[NuovoLab] FW: [appellodobbiamofermarli-liguria:344] Un cont…

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Author: giacomo casarino
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To: cambiaresipuo liguria, forumgenova inventati, forumsege@yahoogroups.com
Subject: [NuovoLab] FW: [appellodobbiamofermarli-liguria:344] Un contributo






Una replica consunta, tale e quale l'analisi dei "partitini". Patetica la sorta di entrismo entro il M5S per "costruire una sinistra anticapitalista e internazionalista"! I movimenti: a Firenze al decimo anniversario del Forum Europeo mi dicono ci fosse il deserto.La fase: perché non diciamo che" siamo a Weimar"? Allora occorrerebbe una presa di coscienza e di proposta adeguata. Il resto è acqua fresca che ci siamo ripetuti infinite volte.
Giacomo Casarino - Genova

Date: Thu, 28 Feb 2013 07:01:28 +0100
Subject: [appellodobbiamofermarli-liguria:343] Un contributo
From: appello.dobbiamofermarli@???
To: pisa.nodebito@???; comitatonodebito-trentino-aa-sudtirol@???; comitatonodebito-veneto@???; comitatonodebito-toscana@???; comitatonodebito-sardegna@???; comitatonodebito-campania@???; comitatonodebito-abruzzo@???; comitatonodebito-umbria@???; comitatonodebito-liguria@???; stampa.noiildebitononlopaghiamo@???; comitatonodebito-calabria@???; comitatonodebito-marche@???; comitatonodebito-lombardia@???; comitatonodebito-sicilia@???; ComitatoNoDebito-Piemonte-VdA@???; comitatonodebito-emiliaromagna@???; comitatonodebito-fvg@???; comitatonodebito-lazio@???

A NO DEBITO


Carissimi/e

Dopo la riunione di ieri, 26 febbraio, sento l’esigenza di esporre, sia pur concisamente, come vedo le ‘cose’. Lasciamo da parte l’approfondimento delle dinamiche del voto -D’Alimonte e l’Istituto Cattaneo lo fanno meglio di me – per concentrarmi sul giudizio politico piuttosto ovvio, anche se vero: le elezioni le ha vinte Grillo, con il movimento 5 stelle primo partito; le ha perse il PD e Sel, e la CGIL, che non possono governare e Camusso non ha sponda politica forte; l’ha scampata Berlusconi che può condizionare gli equilibri politici; ha perso Monti con le sue politiche di austerità; sono stati cancellati partitini della sinistra e comunisti, che a mio avviso erano solo l’espressione di residui politici. Occorre riflettere: certo, sempre. Occorre approfondire, certo, sempre. Ma occorre anche agire per cercare di arginare questa nuova ondata di riflusso e di scoramento prodotto dal fallimento dei partitini, e cercare di sostenere i conflitti sociali nel nuovo quadro politico. Esistono interlocuzioni, sì: il movimento 5 stelle. Non per confluirvi, bensì per alimentare dinamiche di conflitto e di resistenza sociali, per cercare di costruire una sinistra anticapitalista e internazionalista, di vocazione e di livello europeo. Per questo mentre avverto come consunti i discorsi sul rinnovamento del linguaggio e dei simboli –questo lo si sa dal 1989, e da allora si è provato a cambiarli, e l’abbiamo fatto non con Leoluca Orlando e Di Pietro -, ritengo che l’ancoraggio culturale, politico, e ideale alle forze sociali ‘subalterne’ – proletariato con le sue nuove figure, mondo delle professioni, territorio e ambiente – sia ineliminabile: nostro compito a mio avviso è la costruzione di una sinistra radicalmente anticapitalista e radicalmente democratica.


Della devastazione politica dei partitini noi non abbiamo colpa, questa volta, però essa ci può travolgere. E in questa drammatica crisi dobbiamo agire subito costruendo luoghi di incontro riflessione e di mobilitazione.


Ecco perché ritengo riduttiva la scelta di fare un incontro-cenacolo il 16 marzo. Il 16 marzo doveva, e dovrebbe essere un appuntamento di riflessione e di ripresa delle mobilitazioni: servono tappe intermedie, e chi ci vieta di riunirci più volte prima del 16 marzo per affinare analisi e proposte? Sapete che troverete in me sempre attenzione e rispetto per lavori di analisi e approfondimento, ma c’è urgenza di prepararci a prossime svolte.


Ecco perché dobbiamo sostenere, rafforzare, creare mobilitazioni che consentano ai movimenti e a quanti/e sono ‘naufraghi/e’ di trovare delle sponde. Dobbiamo osare, prenderci la responsabilità di parlare alla sinistra di popolo per creare la sinistra politica.


Dunque ben vengano le discussioni per delineare l’orizzonte culturale di questa sinistra del XXI secolo, ma questa non si crea con i ‘resti’ dei partitini, ma in stretto collegamento con i movimenti sociali e le loro istanze. So che non potremo rispondere a tutto, d’altra parte oggi i movimenti si autorganizzano senza bisogno di leader politici, però possiamo individuare e indicare assi di riferimento.


Da qui la mia insistenza sulla necessità di accompagnare alla riflessione una discussione di merito, che consenta di stagliare un profilo di questa sinistra del XXI secolo nel nostro paese e in Europa. Non ho la pretesa di esaurire i temi, che però a me sembrano essere:


- contro l’UE, per fondare un'altra Europa dei popoli, per questo avanzare richiesta di referendum di indirizzo per disdettare i Trattati e per elaborare una costituzione europea, da sottoporre a successivo referendum europeo;


- lotta all’austerità contro le politiche di gestione capitalistica della crisi, per un altro ‘modello’ basato su beni sociali e beni comuni

- democrazia sindacale e democrazia politica, con elaborazioni di proposte concrete (traducibili in disegni di legge)

- pace e antimilitarismo

Ce la sentiamo di essere attori con altri/e di questa costruzione della sinistra, espressione diretta di forze sociali e non solo di militanti professionisti (Grillo docet!)?

Partiamo da forze piccole ma ‘vere’, possiamo interloquire con ALBA, con settori di grillini, offrire un ‘riparo’ a chi a sinistra è senza casa.

Certo è necessario abbandonare ideologismi senza timore che chi su questi fonda discriminanti si allontanerà. I nuovi discorsi si elaborano con i movimenti sociali, non tra militanti ormai piuttosto attempati.

Possiamo dare una mano senza pretese egemoniche, ma questo è il tempo, quando le piccole élites della vecchia sinistra sono morte (e non so se con dignità, dato che sono state uccise da tre PM)

Le proposte:

- rivederci per mettere a fuoco analisi e proposte (se serve un giorno sì e pure l’altro)

- il 16 marzo un’assemblea, senza preventivarne la dimensione (se sarà grande sarà grande, se sarà piccola così l’accetteremo)

- costruire appuntamenti di lavoro (per mettere a fuoco gli strumenti operativi su UE, difesa dei beni sociali e comuni, democrazia sindacale e politica)

- manifestazione in primavera: contro l’UE e l’austerità, per la democrazia

dixi et salvavi animam meam

ciao e grazie per l’attenzione

Franco Russo

27 febbraio 2013





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