Mercoledì 20 febbraio dalle 18 alle 19
sui gradini del palazzo ducale di genova, 560° ora in silenzio per
la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.
Altre info su
www.orainsilenzioperlapace.org
Africa
e non solo
...
Che fine ha fatto, a sinistra, la guerra?
Ancora
una volta la guerra è tornata nella storia. Dietro il cavallo di
troia dei
diritti umani, l'Italia si lancia in ripetute guerre
"umanitarie",
ultimo travestimento delle conquiste imperialiste. Una politica
estera di pace,
invece, dovrebbe avere, come primo caposaldo, il rifiuto di ogni
ingerenza
armata in paesi terzi, comunque motivata, anche da presunte o
vere violenze
contro i diritti umani. La violenza non si combatte con la
violenza bensì, ha
insegnato Mandela, con i mezzi pacifici.
Proponiamo una piattaforma di pace
articolata in
quattro punti. Ognuno rappresenta una svolta decisiva.
1.
Svolta rispetto ai conflitti armati in cui l'Italia è (o è
stata) coinvolta.
Bisogna
:
- Mali: condannare
l'attacco della Francia (nemmeno "autorizzato" dall'Onu!) invece
di
sostenerlo;
- Afghanistan: ritirarsi ora, risarcire il paese, invece di
continuare a uccidere
per un anno o più;
- Siria: premere per un
cessate il fuoco e
il negoziato tra tutte le forze, anziché fornire aiuti militari
ai gruppi
armati e un appoggio politico-economico al loro braccio politico
(il CNS, poi
la "Coalizione");
- Libia:
riconoscere i crimini nostri e della Nato, commessi in spregio
al mandato Onu;
risarcire le vittime; considerare rifugiati gli esuli; svelare
gli interessi
dietro le falsità raccontate in coro dai media.
INFINE:
ripudiare la "guerra permanente" americana, rifiutando ogni
collaborazione. Ad es., chiudendo le basi Usa come quelle
"Africom" a
Vicenza e a Napoli, create per le future guerre Usa in Africa.
2. Svolta
nell'impiego delle
risorse economiche per la difesa dell'Italia Bisogna
:
- perseguire una politica di
disarmo con la
riconversione delle industrie belliche italiane; - cancellare o
rivedere i
progetti più onerosi: caccia F-35 e JSF, elicotteri NH-90, navi
Fremm, ecc.; -
revocare la L.244/12 che consente di riordinare le forze armate
da forze di
difesa in forze offensive.
3. Svolta nella
tutela del
territorio nazionale italiano Bisogna:
- usare
i risparmi (punto 2) per bonificare i territori nazionali
contaminati
(Sardegna, Taranto, ecc.); - negare a paesi terzi l'uso dei
poligoni di tiro e
ogni altra attività che contamini il territorio italiano; -
vietare sul
territorio nazionale lo stoccaggio di armi nucleari o la
costruzione dei nocivi
radar MUOS.
4.
Svolta nella conduzione della politica estera italiana
Bisogna:
-
passare da "membro" a "partner" della Nato per non essere
trascinati in guerre decise da altri; - richiedere
l'estradizione dei 23 agenti
Cia condannati dai tribunali italiani e latitanti negli Usa; -
recuperare il
ruolo di "protagonista della pace" che l'Italia svolse durante
parte
del Rinascimento, quando inventò la diplomazia internazionale e
riuscì ad
appianare tante controversie nel mondo.
Basta
giocare
di rimessa! Basta sudditanza! Basta guerre! Per una politica
estera attiva di
pace!
***
(promotori Rete No War e PeaceLink) il
manifesto 2013.02.09 - 09