[RSF] FW: Amazzonia: c'e' bisogno di aiuto

Delete this message

Reply to this message
Autor: pilar anita quarzell castel
Data:  
A: forumroma@inventati.org, poemaleo@gmail.com, cristina.torelli@fastwebnet.it, ass.zabaglia@libero.it, alessandroverga70@yahoo.it, juliavshawlawrence@gmail.com
Assumpte: [RSF] FW: Amazzonia: c'e' bisogno di aiuto


Date: Fri, 25 Jan 2013 17:05:43 -0500
To: pilarcastel@???
From: avaaz@???
Subject: Amazzonia: c'e' bisogno di aiuto





                                Avaaz.org - The World in Action





                                Cari amici, 











La tribù Kichwa sull'isola di Sani in Ecuador ha chiesto il nostro aiuto per fermare il governo che ha deciso di trasformare la foresta in un'area di estrazione petrolifera. Un enorme scandalo nei media globali che spinga il Presidente Correa ad agire secondo i suoi principi ambientalisti potrebbe convincerlo a fare marcia indietro e a fermare la corsa del petrolio in Amazzonia. Firma ora la petizione:







Nel cuore dell'Ecuador una potente compagnia petrolifera vuole trasformare la foresta pluviale più incontaminata al mondo in una zona di estrazione petrolifera. La tribù Kichwa dell'Isola di Sani sta coraggiosamente resistendo e ha appena chiesto il nostro aiuto per salvare la loro casa.



La loro comunità ha firmato un impegno a non svendere mai questa terra in cui si aggirano i giaguari e un singolo ettaro raccoglie più biodiversità di tutto il Nord America! Ma il governo dell'Ecuador ha intenzione di svenderla cedendo 4 milioni di ettari di Amazzonia ai grandi del petrolio. Il Presidente Correa è ora in campagna elettorale e sta cercando di cavalcare la sua reputazione in materia di rispetto per l'ambiente e dei popoli indigeni. Se riusciremo a sollevare un polverone a livello globale, trasformando la salvaguardia dell'Amazzonia in tema elettorale, potremo fermare la corsa del petrolio.



Finora la comunità indigena ha resistito coraggiosamente ma gli uomini del petrolio potrebbero arrivare da un momento all'altro con i macchinari da trivellazione. La tribù Kichwa ha chiesto il nostro aiuto per salvare la loro Amazzonia. Firma ora la petizione e condividila con tutti: se firmeranno 1 milione di persone, monteremo un caso mediatico mondiale che costringerà Correa a fare marcia indietro:



http://www.avaaz.org/it/oil_in_the_amazon_global/?bfXBdbb&v=21342




Dopo che la Texaco e altre compagnie petrolifere hanno inquinato le acque dell'Ecuador e hanno devastato irreversibilmente preziosi ecosistemi, Correa ha spinto il suo paese a diventare la prima nazione al mondo a riconoscere i diritti della "Madre Terra" nella sua costituzione. Ha annunciato che l'Ecuador non è in vendita, e nel Parco Nazionale di Yasuni ha promosso un'iniziativa innovativa che prevede che altri governi diano un contributo monetario all'Ecuador per mantenere il petrolio nel sottosuolo e garantire così la sopravvivenza della foresta pluviale. Ma in questo momento il governo sta per cambiare completamente direzione svendendo il terreni del Parco.



È da non credersi perché la terra della tribù Kichwa è parzialmente nel Parco Nazionale di Yasuni. Ma è ancora più scioccante il piano generale di Correa: tra pochi giorni alcuni membri del governo cominceranno un tour mondiale per offrire a investitori stranieri il diritto di trivellare 4 milioni di ettari di foresta (una superficie più vasta dei Paesi Bassi!). L'Ecuador, come qualsiasi paese, potrebbe sostenere che ha il diritto di trarre profitto dalle sue risorse nazionali, ma in realtà la sua stessa costituzione impone il rispetto dei diritti degli indigeni e delle sue incredibili foreste, che tra l'altro valgono milioni di euro l'anno di turismo.



In questi giorni Correa è in campagna elettorale con il tentativo di essere rieletto. È il momento perfetto per costringerlo a onorare le sue promesse in materia di ambiente e garantire che la sua costituzione ecologista diventi realtà. Firma ora per unirti al popolo Kichwa e salvare la loro foresta:




http://www.avaaz.org/it/oil_in_the_amazon_global/?bfXBdbb&v=21342




La nostra comunità ha lottato per anni per proteggere l'Amazzonia in Brasile e in Bolivia, e ha vinto molte vittorie manifestando in solidarietà a tutte le comunità indigene. Ora è il turno dell'Ecuador: rispondiamo a questa richiesta urgente di aiuto e salviamo la loro foresta.



Con speranza e determinazione,



Alex, Pedro, Alice, Laura, Marie, Ricken, Taylor, Morgan e tutto il team di Avaaz



Ulteriori informazioni:




Moriremo difendendo la nostra foresta (Giornalettismo)


http://www.giornalettismo.com/archives/708109/moriremo-difendendo-la-nostra-foresta/



Ecuador, petrolio vs. ambiente (Panorama)


http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ecuador-petrolio-vs-ambiente/2172837



Petrolio in Ecuador: la lotta di un popolo guerriero in difesa della foresta (Virgilio Green)


http://gogreen.virgilio.it/news/ambiente-energia/petrolio-ecuador-lotta-popolo-guerriero-difesa-foresta_8851.html



Presidenziali in Ecuador: lo scenario politico ad un mese dalle elezioni (Peacelink)


http://www.peacelink.it/latina/a/37553.html







Sostieni la comunità di Avaaz!



Siamo interamente finanziati dalle donazioni e non riceviamo contributi da governi o multinazionali. Il nostro team di primo livello fa in modo che anche la più piccola donazione contribuisca a raggiungere i nostri obiettivi.














Avaaz.org è un'organizzazione no-profit e indipendente con 17 milioni di membri da tutto il mondo, che lavora perché le opinioni e i valori dei cittadini di ogni parte del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali (Avaaz significa "voce" in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo; la nostra squadra è distribuita in 19 paesi in 6 continenti diversi e opera in 14 lingue. Clicca qui per conoscere le nostre campagne più importanti, oppure seguici su Facebook o Twitter.

Questa e-mail è stata inviata a pilarcastel@???. Per cambiare il tuo indirizzo e-mail, ricevere le e-mail in un'altra lingua o altre informazioni contattaci utilizzando questo modulo. Per non ricevere più le nostre e-mail, invia un'e-mail a unsubscribe@??? oppure clicca qui.

Per contattare Avaaz non rispondere a questa e-mail, ma scrivici utilizzando il nostro modulo www.avaaz.org/it/contact, oppure telefonaci al 1-888-922-8229 (USA).