[Forumlucca] Krugman: la reputazione della saggezza di Monti…

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Autore: Aldo Zanchetta
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To: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] Krugman: la reputazione della saggezza di Monti è estremamente esagerata

Krugman, Monti e l’austerità italiana: il punto di vista contrastante del
Financial Times


Paul Krugman ha fatto presto a commentare la scomparsa politica di Mario
Monti. Secondo Krugman, la reputazione della saggezza di Monti è
estremamente esagerata. Al contrario, merita più che altro il suo destino
perché era "in effetti, il proconsole della Germania".

Peggio ancora, secondo Krugman, le politiche di Monti non hanno neanche
funzionato. Come nel resto dell’Europa meridionale, l’economia si è
contratta e così il rapporto debito/Pil è aumentato. C’era solo una "buona
notizia" nell’era Monti - che "i mercati obbligazionari si sono calmati".
Tuttavia, Monti non può neanche rivendicare questo merito, perché è "in gran
parte dovuto alla volontà espressa dalla BCE di rafforzare e comprare il
debito pubblico, se necessario".


Il ruolo contrastante di Mario Monti


Come sempre, con Krugman, l’argomento è fatto con forza. Ma egli perde di
vista una fase cruciale nella discussione e quindi denigra ingiustamente il
ruolo di Monti nello stabilizzare l’economia italiana. Ricordate, quando
Monti è salito al potere, il costante aumento dei tassi di interesse che
l’Italia doveva pagare per finanziare il suo debito stava mangiando sempre
di più il bilancio italiano. Si diffuse una reale prospettiva secondo cui
l’Italia semplicemente non sarebbe stata in grado di autofinanziarsi
attraverso i mercati obbligazionari, e che avrebbe potuto scatenato una
crisi terminale nell’euro.

Quindi la calma dei mercati obbligazionari non era solo una buona notizia,
era assolutamente cruciale. Anche se si accetta la tesi di Krugman secondo
cui tutto questo è dovuto alle azioni della BCE di Mario Draghi, bisogna pur
chiedersi perché Draghi è stato in grado di agire? E la risposta breve a
questa domanda è Mario Monti.


Il proconsole della Germania


Se Berlusconi fosse stato al potere a Roma, non ci sarebbero state molte
prospettive che avrebbero visto Draghi in grado di convincere la BCE a
promettere di acquistare il debito italiano, se necessario. Anche se la BCE
avesse voluto farlo, la protesta politica in Germania probabilmente avrebbe
ostacolato tale idea. È stato solo perché Monti ha comandato la fiducia di
Berlino (o come dice Krugman in modo offensivo, perché è stato il proconsole
della Germania) che la BCE è stata in grado di agire.

È possibile quindi che Mario Monti abbia svolto la parte più importante
della sua missione. La promessa della BCE è stata fatta, ed è improbabile
che possa essere ritirata, a meno che un nuovo governo italiano non cominci
a comportarsi con irresponsabilità. Ma mentre può soddisfare la posizione
anti-austerità di Krugman nel denigrare Mario Monti, c’è da dire che il
tecnocrate italiano di fatto ha giocato un ruolo fondamentale nel tirare
l’Italia, e l’euro, fuori dal baratro.