Re: [Hackmeeting] riflessioni su Indymedia in UK

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Aihe: Re: [Hackmeeting] riflessioni su Indymedia in UK
Il 18/02/2013 00:36, tibi@??? ha scritto:
> On 17.02.2013 13:53, Jaromil wrote:
> qui sotto c'e' una riflessione sulla cosa, appena postata
>> da http://ceasefiremagazine.co.uk/indymedia-its-time-move/
> bellissima grazie. è da un sacco di tempo che non abbiamo più fatto
> considerazioni sui media. A partire dal fatto che abbiamo perfino
> mancato di analizzare Facebook nel dovuto modo.


Questo direi che non e' vero. Sono state consumate migliaia
di tastiere a riguardo.

> Lo so che può essere difficile farlo, perché forse nessuno si sente più
> di avere idee nuove, siamo schiacciati dalla velocità con cui sono
> accadute certe cose, non ci sono proposte reali per risolvere problemi,
> che sembrano davvero troppo grossi (chi mai potrebbe fermare Facebook?)


E questa e' un'ottima sintesi delle conclusioni a cui parecchi
sono arrivati alla fine di quella riflessione.

Dalle quali seguiva una cosa tipo:

Non e' detto che gli strumenti della 'lotta ai facebook' siano
dei social network migliori.

Non e' detto che i bit si combattano a botte di altri bit.

Quello che era avanguardia ieri, oggi e' diventato prodotto di
consumo di massa.

Ora che la massa e' passata davanti al monitor, il mondo e'
tornato a essere pieno di spazi reali utilizzabili.

Ora possiamo uscire dai nostri sgabuzzini e scorrazzare in un
mondo di fantasmi lobotomizzati dai loro strumenti touch,
forti del potere della conoscenza delle budella dei loro nuovi
feticci.

Pochissimi fra quelli che posseggono questa conoscenza,
ancora meno tra quelli che sanno anche agire nel reale.

La 'crisi del movimento' ormai e' finita.
Il movimento e' morto e sepolto.
Ora che non sono molti ad agire ancora concretamente
e che gli spazi sono di nuovo vuoti, c'e' di nuovo margine
per far nascere la sua prole dispettosa.
Ma questo significa accettare il passato, vivere il presente,
staccarsi un po' dai monitor e rimettersi in gioco con la
la propria carne.

Perche' quello che manca oggi non e' il codice, non sono gli
strumenti tecnici per comunicare, anche in maniera sicura.

Il problema e' che non abbiamo piu' niente da comunicarci.