COMUNICATO E TESTO PER PUBBLICAZIONE, DIFFUSIONE, DIVULGAZIONE, AFFISSIONE, grazie
(con altro documento faremo una analisi con nostre osservazioni autorganizzate, della delibera G.C. 355/2012 e dei suoi effetti)RESOCONTO INCONTRO 18 FEBBRAIO
2013 DELEGAZIONE COORDINAMENTO LAV. COOP SOCIALI, ENTI DEL TERZO SETTORE E
AZIENDE, USI e CUB con ASSESSORATO Politiche Sociali e della Famiglia del
Comune di Roma Capitale a cura di USI e Coordin. Lav. coop. sociali, enti terzo
settore, aziende pubblicheper ulteriori informazioni usiait1@???,
coord.terzosettore@???, cubregionelazio@???,
Il
18 febbraio 2013, una delegazione del Coordinamento lav. cooperative sociali,
enti del terzo settore e aziende di Roma, con la presenza di rappresentanti
sindacali di Usi e Cub, ha svolto un incontro con l’Assessorato alle Politiche
sociali e della famiglia del Comune di Roma Capitale, rappresentato dal Dott.
Solfanelli. Nei giorni precedenti, in concomitanza con il presidio del
personale dell’Azienda Speciale Comunale FARMACAP, si era chiesto di poter
svolgere un approfondimento di varie questioni, che le strutture autorganizzate
stanno seguendo da tempo. L’incontro è partito con l’analisi e le osservazioni
sulla riforma dell’assistenza domiciliare, che con la Delibera di Giunta
Comunale 355 del 21 dicembre 2012, che ha modificato la precedente di
“sperimentazione” in 4 Municipi (2°, 4°, 8° e 13°) la D.G.C. 317/2012, ha
introdotto una sorta di “Delibera Quadro” che avrà i suoi effetti sia per
l’assistenza ad Anziani (SAISA) disabilità (SAISH) sia per molti altri servizi
e attività di competenza comunale ma gestiti da soggetti terzi, dai minori
SISMIF, ai servizi Aec assistenza nelle scuole ai disabili e servizi
integrativi, personale che lavora nelle strutture residenziali e
semiresidenziali (Case di Riposo, Centri Diurni, Case Famiglia), fino ai
servizi di scolarizzazione Rom, alla gestione dei campi attrezzati e dei centri
per senza fissa dimora o per accoglienza migranti. Questa delibera 355/2012,
annulla le precedenti (tra cui la 479 del 2006, che fissava il costo delle
tariffe sui servizi svolti nei municipi, utilizzando come base il CCNL del 2004
e in vigore fino al 2012…), pone al centro del sistema l’analisi e la
INDIVIDUALIZZAZIONE DEI BISOGNI, delle prestazioni e inserisce anche
l’ASSISTENZA INDIRETTA, modificandone il precedente uso (non ci sarà più la
scelta dell’operatore da parte della famiglia su un bonus prefissato e
monetarizzato, ma la scelta sarà su controllo della stazione appaltante). E’
poi posto al centro per la parte economica il costo del lavoro e del servizio.
E’ modificato il Registro Unico Cittadino delle Cooperative (e Associazioni
onlus) accreditate, il R.U.C., che avrà valore centrale cittadino e non solo
sui due livelli (dipartimentale e municipale), con una procedura amministrativa
e contabile, in corso di svolgimento per le schede di valutazione e la verifica
dei bisogni individuali e delle relative prestazioni, a cura delle stazioni
appaltanti (municipi e dipartimenti) con un periodo di tempo tra i 62 giorni e
i 102 giorni dall’approvazione della Delibera 355, stazioni appaltanti che per
effetto di tale deliberazione schemi, vedranno in parte aumentato carico di
lavoro e funzioni, dall’altro avranno un controllo più centralizzato da parte
dell’Amministrazione capitolina. La parte economica è rivisitata, si pone al
centro il “costo del lavoro” e delle “prestazioni individualizzate”, applicando
e rendendo operativa (finalmente…) la Delibera del Consiglio Comunale135/2000 e
il regolamento attuativo (D.C.C 259/2005) sui controlli del Comune in merito ai
diritti di chi lavora nel “terzo settore” e sull’adeguamento dei costi di
gestione rispetto al costo orario complessivo, con la variazione rispetto al
sistema precedente. Il costo complessivo quantificato dal Comune per i servizi
è pari a euro 21,08=, il costo orario lordo del lavoro con i precedenti CCNL
presi a riferimento (2004…!) era di 16,79=, quello con il CCNL coop. Sociali è
quantificato in euro 17,80=, quello
utilizzato con questo meccanismo è pari a euro 17,12= per tutti i servizi
(costo orario adeguato sul livello C1) da Gennaio 2013, ai quali sarà aggiunta
una quota percentuale del 9% su quel costo orario per le sostituzioni del
personale (per cooperative ed enti accreditati) e un adeguamento quantificato
nel 13% per costi di gestione, spese di “produzione” e formazione professionale
(la delibera frutto dell’iniziativa popolare diventata D.C.C. 135/2000,
prevedeva ma eravamo 13 anni fa, il 10% del costo del lavoro complessivo
secondo le tabelle del CCNL), ma è stato ricordato dai lavoratori che il costo
della vita (di chi lavora) e dei servizi comprese le spese di gestione, sono
aumentati a dismisura rispetto agli…adeguamenti salariali e della
quantificazione oraria fatta dal Comune.
