Auteur: Elettrico Date: À: hackmeeting Sujet: Re: [Hackmeeting] riflessioni su Indymedia in UK
Il 20/02/2013 08:11, tibi scrisse: > MI viene da ridere. Se la gente che ha messo le mani su Indy si fosse
> posta più seriamente il problema di cosa è una fonte di informazione,
> invece che sentirsi giovani ribelli a cui mandava un mezzo di
> informazione loro, Indy sarebbe ancora qui, e forse i post sarebbero
> quelli del givane politicizzato, ma anche quello della massaia
> incazzata, il che dal mio punto di vista avrebbe rappresentato una
> assoluta novità.
dire "la gente che ha messo le mani su indy" non è molto corretto, tibi,
anche tu hai fatto parte pienamente dei processi di polarizzazione
interni ad indy (tra l'altro anche andarsene quando si è scocciati da
qualcosa fa parte del processo di polarizzazione). tutti abbiamo avuto
le mani su indy e abbiamo contribuito ad una serie di scelte che si sono
evidentemente scontrate con la realtà.
l'unica cosa di cui ci sarebbe da lamentarsi è che ad un certo punto è
mancato il livello di consapevolezza che è necessario avere (e di
conseguenza il percorso politico "dietro") quando si crea e gestisce uno
strumento che può ritorcersi contro chi lo usa e creare problemi.
perchè ovviamente l'aprirsi di indy ha portato dentro persone che di
percorso politico avevano zero (e va bene), molte delle quali non
avevano quasi voglia di ascoltare e apprendere (e va male), e persone
che di storia politica ne avevano a pacchi (e va bene), molte delle
quali non avevano voglia di ridiscutere da zero le basi ogni volta.
alcune adesso sono a farsi i cazzi propri, altre si trovano comode in
rai, altre ogni tanto pontificano su com'era indy (a volte senza manco
averci partecipato), altre ogni tanto ci riprovano. il problema è che
finora - SECONDO ME - ci si sta riprovando male.
ad esempio a me viene l'orticaria quando vedo qui che la gente inizia a
parlare di strumenti. certo, diamo una cassetta degli attrezzi ad un
bambino e poi quando si pianta un cacciavite nella mano cazzi suoi,
tanto l'importante è lo strumento. nessuna riflessione, niente di nuovo,
ah ci serve un cms. per fortuna la gente quando vedrà un nuovo cms se ne
fotterà perchè ci sono facebook, flickr e youtube, e almeno se
arresteranno qualcuno non ce lo dovremo sentire sulla coscienza. magra
consolazione, ma almeno che facebook è una merda lo sappiamo.
e poi diciamocelo: indy è stata ricca quando c'è stato di tutto, dai
dossier ai proclama, e spesso quello che c'era in mezzo era ottenuto da
un sacco di discussioni e mediazioni. quando poi è venuto che una cosa
era meglio dell'altra, e che bisognava essere distaccati, e che le
fonti, ecc ecc ecc, e che quindi era impossibile far convivere le due
forme, lì si è cominciato col polarizzare le posizioni.
la gente va in piazza a seguire quel coglione di grillo che parla a suon
di vaffanculo, e in indy si discuteva su che parole si usavano nelle
mail (certo, poi sennò la gente piangeva) e si doveva far attenzione a
scrivere "ragazzi" invece di "compagni" (te la ricordi la discussione?).
l'affinità adesso si cerca di trovarla attorno ad uno strumento, però
no, non funziona così, o esiste la capacità e la voglia di avere a che
fare con gli altri per realizzare un obiettivo, tra riunioni, coccole e
vaffanculo, com'è stato, o non si può generare niente di buono.
del resto indy era nata da un'idea che ha preso al volo l'occasione
della diffusione di massa degli strumenti "generatori di media", non da
uno strumento. lo strumento è venuto dopo. adesso serve un'idea.