Ciao a tutti,
scriviamo per invitarvi al panel Fare ricerca in contesti precari:
Con-ricerca, inchiesta, auto-inchiesta e ricerca-azione che stiamo
organizzando nella sezione Partecipazione e Movimenti Sociali per il
convegno annuale SISP (Firenze 12-14 settembre 2013).
Per partecipare, mandare un abstract (250/300 parole) entro il 10 maggio a
Paola Rivetti (paola.rivetti@???) e Alberta Giorgi (
albertagiorgi@???).
I paper accettati andranno inviati entro il 25 agosto,
ciao e grazie
alberta&paola
(ps I CFP della sezione Partecipazione e Movimenti Sociali si trovano qui:
http://www.sisp.it/convegno/2013/sezioni/71/)
CFP: Fare ricerca in contesti precari - Con ricerca, inchiesta,
auto-inchiesta e ricerca-azione
Negli ultimi anni, il tema del precariato lavorativo è stato oggetto di
crescente attenzione, all’interno e all’esterno dell’accademia, lungo
molteplici direzioni di analisi: precarietà come categoria analitica,
ambiti di applicazione, estensione del concetto, eccetera.
Tra gli strumenti di ricerca utilizzati, particolare rilevanza hanno avuto
le metodologie di ricerca auto-riflessive, che mettono in questione il
ruolo del ricercatore nel campo di ricerca. Spinti da motivazioni diverse –
la necessità di conoscere la rete di soggetti attivi sul territorio, per
esempio, ma anche l’esigenza di dati empirici su cui basare la propria
azione politica – attivisti e ricercatori coinvolti in diversi ambiti hanno
avviato forme di auto-inchiesta, che per certi versi recuperano,
innovandole, le forme dell’inchiesta sociale tradizionale. Pensiamo alle
ricerche relative al movimento universitario, alle forme di auto-inchiesta
promosse dal movimento delle occupazioni nei teatri e negli spazi d’arte
degli ultimi due anni, fino alla lunga tradizione di con-ricerca
sviluppatasi nell’ambito dei centri sociali.
Questo panel vorrebbe essere uno spazio di confronto in merito agli
strumenti della ricerca e al ruolo dei ricercatori – considerando che
spesso si trovano nella medesima condizione di precarietà dei soggetti
studiati. Quali conseguenze ha il posizionamento della ricercatrice/tore
nel contesto del lavoro di inchiesta – e cosa definisce un ricercatore
(l’appartenenza accademica o il contenuto del lavoro di ricerca)? Perché la
ricerca sul precariato sembra prediligere forme di auto-inchiesta
(con-ricerca, ricerca-azione…)? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di
queste metodologie? Quali differenze emergono dall’applicazione di
strumenti di indagine auto-riflessiva ad ambiti diversi (lavoratori della
conoscenza, dell’industria, dei servizi, del sociale, dell’arte…)? Esistono
differenze nelle forme di auto-inchiesta e con-ricerca all’interno e
all’esterno dell’accademia? Esiste un’ortodossia dell’auto-inchiesta? Quali
sono le similitudini e le differenze rispetto ai percorsi di inchiesta
sociale degli anni sessanta e settanta? Quale è il ruolo e la forma della
postura critica nelle metodologie di inchiesta e auto-inchiesta?
L’invito è rivolto sia a ricercatori che ad attivisti (che a
ricercatori-attivisti), al fine di ampliare il più possibile il confronto,
al di là dei confini tradizionali della ricerca accademica. Si accettano
sia contributi empirici sia riflessioni teoriche.