著者: Antonio Bruno 日付: To: ambiente liguria, amici barcellona, Forum Sociale Ponente Genovese, forumgenova inventati, forumsege 題目: [NuovoLab] intervento di emilio molinari al Convegno su Iren a
Piacenza
Non un documento ma riflessioni.
Da tempo considero ciò che si sta delineando a Reggio Emilia e faccio un appello ai consiglieri comunali di Piacenza di muoversi in tal senso e di scorporare l'acqua per farne almeno una SPA in house, una cosa di grande valore politico.
So di enfatizzare, ma penso sia un salto in avanti e in continuità con la vittoria referendaria.
La rottura con Iren non significa solo che altre due sistuazioni di ripubblicizzazione si aggiungono a Napoli.
E' qualcosa di più.
E' una occasione per riprendere l'iniziativa politica nazionale, così difficile in momenti di crisi. Difficile anche se clamorosamente si vince con le sentenze della corte e del consiglio di stato.
Io credo che se a quanto succede in Emilia, diamo il suo pieno valore politico, se lo collochiamo nell'attualità del contesto che sta vivendo il paese, forse possiamo tornare in prima linea e all'attacco non sulla difensiva. Ponendo la questione del Mettere in sicurezza i
Il ripensamento sulle scelte passate, è da gestire dentro la frana del sistema finanziario, le inchieste in corso, il montare dell'indignazione della gente verso le banche, i costi della politica.
Va letto così, o almeno io penso che noi dobbiamo usare questa chiave di lettura.
Mi spiego.
Per prima cosa, Reggio e Piacenza ci stanno evidenziando una prima visibile crepa nel blocco delle, già privatizzate, già quotate e già finanziarizzate e questo di per se è un grande fatto.
E' la crisi del modello che in questi anni è stato al riparo dallo scontro sulla ripubblicizzazione, dal momento che è avvenuto su l'ingresso dei privati e sulle SPA in house.
E' la crisi della grande multiutilty del Nord e di tutti i servizi pubblici locali.
E' infine è una crepa, e questo ha un valore politico ancora più strategico, nell'impianto politico culturale dell'UE che proprio sull'acqua e i mutamenti climatici, ha partorito il documento Blu Print, nel quale al centro si afferma la finanziarizzazione/monetizzazione del bene comune acqua.
Nell'immediato c'è la crisi di IREN e l'inizio di uno scenario su cui lavorare.
Che ne sarà di IREN senza Reggio e speriamo Piacenza e perchè non Parma?
E ancora: non è forse IREN uno dei pilastri del castello delle SPA quotate?
IREN è la crepa, il punto debole da cui partire.
Da allargare a Parma subito, Genova e Torino e il contesto di tracollo finanziario, chiede di affrontare in tal modo anche la Toscana e il Lazio alla luce di quanto succede ad ACEA e a MPS.
Penso si debba gestire tutto questo, in una unica narrazione ben argomentata ( Marco Bersani e Luca Martinelli hanno competenze straordinarie per dare lo spessore dei dati a tale narrazione). Una narrazione che va calata scusate se lo ripeto, nel odierno contesto drammatico dei derivati, del Monte dei Paschi di Siena, dell'inchiesta di Trani che si estende ad altre 5 banche, della Cassa Depositi e Prestiti e del Fondo F2i. E calata deltro i sentimenti che agitano la gente e lo scontro politico ed elettorale e che ancor più si annuncia nel dopo elezioni.
Pensate all'affiorare, a proposito di MPS e di “bancarotta”, delle proposte: commissariamento, nazionalizzazione, azzeramento dei debiti da parte del pubblico. Tutti termini impensabili fino ad ieri. Schizzofrenici, dal momento che contemporaneamente si chiede al pubblico ( allo Stato) di ritirarsi da tutto.
Pensate al valore emblematico di questa vicenda MPS, proprio per noi dell'acqua.
Da anni ci viene ripetuta la mancanza di denaro da parte dello Stato e degli enti locali, per risanare le reti idriche, da anni ci ripetono che occorre l'ingresso del privato... un partner finanziario per dirla con Formigoni e Martini. ( Banca Intesa, Monte dei Paschi) il solo che può garantire l'accesso al credito.
Ed ora? Ora in tanti invocano l'intervento pubblico per salvare le banche, ovvero per salvare il “partner finanziario”.
