[Forumlucca] I: Appello PROFUGHI

Delete this message

Reply to this message
Autore: Aldo Zanchetta
Data:  
To: forumlucca, 'Lista di discussione politica della Valle del Serchio \(Garfagnana e Media Valle\)'
Oggetto: [Forumlucca] I: Appello PROFUGHI
Un appello che giunge dalla Lunigiana e riguarda anche la nostra realtà



Da: ilabia@??? [mailto:ilabia@libero.it]
Inviato: martedì 19 febbraio 2013 07:36
A: mauro.menegoni@???; aldozan@???
Oggetto: Appello PROFUGHI

Ciao

preoccupati per ciò che stanno combinando in zona i comuni ,anche nella fase di chiusura dei progetti di accoglienza profughi, come comitato Massa Carrara e "agogo Aulla" abbiamo realizzato un appello che sottoponiamo a tutte le associazioni della provincia di MAssa e associazioni amiche.

Forse avremmo potuto realizzare un documento più approfindito, ma abbiamo l urgenza di sollecitare Prefettura e Regione prima dell' incontro di giocedì 21 Febbraio.

Le tentiamo tutte.

VI SONO ASSOCIAZIONI CHE CONOSCETE CHE POTREBBERO ADERIRE?.



Ilaria Biagi







ACCOGLIENZA PROFUGHI. NON SI PASSI DA UN EMERGENZA ALL'ALTRA

Un appello delle associazioni

Siamo associazioni del territorio operanti nel campo della solidarietà e della cultura dell'accoglienza. Sappiamo che il prossimo 28 febbraio termineranno i finanziamenti ed i provvedimenti legati alla “Emergenza Nord Africa” e siamo molto preoccupati per la sorte delle decine di persone che hanno trovato accoglienza nel nostro territorio.

L'Emergenza Nord Africa (ENA) è nata a seguito dell'arrivo in Italia nel maggio del 2011 dei profughi provenienti dal Nord Africa. Queste persone (provenienti da diversi paesi africani) erano in Libia alla ricerca di lavoro ed erano scappate per la guerra civile nel paese, raggiungendo Lampedusa nella maniera drammatica che a quel tempo le cronache raccontarono.

Il Governo affidò la gestione dell'emergenza alla Protezione Civile ed i profughi, in accordo con gli enti territoriali e le associazioni, vennero suddivisi sull'intero territorio nazionale. L'intento doveva essere quello di garantire non solo una prima accoglienza ma anche azioni volte ad assicurare integrazione sociale e lavorativa. I finanziamenti messi a disposizione furono proprio per questa finalità, molto ingenti. I risultati, invece, spesso non soddisfacenti.

Non ripercorreremo qui le scelte che sono state fate dai vari comuni della provincia di Massa-Carrara che hanno ospitato piccoli o grandi gruppi di profughi dal 2011 ad oggi. Di coloro che hanno voluto seguire le indicazioni fornite dalla Regione Toscana attraverso il modello SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) e di coloro che non lo hanno fatto. Di quali sono state le pratiche virtuose e di quali non lo sono state.

Attualmente quello che ci preoccupa è che dall'Emergenza Nord Africa si passi il 28 febbraio ad un emergenza altrettanto drammatica: quella dei senzatetto.

E' così in tutta Italia ed anche nella nostra zona. In Lunigiana ad esempio delle circa 60 persone accolte (nei comuni di Aulla, Bagnone, Filattiera, Mulazzo, Tresana, Villafranca, Fosdinovo, Fivizzano) ne resteranno circa 40 che non avendo di fatto acquisito autonomia, o che essendo ancora in attesa dei documenti, si ritroveranno in mezzo ad una strada. A Montignoso sono una quindicina i ragazzi, in maggior parte provenienti dal Mali, che dopo un anno e mezzo in Italia (più precisamente in un albergo) in alcuni casi addirittura non parlano una parola d' italiano.



Chiediamo agli Enti locali che hanno sottoscritto una convenzione per l'accoglienza e l'integrazione dei profughi:

*    ritenete come molti amministratori hanno dichiarato, di onorare l'impegno che vi siete presi dando qualche centinaio di euro a questi ragazzi e caricandoli su un treno per destinazione ignota ?
*    non sapete o fingete di non sapere che per molti il permesso di soggiorno concesso non permette di raggiungere altri paesi o che quando ciò avviene è solo grazie ad una "restrittiva" carta di viaggio che non consente di risiedere o lavorare in un paese che non sia l' Italia? 


Vi chiediamo quindi come associazioni, e lo chiediamo alla Regione Toscana, di individuare puntualmente una strategia che eviti questo esito così negativo della vicenda. Un esito tanto più negativo viste le risorse che sono state impiegate.

Noi come associazioni faremo la nostra parte. Come sempre.