L’Amministrazione ha scelto una soluzione intermedia, che tiene conto di alcune
osservazioni fatte dal coordinamento e dai sindacati autorganizzati da anni, ma
con un meccanismo fortemente individualizzato e con meccanismi di valutazione e
controllo centralizzati, rischia di essere teorico ma di difficoltosa
APPLICAZIONE PRATICA nei rapporti con le stazioni appaltanti. Non siamo rimasti
convinti, ma ovviamente seguiremo e interverremo sull’applicazione concreta,
che i passaggi Analisi dei bisogni individuali-Livello di intervento-Piano di
Intervento Individualizzato-Programma esecutivo-Controllo e intervento di Dipartimento
e Municipi, non produrrà disagi alle famiglie e a chi lavora nei vari servizi.
Sulla questione CENTRI DIURNI,
all’osservazione della delegazione dei lavoratori autorganizzati sulla
differenziazione tra i CEDAF (Centri Diurni per Anziani Fragili) e quelli per
Alzheimer e Parkinson, i primi sotto controllo dipartimentale e gli altri sui
territori municipali, la risposta dell’Assessorato (si ricorda che questo
Assessorato esprime anche il vice sindaco Belviso), è che si sta lavorando per
un meccanismo di codifica esclusiva del Comune, attraverso un POLO
DIPARTIMENTALE e un POLO CITTADINO per i centri per Alzheimer, con estensione
anche sulla zona del litorale e comprendendo anche il Comune di Fiumicino con
relazione tra Comuni e AASSLL, unificando i finanziamenti (circa 80.000 euro di
Fiumicino, insufficienti per un
intervento autonomo) e con finanziamento regionale.
Per GLI AEC, sulla richiesta di un mansionario unificato e una
regolamentazione comune che elimini disparità di trattamento per lavoratori e lavoratrici (molti dei quali
ancora con contratti precari o rapporti non stabilizzati) e caos normativo tra
Cooperative, Scuole, Municipi e Dipartimenti (la situazione è in gestione
“mista” tra Dipartimento Politiche Educative e Scolastiche già Dip. XI e
Dipartimento Politiche Sociali ora Dip. XIV già V), allo stato attuale rimasta
insoluta, in questa settimana di fine febbraio 2013 sarà fatto un primo
incontro interno tecnico con Direzione del Dipartimento XI e lo stesso
Assessorato e Dipartimento XIV, per arrivare ad un mansionario e un
“disciplinare unificato”, in vista dei BANDI DI GARA le cui Delibere secondo il
programma del Comune di Roma Capitale, così come per altri servizi e attività
(Case di Riposo, Centri Diurni, Aec, scolarizzazione Rom, gestione campi
attrezzati e altri…), vorrebbero essere approvate in Giunta Comunale entro la
scadenza del 15 aprile 2013. La delegazione ha espresso perplessità sulle
questioni di salvaguardia occupazionale e dei livelli salariali, del monte ore
del personale impiegato in tutti questi servizi e attività, perché
informalmente alcune clausole non sarebbero state correttamente applicate per i
cambi di gestione derivanti dal FALLIMENTO o CHIUSURA di cooperative
accreditate e il subentro di altre, giustificate dalla fretta e dall’emergenza
di garantire i servizi, l’Assessorato ha ammesso che in alcuni casi l’emergenza
ha fatto fare operazioni non puntuali chiamando in causa anche la
“corresponsabilità” di alcune centrali cooperative nella gestione di cambio di
gestione, che hanno creato disagi ai lavoratori e alle lavoratrici, ma che in
ogni caso rispettando i CCNL e le clausole previste per i cambi di appalto e
con l’applicazione della Delibera 135, sarà verificata e garantita sia la
CONTINUITA’ DEL SERVIZIO sia la CONTINUITA’ DEL LAVORO (vedremo in concreto se
sarà così…)
E’
stata affrontata sia la questione concreta a questo proposito del Centro Diurno
per Alzheimer in IV Municipio (che tra l’altro vedrà un passaggio in scadenza