Pensate. Si parla, da sempre, di impossibilità di intervento pubblico per azzerare le convenzioni con i privati e riprendere da parte dei comuni le gestioni dei servizi pubblici locali e si nazionalizza una banca, si azzerano pubblicamente i debiti...delle banche!!! Non è qualcosa che grida scandalo!!!!
E' innegabile che la crisi ci rende difficile parlare di acqua, di referendum cancellato, di ripubblicizzazione, di obbedienza civile ecc...mentre il popolo è aggredito nel reddito e nell'occupazione.
Spesso ci sembra di parlare di cose non in sintonia, con quanto succede.
Però ho la convinzione che questo tipo di battaglia può rimetterci in in prima linea, nello lo scontro in atto, in sintonia con il flusso dei sentimenti della gente, dentro le contraddizioni che si aprono nella politica con le elezioni, se a quanto succede in Emilia con lo scorporo dell'acqua e la ripubblicizzazione, diamo la dimensione politica: di voler mettere in sicurezza, a partire dall'acqua, i servizi pubblici essenziali alla vita dei cittadini e delle città.
Con tutto il peso dell'evocazione che da il concetto di VITA.
Guardando agli scenari di un futuro prossimo in cui il 70% della popolazione vivrà per 70% in grandi città e la vita dipendera da come verrà garantita l'acqua potabile, lo smaltimento dei rifiuti, il trasporto pubblico e l'energia elettrica. E se tutto questo è in balia di una banca o di un derivato o di fondo speculativo.
Mettere i servizi in sicurezza dalle “frane” del sistema finanziario, dalla corruzione, dagli stipendi dei manager, dal proliferare dei consigli di amministrazione, dalle cosche mafiose, presuppone una riscoperta del pubblico.
Per concludere, è su IREN che bisogna agire.
Penso puntando anche su Parma.
Chiamando al confronto pubblico il sindaco 5 stelle che alla prova della bancarotta dei servizi pubblici, non trova di meglio che svendere quote di IREN, mentre un ex presidente e un vice presidente di IREN sono inquisiti.
Per chiederle di fare come a Reggio.
Una grande iniziativa, da preparare, anche dopo le elezioni, Chiamando i partiti, Ingroia, la CGIL e perchè non lo stesso Grillo? Con il sindaco, per “aiutarlo” non per sputanarlo.
E riprodurre la stessa iniziativa anche a Genova.
Per chiedere cosa resta di IREN senza Reggio Piacenza e Parma e lo scorporo dell'acqua?
Render conto dello scandalo dei costi del proliferare delle SPA di IREN e dei consigli di amministrazione, degli stipendi dei manager da mezzo milione di euro. E ancora, di Mediterranea delle aque e di Idro Tigulio, che come scatole cinesi malgrado IREN, mantengono ancora i propri consigli di amministrazione e per chiederne l'eliminazione. ( come è stato chiesto ed ottenuto con la gestione dell'acqua in provincia di Milano)
Chiamando anche qui i partiti e chi nella politica si trova in piena contraddizione, come l'IDV (e quindi gli alleati in Rivoluzione Civile) che ha votato la fusione con ENIA .
E a Torino.
Dove ai debiti di IREN si sommano quelli del comune tra i più indebitati d'Italia.
E dove l'ex sindaco che l'ha indebitato diventa presidente della fondazione Intesa San Paolo ( come a Siena )
In una visione unitaria con la partita di Acea e il fronte da aprire con Publiacqua a Firenze.
Acea, il conflitto con il movimento, gli scandali, l'indagine per come ha vinto l'affidamento di Firenze. E Publiacqua, inevitabilmente stretta dalla presenza di Acea, di MPS, di Caltagirone e Menarini e delle inchieste che si portano dietro.
Sollevare un grande dibattito sulla possibile ripubblicizzazione: di quanto costa, a chi chi deve intervenire per salvare il vivere cittadino.
Un dibattito a tutto campo che non teme di chiamare tutti, anche i “pentiti” e ai semi pentiti della finanza che si cominciano ad intravvedere. E permettetemi, non con lo spirito dello sputanare tutti e combatterli tutti, ma per chiamare gli uni, alla coerenza alla via d'uscita. Emilio Molinari
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antonio bruno
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