[NuovoLab] 553° ora in silenzio per la pace

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Szerző: norma
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Tárgy: [NuovoLab] 553° ora in silenzio per la pace






Mercoledì 2 gennaio 2013 dalle 18 alle
      19 sui gradini del palazzo ducale di genova, 553° ora in silenzio
      per la pace.

      Incollo il volantino che verrà distribuito.

      Altre info su 
www.orainsilenzioperlapace.org

dodicesimo anno di presenza di
              fronte al palazzo
              ducale di Genova



Non aspiravamo davvero a questo
              scoraggiante record



L’ora in silenzio per la
        pace entra oggi
        nel suo dodicesimo anno di presenza di fronte al palazzo ducale
        di Genova. Non
        aspiravamo davvero a questo scoraggiante record, quando abbiamo
        iniziato, nel
        settembre 2001, ad occupare ogni mercoledì dalle 18 alle 19 i
        gradini del
        “palazzo del g8”.





Il
        nostro
        principale motivo di indignazione
 
è la
        partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan: inutile a
        combattere il
        terrorismo internazionale, criminale perché moltiplicatrice di
        lutti e
        vendette, illegale perché esplicitamente vietata dall’articolo
        11 della nostra
        costituzione. Non smettiamo perciò di chiedere il ritiro
        immediato dei soldati
        italiani.



Ma
        settimana
        dopo settimana e consapevoli della limitatezza dei nostri mezzi
        (una risma di
        volantini la settimana, visto che non possediamo giornali, radio
        e
        televisioni), abbiamo cercato di fare informazione anche su
        altre guerre, ed
        altri modi di fare la guerra. Potete consultare i nostri
        volantini sul sito 
www.orainsilenzioperlapace.org




Abbiamo
iniziato
        il 2012 denunciando lo spreco di 15 miliardi di euro per
        l’acquisto
        degli aerei da combattimento f 35 e smentendo le argomentazioni
        di chi
        sosteneva che si sarebbe dovuta pagare un’altissima penale in
        caso di rinuncia
        all’acquisto.
  Ed abbiamo
        concluso l’anno
        dedicando l’ultimo volantino a
  questo
        argomento.
  Era
        intitolato : 
ARMI,
          IN CANADA GOVERNO
          CONSERVATORE TAGLIA F35.
  IN
          ITALIA i
          PROGRESSISTI VOTANO A FAVORE






Abbiamo
        più
        volte denunciato la malafede di chi sostiene che produrre armi
        crea lavoro.
        Anche scuola, sanità ed assistenza creano lavoro, ma vengono
        inesorabilmente
        tagliati. Forse perché creano lavoro ma non profitti per chi si
        arricchisce con
        queste produzioni e questo commercio.





Della
        stessa
        differenza tra “creare lavoro” e “creare profitto” abbiamo
        parlato in agosto,
        quando è diventato di dominio pubblico il caso ILVA: abbiamo
        scritto che “Anche
        bonificare l’area dell’ILVA darebbe lavoro. Ma non darebbe lo
        stesso profitto
        al padrone.”





Rifiutiamo
qualunque
        ipotesi di intervento armato italiano o NATO in Siria, ma non
        vogliamo ignorare le stragi e la repressione. Durante la 510°
        ora abbiamo fatto
        nostro un documento della comunità musulmana genovese , dove si
        esprimeva
  solidarietà
        alle vittime della guerra e si
        sollecitavano la difesa dei civili e l’invio di aiuti umanitari.
        E durante la
        539° siamo tornati a denunciare il regime di Assad come
        criminale ed oppressivo
        ed a sollecitare interventi internazionali di interposizione :
        non per ripetere
        gli errori commessi in Afghanistan, Iraq, Libia; non per mettere
        in mano agli
        USA il gas siriano ed il costruendo gasdotto;
  ma per difendere e
        proteggere la popolazione civile.





A
        partire da
        marzo (511° ora) abbiamo ripreso a solidarizzare con il popolo
        palestinese, ed
        a denunciare i crimini israeliani e la disinformazione
        imperante. Moltissime
        volte, purtroppo, nel corso dell’anno, abbiamo dovuto riprendere
        questo
        argomento; per es. a maggio riproponendo la poesia “Quello che
        deve essere
        detto” di Gunter Grass; o a settembre (536° ora) quando abbiamo
        ricordato
        Rachel Corrie e la sentenza israeliana che ha liquidato la sua
        uccisione come
        un “incidente”





In
        aprile
        abbiamo inutilmente chiesto ai candidati sindaci di pronunciarsi
        pubblicamente
        contro la guerra in Afghanistan; in giugno, sempre invano,
        abbiamo chiesto al
        presidente della repubblica di non sprecare 10 milioni di euro
        per “mostrare i
        muscoli” con la parata militare del 2 giugno; in agosto
        ricordato Hiroshima e
        Nagasaki chiedendo il blocco dei reattori nucleari giapponesi.





Abbiamo denunciato la pratica della tortura in
        Italia, 508° ora;
        solidarizzato con l’opposizione dei valsusini alla TAV, 512°
        ora; ricordato le
        morti sul lavoro (513°) e le stragi impunite (517); denunciato
        la rapina delle
        risorse africane (526) con le parole del missionario genovese
        mauro Armanino;
        ricordato ai passanti la tragica situazione dei detenuti curdi
        in Turchia (546°);
        esaminato nel dettaglio le retoriche parole dell’inno di Mameli
        che presto
        risuoneranno per legge nelle nostre aule scolastiche
        sovraffollate ed insicure
        (548°).





E’
                      servito a
                      qualcosa? Non lo sappiamo, ma non possiamo e non
                      vogliamo tacere. 





Per
                      questo
                      continuerai a trovarci ogni mercoledì dalle 18
                      alle 19 sui gradini del palazzo
                      ducale di Genova. 





Se
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                      le nostre argomentazioni, unisciti a noi magari
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