Autor: kandy Data: A: hackmeeting Assumpte: Re: [Hackmeeting] riflessioni su Indymedia in UK
Il 17/02/2013 21.39, Anathema ha scritto:
> La differenza sta in due cose, credo, sostanziali: 1- il mondo in cui
> lo fa: nessuna privacy, nienet anonimato, censura, controllo,
> morte&male 2- l'80% si tratta di post, repost o cmq contenuto preso
> dalla rete e immerso nel circuito. Manca la componente "don't hate the
> media, become the media". esatto. > Benche` il primo punto sia affrontabilissimo dal punto di vista
> tecnico (nel senso, basta mettersi a pensare ed una piattaforma la si
> tira fuori), il secondo punto lo vedo ben piu` difficile da
> sciogliere, considerando non solo le motivazioni "tecniche" (es. tutti
> hanno facebook), ma nache quelle proprie del movimento: chi creava
> contenuti su indy era un attivista o mediattivista, giornalista, etc
> etc, insomma tutte persone sul territorio che creavano notizie per il
> territorio. Ora c'hanno tolto pure questo. La grossa differenza è questa: su indy creavano contenuti le persone che
viveno le storie, i fatti e poi li raccontavano, tu scendevi in piazza
con una macchinetta fotografica, stavi vicino ai compagni di lotta,
oggi si sta a casa si vedono immagini, si leggono notizie sullo schermo
e si condivide. Certo non è semrpe così ma è chiaro che, spesso, le
notizie sui s.n. passano proprio con un tam tam del genere, il resto
sono no info che muoiono dove sono nate.
Il punto è che oggi viviamo la crisi del movimento, ce lo siamo detti
come un mantra, però pensare una cosa nuova che permetta di superare
anche la visione di me che scendo in piazza coi miei compagnia fare le
foto e a scrivere , la sera a casa (stocazz che avevo la 56k io
principio di tutto ahahahaha) quello che avevo visto e vissuto potrebbe
farci avere uno strumento nuovo e adatto a oggi.
Per indy si erano pensate più e più volte delel innovazioni tec ma vabbè
parlarne qui e ora non è il caso.
Siamo morti e non lo sappiamo, risorgeremo quando meno se lo aspetteranno.