[NuovoLab] Due imputati di omicidio al Quirinale

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著者: ugo
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題目: [NuovoLab] Due imputati di omicidio al Quirinale
il manifesto 2012.12.27 - 04 POLITICA & SOCIETÀ



Due imputati di omidicio al Quirinale



TAGLIO MEDIO - ma. fo.



TAGLIO MEDIO - ma. fo.
I marò non sono eroi nazionali. Perché Napolitano li ha ricevuti?

Perché Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono stati accolti come due eroi nazionali, al loro rientro in Italia? Due ministri e un capo di stato maggiore si sono scomodati per riceverli all'aeroporto di Ciampino, sabato scorso, con tanto di picchetto d'onore. Quello stesso pomeriggio il presidente della repubblica Giorgio Napolitano li ha ricevuti al Quirinale.
Il fatto è che Girone e Latorre, sottufficiali del Reggimento San Marco, non sono eroi. Sono cittadini italiani imputati di omicidio. Per la precisione: uomini della marina militare italiana in attesa di processo in India per l'uccisione di due uomini, pescatori indiani che gli imputati affermano di aver scambiato per pirati in procinto di abbordare il mercantile su loro erano imbarcati in servizio di sicurezza (contractors pubblici per interessi privati, una bizzarrìa italiana). Sono rientrati in Italia grazie a una «licenza» natalizia, dietro pagamento di una sostanziosa cauzione e dietro l'impegno del governo italiano a rimandarli in India tra due settimane, per essere processati.
Ogni imputato ha diritto alla difesa, e questo vale anche per Latorre e Girone. Dunque è normale che il governo italiano, attraverso la sua diplomazia, abbia preso le difese dei due imputati. Già un po' meno normale che lo stato sborsi una salata cauzione per fargli passare il Natale in famiglia o gli metta a disposizione un aereo speciale. Ma certo non sono molti gli imputati di omicidio che vengono ricevuti al Quirinale.
Proviamo a immaginare se dei militari di un qualunque paese straniero avessero ucciso due pescatori di Mazara del Vallo. Ma forse non è un buon esempio: la cosa sarebbe probabilmente caduta nel silenzio, come dei resto capita spesso ai pescatori mazaresi. Pensiamo allora ai marines degli Stati uniti che nel 1998, a bordo di un caccia, tranciarono il cavo della funivia del Cermis uccidendo 20 persone. O al soldato Mario Lozano che uccise Nicola Callipari e ferì Giuliana Sgrena sulla strada dell'aeroporto di Baghdad nel 2005. Come sappiamo bene, la richiesta italiana di processarli in Italia è stata respinta: gli Usa rivendicano immunità per i loro militari all'estero, e l'Italia non ha mai davvero potuto o voluto mettere in discussione questo status sancito dagli accordi bilaterali. Sappiamo che i responsabili della strage al Cermis sono stati processati da una corte marziale americana e assolti dall'accusa di omicidio colposo. Lozano è stato prosciolto da ogni accusa da un'indagine interna Usa. La cosa ha suscitato grandi polemiche. Che avremmo detto se i responsabili del Cermis o Mario Lozano fossero stati ricevuti con picchetto d'onore alla Casa Bianca? Che oltre al danno della giustizia negata dovevamo subìre anche una beffa simbolica.
Il fatto è che sulla vicenda dei marò si è scatenato un nazionalismo assurdo. Non giustifica nulla il fatto che anche in India ci sono stati toni a volte anti-italiani, e che la vicenda è stata usata a fini elettorali - come qui del resto: l'ex ministro della difesa Ignazio La Russa, in cerca di pubblicità per il nuovo partitello di destra chiamato Fratelli d'Italia, ha proposto di candidare Girone e Latorre al parlamento. Ma quella è la destra fascistoide: il presidente Napolitano invece, perché ha accolto i marò come eroi?