----- Messaggio inoltrato -----
Da: Luca Martinelli <luca@???>
A: Sandra Cangemi <sandra.cangemi@???>
Inviato: Mercoledì 3 Aprile 2013 18:38
Oggetto: La finanza (er)etica resiste alla crisi | Il numero di aprile di Altreconomia
Cara Sandra,
abbiamo inviato venerdì in giro il comunicato stampa relativo al numero di aprile di Altreconomia (che trovi a questo link).
Ti segnalo questo estratto, che fa riferimento al dossier sul biologico in cui si parla anche di PASM e DESR, e dell'agriscuola. Se hai voglia, puoi diffonderlo nella lista Intergas e in quella del Distretto, in modo da promuovere anche Ae.
Ti ricordo che la rivista è distribuita nel circuito del commercio equo e solidale, su abbonamento o -in PDF- anche dal sito. Chi vuole, può anche venire a trovarci in via Sannio 4 per prenderne una copia.
Luca
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Nel Parco agricolo Sud Milanoil numero delle aziende agricole biologiche o in conversione è cresciuto del 2.000%in 4 anni. Il “bio” garantisce la tutela della terra e del paesaggio in un'area protetta. L'evoluzione è frutto dell'attività del Distretto di economia solidale rurale, esperienza che mette in relazione produttori (24 le aziende coinvolte), consumatori, trasformatori e soggetti finanziatori (Banca Etica e Mag2). Così, anche a Padovae a Bolognas'immagina di ripetere l'esperimento di agricoltura urbana a tutela del paesaggio. Obiettivo: nutrire il pianeta.
Se ne parla nel dossier di 8 pagine che Altreconomia dedica al biologico, con un'intervista al presidente di Aiab, che compie 25 anni.
-------- Messaggio originale --------
Oggetto: La finanza (er)etica resiste alla crisi | Il numero di aprile di Altreconomia
Data: Fri, 29 Mar 2013 16:29:33 +0100
Mittente: Ufficio stampa Altreconomia | <ufficiostampa@???>
A: luca@???
Milano, 29 marzo 2013
C'è una finanza che resiste: è quella etica
Da Banca Etica alle mutue autogestione, dal micro-credito all'assicurazione solidale:
l'altra-finanza resiste alla crisi
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Di fronte alla crisi, la finanza (er)etica continua a
crescere. Altreconomia di aprile dedica un approfondimento ai soggetti del settore, con interviste a undici attori chiave. Banca Etica archivia il 2012 con l'apertura della sedicesima filiale, capitale sociale in crescita del 20% e sofferenza molto al di sotto del sistema bancario tradizionale: l'1,1% invece del 6. Anche le mutue autogestione (Mag) continuano a raccogliere ed investire il capitale dei soci (1.400 quelli di Mag2, a Milano; 1.041 quelli di Mag4, Torino; 1.344 quelli di Mag6, Reggio Emilia), una decina di milioni di euro. Intanto PerMicro, la prima realtà italiana di microcredito, dal 2007 ad oggi ha aperto 12 filiali e concesso 3.550 prestiti a privati e imprese. Caes, l'assicurazione etica e solidale, firma 700 nuovi contratti.
21 miliardi di euro è, invece, la raccolta diBanca popolare di Milano. Il settimo istituto di credito del Paese è al centro di una avvincente telenovela, che vorrebbe metter fine all'eresia della grande banca cooperativa, per trasformarla in una spa. Già oggi, in ogni caso, i due principali azionisti di Bpm sono soggetti con sede nel Jersey, che attraverso una serie di società detengono oltre l'8% delle azioni della società, quando per statuto nessun azionista dovrebbe detenerne oltre lo 0,5%. E tra gli azionisti anche Rotelli (Rcs, San Raffaele), Unicredit e la famiglia Borromeo.
Nel Parco agricolo Sud Milano il numero delle aziende agricole biologiche o in conversione è cresciuto del 2.000% in 4 anni. Il “bio” garantisce la tutela della terra e del paesaggio in un'area protetta. L'evoluzione è frutto dell'attività del Distretto di economia solidale rurale, esperienza che mette in relazione produttori (24 le aziende coinvolte), consumatori, trasformatori e soggetti finanziatori (Banca Etica e Mag2). Così, anche a Padova e a Bologna s'immagina di ripetere l'esperimento di agricoltura urbana a tutela del paesaggio. Obiettivo: nutrire il pianeta.
Se ne parla nel dossier di 8 pagine che Altreconomia dedica al biologico, con un'intervista al presidente di Aiab, che compie 25 anni.
Anticipiamo qui il reportage di Massimiliano Perna da Niscemi, teatro domani della manifestazione “No Muos”, che non è un radar -come riportano i media italiani- ma il sistema di telecomunicazioni che secondo Us Navy dovrebbe “telecomandare i droni”, gli aerei senza pilota. È parte di un investimento che, in tutto il mondo, dovrebbe portare a realizzare 5 satelliti e 4 piattaforme, per una spesa complessiva di 2,5 miliardi di euro destinati a diventare “6, o forse 8 a fine progetto”, a causa dei ritardi già cumulati come spiega ad Ae il giornalista Antonio Mazzeo. Il Muos doveva essere operativo nel 2010, ma a marzo 2013 l'avanzamento del progetto è del 25% (per i terminali terrestri) e del 20% (per i satelliti).
La copertina è dedicata all'autosufficienza, con un piccolo manuale in 8 mosse per “fare da sé”. Alla manualità che dà indipendenza sono dedicati due libri di Altreconomia, “Autosufficienza, manuale pratico per fare da sé ed essere indipendenti dal sistema” (con Ponte alle Grazie) e “Pulizie creative”.
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