[Intergas] documentario di Coline Serreau

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Autore: Ileana
Data:  
To: Lista del coordinamento dei GAS milanesi
Oggetto: [Intergas] documentario di Coline Serreau
Giro la segnalazione di Maria Michelazzo del Sagas.
Il link del documentario " Soluzioni locali per un disordine globale" è
stato messo anche sul sito.
Se volete vederlo prendetevi un po' di tempo perchè il documentario è
integrale e dura circa 1 ora e 3/4.
Trovo molto interessante ed efficace anche la ricostruzione storica
della trasformazione dell'agricoltura da locale/familiare a
industriale/intensiva.
ciao buona visione a tutti
Ileana (Gas Città Studi)

http://www.youtube.com/watch?v=ZBxf-fAPnfE

" La regista s'incontra in tutto il mondo con persone che implementano
le proprie soluzioni ai disordini ambientali.
Incontra: Vandana Shiva, Pierre Rabhi, Lydiae Claude Bourguignon, il
Movimento Lavoratori Senzaterra, Kokopelli, M. Antoniets , Ana Pradeshi,
Philippe Desbrosses, Joao Pedro Stedile, serge Latouche, Devinder
Sharma, Laurent Marbot, ecc.

"Con questo film, mostro che ci sono in tutto il mondo, persone che,
senza saperlo, fanno la stessa cosa, che hanno la stessa filosofia di
vita e le usano le stesse pratiche con la Madre Terra. Evidenzia,
l'universalità di soluzioni, così come la loro semplicità, questo è il
vero scopo del film."
-Coline Serreau

La regista sottolinea l'analisi e la competenza, Soprattutto cerca di
dimostrare, con esempi di coltivazioni alternative dal Brasile
all'India, dalla Francia all'Ucraina, che le soluzioni alternative sono
sostenibili e redditizie oltre che già state attuate.
In breve, che un'economia più equa è possibile e addirittura
indispensabile, in relazione a salute e principi umanitari.
La sua dimostrazione pone in rilievo una condizione femminile che sfugge
anche a tante attiviste femministe.
Dimostra che c'è un divario molto significante tra il popolo e i leader.
Gli OGM sono l'esempio più eclatante.
Mette in guardia la popolazione mondiale, da un problema che ha ogni
giorno nel piatto, ma che non si rende conto della enorme pericolosità
che rappresenta nella sua globalità. "