Auteur: pasky Date: À: hackmeeting Sujet: Re: [Hackmeeting] riflessioni su Indymedia in UK
> adesso sappiamo che di altri spazi ce ne sono a zilioni. > dunque? forse che la massaia può raccontare la sua pena perché
> attraversa un quartiere di puro cemento, felice perché sa che facendolo
> può forse anche trovare altre persone che condividono il suo malessere e
> forse fanno qualcosa insieme a lei? no quello non ancora....
Non lo so,
a me sta cosa mi fa pensare, in quanto nel periodo delle BBS
vi era la "sete di comunicazione" e di dire al mondo "la
propria" i 2 modem che avevamo come ECN-Milano erano sempre
occupati e non si trovava mai la connessione libera...
Ora che siamo letteralmente sovrastati di mezzi di comunicazione
(FB, twitter) tutti dicono la loro senza dire un cazzo, perchè
fa "moda" non perchè si ha qualcosa da comunicare e i contenuti
ormai sono talmente banali o peggio "ridondanti" che non si
nutre più lo stesso interesse nel comunicare, nonchè la stessa
passione e consapevolezza politica, come quando per esempio non
leggi la lista per qualche giorno e vedi che vi è un thread
enorme... selezioni tutte le email e le cestini... tanto sai
che anche leggendole non serve ad un cazzo perchè hai perso
l'occasione per dire la tua nell'unità di tempo...
Siamo bombardati di informazione per lo più che non ci serve
ad un cazzo e si fa fatica a trovare qualcosa di interessante
da leggere nonchè intervenire in questo cyberspazio.
Forsa una bella discussione sul diritto alla comunicazione
in generale e nel movimento potrebbe aiutare a trovare idee
nuove collettivamente al di là delle vetrine o dei twitt che
ormai non se li caca nessuno se vogliamo essere sinceri..
Non so ma a me questo periodo viene in mente Johnny Mnemonic
di Gibson in cui noi tutti siamo sovraesposti alla tecnologia
(smartphone, ipad, iphone, etc) e mi sento tanto un Lo-Tek. ;)