Re: [Hackmeeting] in memoria di Aaron

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Aihe: Re: [Hackmeeting] in memoria di Aaron
On 01/18/2013 10:50 PM, Raistlin wrote:
> On 01/18/13 17:16, Joe wrote:
>
>> qui il modello e' che chi pubblica (di solito ha dietro un istituto di
>> ricerca) paga la pubblicazione, e poi gli articoli sono liberamente
>> consultabili.
>
> Il che significa che l'incentivo economico e' a far passare tutto - che
> e' il risvolto della medaglia.
>
> E' un tema su cui servono riflessioni molto approfondite e che poco si
> presta al furor di popolo, onestamente.
>


A dire il vero, l'incentivo a far passare tutto (o meglio, alcune parti
di tutto) ce l'hanno anche le altre riviste, come ben sai - l'impact
factor si alza anche se pubblichi un articolo di merda che cita tanto la
tua stessa rivista, giusto per fare un esempio. Nel caso specifico di
PLOS, il livello medio delle riviste che pubblicano e' altissimo, sempre
giudicando dall'impact factor. E ho detto che e' un'iniziativa nata da
scienziati, non di una casa editrice?

Ah mi sono scordato: molte riviste iper rispettate e che si pagano
salatissime chiedono bei soldi per pubblicare - mi viene in mente
l'astrophysical journal, dove ti fan pagare pure le figure (!!!).

In ogni caso, far pagare le sassate di soldi che vengono fatte pagare
per consultare le riviste e' una rapina a mano armata, tanto che spesso
nelle universita' italiane non hanno piu' possibilita' di sottoscrivere
tutti gli abbonamenti necessari.

Ti lascio immaginare cosa succede nell'est europa, per dirne una.

Tanto che spesso mi han passato articoli colleghi stranieri, quando non
mi fornivano direttamente un tunnel ssh, bonta' loro. Nessuno di loro
s'e' mai beccato un'incriminazione per 35 anni di galera per fortuna :)

Io le riflessioni approfondite su sto tema le ho fatte per una decina
d'anni, prima di andarmene dall'accademia, e francamente non credo che
la qualita' scientifica di una rivista dipenda granche' dal fatto che
elsevier (o chi per loro) lucri in modo assurdo. Specie visto che ormai
quasi nessuno si abbona al cartaceo e i loro costi operativi per gestire
una rivista scientifica sono ridicoli.

Peraltro ci sono state decine di iniziative negli ultimi anni, da parte
di scienziati, per cercare di favorire la diffusione degli articoli
scientifici in modo libero - quindi penso che potresti evitare di urlare
al furor di popolo :)

Joe

P.S. Il vero problema delle pubblicazioni scientifiche oggi, almeno
nell'ambito da cui provengo io, e' il sistema di peer reviewing che e'
conservatore e pieno di disonesta'/giretti paramafiosi. Non ho mai visto
rifiutare articoli co-autorati da gente che aveva grant faraonici, per
dire... Ancora una volta, non e' demagogia o massimalismo ma un'opinione
ampiamente condivisa dagli ex colleghi.