[NuovoLab] 555° ora in silenzio per la pace

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Szerző: norma
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Tárgy: [NuovoLab] 555° ora in silenzio per la pace






Mercoledì 16 gennaio dalle 18 alle
        19 sui gradini del palazzo ducale di genova, 555° ora in
        silenzio per la pace.

        Incollo il volantino che verrà distribuito.

        Altre info su 
www.orainsilenzioperlapace.org



Partono
                i
                sommergibili

«Rapidi ed
          invisibili, partono i sommergibili», canticchiava Ugo Tognazzi
          -interpretando
          Il Federale di Luciano Salce, film del 1961- mentre a bordo di
          una scassata
          motocicletta affondava nel fiume che voleva arditamente
          attraversare. Perfetta
          metafora della vicenda attuale dei due sommergibili U 212 per
          i quali dobbiamo
          spendere quasi 2miliardi di euro, mentre l'Italia affonda
          sempre di più nella
          crisi economica, nella disoccupazione, nella povertà.



La vicenda non è
          recente. Il programma di costruzione dei sommergibili inizia
          nel 1994. e già da
          allora era stato aspramente criticato dalla campagna Venti di
          Pace (da cui ha
          poi tratto origine la campagna Sbilanciamoci!) e da allora
          l'Italia ne ha
          realizzati due, che ha chiamato Scirè e Salvatore Todaro. Sono
          sommergibili
          d'attacco, capaci di ospitare reparti di incursori e anche
          -come ha fatto
          Israele- armamenti nucleari. Tanto rapidi non sono visto che -
          fortunatamente-
          i tempi della loro produzione si sono allungati molto, ma
          sicuramente
          invisibili sì, e soprattutto ai fustigatori della spesa
          pubblica. 



Quando si tratta di
          tagliare scuola e sanità ci vedono benissimo, ma di fronte
          alle spese militari
          non si accorgono di niente: né dei sommergibili U 212, né dei
          cacciabombardieri
          F35, né di un disegno di legge delega sulle forze armate che
          nei prossimi
          vent'anni ci farà spendere più di 230 miliardi di euro per le
          armi. 

Quello dei
          sommergibili è l'ultimo regalo avvelenato del governo Monti:
          un premier che non
          ha problemi a spendere 2 miliardi per due sommergibili, ma ne
          ha molti di più
          se deve destinare risorse al lavoro, alla scuola, alla sanità.
          Il suo è -come
          al solito- un rigore a senso unico. La spending review vale
          per i lavoratori,
          ma non per i generali e gli ammiragli come il suo ministro Di
          Paola. Tra
          l'altro si tratta -dal punto di vista operativo- di scelte
          inquietanti: sia i
          sommergibili U 212, sia i cacciabombardieri F35 sono dei
          sistemi d'arma buoni
          per l'attacco ed entrambi possono dotarsi di armamenti
          nucleari. Si tratta di
          armi per andare in guerra e non per difendere il paese, come
          invece prevedono
          l'art. 11 e 52 della Costituzione.



Bisogna porre fine a
          questo assurdo spreco di risorse. 



Perché con i soldi
          dei due sommergibili potremmo fare tantissime cose e molto più
          utili, tra le
          quali: mettere in sicurezza 3mila scuole che non rispettano le
          normative
          antisismiche e antincendio, far nascere 1500 asili nido,
          avviare un programma
          di ammortizzatori sociali per i lavoratori precari, fare gran
          parte degli
          investimenti che sono necessari a risanare l'Ilva di Taranto.




I soldi sprecati nei
          sommergibili accontentano la casta dei militari (e magari
          qualche faccendiere)
          creano pochissimi posti di lavoro e ci consegnano due battelli
          che saranno -
          fortunatamente - inutilizzati e non operativi, anche perchè
          poi non ci sono i
          soldi per la manutenzione e l'addestramento. 



Invece
          di far affondare l'Italia, facciamo affondare il progetto di
          questi due
          sommergibili e destiniamo le risorse risparmiate a far uscire
          il paese dalla
          crisi.



il manifesto 2013.01.10  Giulio Marcon