della proroga alla DTL di Roma il 28 febbraio, su iniziativa di USI e Cub), sia
la situazione nelle CASE DI RIPOSO
COMUNALI, sia per la fase di sblocco delle liste di attesa degli anziani,
sia delle condizioni e ritmi di lavoro del personale (affidamento alla Coop
Sociale IL CIGNO), smentendo e spiegando all’Assessorato che NON ESISTE ALCUN
“ESUBERO” di operatrici e operatori, ma solo un tendenziale abbassamento del
carico di lavoro nelle varie attività, specie a Roma 3 (il che tradotto vuol
dire che ora si potrebbe lavorare decentemente almeno su questo punto di vista,
in attesa degli ingressi dei nuovi utenti) ma che se ci fossero indicazioni
chiare da parte della stazione appaltante comunale, non si assisterebbe ad uno
strano e poco corretto “balletto” di turnazioni e orari che creano difficoltà
di gestione e di serenità del personale che ci lavora, (specie, è stato
osservato dalla delegazione dei lavoratori, per le lavoratrici madri con figli
minori…i loro ritmi di lavoro e di vita).
L’Assessorato
ha chiarito che le questioni saranno messe a regime con i prossimi bandi di
gara e la regolarizzazione delle procedure e della delibera 355. E’ stato
affrontato anche il tema delle Case
famiglia e dei servizi di pronta accoglienza, che vivono situazioni di
grande sofferenza sia per il tipo di servizio sia per la fase “emergenziale”
che ne caratterizza l’attività, la vicenda delle Case famiglia (alcune a
rischio di chiusura…) si intreccia con la questione, sulla quale il
Coordinamento e l’USI avevano presentato osservazioni e modalità di gestione
transitoria, dei corsi (non ancora partiti di competenza regionale) per
ottenere il titolo di OSS (operatore Socio Sanitario), titolo richiesto per
poter in futuro lavorare sia nel settore pubblico (quello che è rimasto…) sia
in quello privato e cooperativo, i cui costi si aggirano sui 3500-4000 euro con
ulteriore aggravio per chi lavora e spesso è già precario (con un salario che
se va bene arriva a 900 euro mensili). L’insufficienza dei fondi per le 52
strutture sul territorio di Roma (solo su questo servirebbero 5 milioni di Euro
a Roma) porta l’Amministrazione a dover considerare la questione all’interno
del Bilancio di previsione 2013, in scadenza di mandato dell’attuale Giunta
(dove si prevede un deficit totale di circa 600 milioni di Euro, con un taglio
per il sociale di circa 150 milioni di euro complessivi…).
Sulla
questione corsi di formazione per OSS,
il percorso suggerito per poter fare anche una Determinazione Dirigenziale
(D.D.) per la fase transitoria, che permetterebbe la continuità lavorativa
attuale per chi non ha titoli, lavora da anni
nei servizi in attesa dei corsi (ai quali molti si sono iscritti),
diverse migliaia di persone a Roma che rischiano di trovarsi in una condizione
di “illegalità” e così le cooperative ed enti che li hanno utilizzati, non è
attualmente possibile perché manca una AUTORIZZAZIONE FORMALE da parte della
REGIONE LAZIO, che è il soggetto
competente. La delegazione ha chiesto
all’Assessorato, di fare comunque pressione con la nuova Giunta Regionale, una
volta subentrata dopo le per sbloccare tale situazione.
Per la SALA OPERATIVA SOCIALE/COS, non è
prevista al momento alcuna riorganizzazione, il servizio è in proroga fino a
giugno 2013.
Su tutte le questioni, interverremo ancora e non siamo disposti a mollare, ma sarà una questione lunga e piena di insidie.
I LAVORATORI E LE LAVORATRICI NON HANNO GOVERNI AMICI, SVILUPPIAMO AUTORGANIZZAZIONE, AUTOGESTIONE, LOTTA E AUTODIFESA COLLETTIVA
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