[Forumlucca] Regalo di Natale di Monti ai Marcucci

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Autore: Massimiliano Piagentini
Data:  
To: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] Regalo di Natale di Monti ai Marcucci
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From: Donatella Zanotti <donatella.zanotti52@???>
Date: Sun, 23 Dec 2012 16:29:06 +0100
Subject: Fw: L’ultimo regalo del governo Monti: è per un’azienda farmaceutica
To:


La rete del potere è la stessa, e si estende da destra a sinistra.
Senza distinzioni, come dimostrato costantemente. E purtroppo molta
gente non aspetta altro che di ossequiare il potere... soprattutto in
tempi di crisi.



<http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/22/lultimo-regalo-del-governo-monti-e-per-unazienda-farmaceutica/453821/>




L’ultimo regalo del governo Monti: è per un’azienda farmaceutica
Un emendamento inserito in extremis nella legge di stabilità libera
dai controlli gli emoderivati provenienti da Stati Uniti e Canada,
paesi nei quali il sangue si può vendere. Alla base il conflitto
d'interessi di un senatore, Andrea Marcucci. Il ministro Balduzzi
lancia l'allarme: "Salute pubblica in pericolo"
di Marco Palombi | 22 dicembre 2012
Commenti (25)

Più informazioni su: Emendamento, Legge di Stabilità, marcucci, Renato
Balduzzi, Sanità, Sanità Pubblica.

“Si tratta di uno di quegli emendamenti sul finire, notturni, che
creano dei problemi”. Renato Balduzzi è un ministro tecnico, ma
evidentemente s’è accorto presto di come funzionano le cose in
Parlamento. Il titolare della Salute si riferisce a una normetta
spuntata in Senato, senza avere molta attinenza con la materia, nella
legge di Stabilità che ieri è diventata legge. Cosa prevede?
Semplicemente che sangue e prodotti emoderivati provenienti da Stati
Uniti e Canada non avranno più bisogno dell’autorizzazione preventiva
dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per essere importati nel
nostro Paese: il che vuol dire che queste preparazioni – componenti
del sangue che vengono separati attraverso un sofisticato sistema di
centrifugazione del sangue – possono arrivare liberamente dal Nord
America e non, per dire, dalla Francia. Col rischio che si incorre nel
paradosso di rendere facile l’importazione di emoderivati da paesi –
come molti Stati Usa – in cui il sangue si può vendere (e molti poveri
lo fanno), mentre in Italia è vietato.

Ora Balduzzi, dopo le proteste di area Pd (Marino, Miotto e altri), è
preoccupato e pensa addirittura a un “provvedimento d’urgenza”
giustificato coi “pericoli per la salute pubblica”. Resta una domanda:
com’è arrivato questo strano emendamento nel ddl stabilità? Ce lo ha
messo Cesare Cursi, Pdl di rito aennino, già capo segretaria di
Amintore Fanfani, ex sottosegretario alla Salute. Conosciuto
l’esecutore, forse è il caso di chiedersi a chi interessa questo
emendamento: quante sono le aziende interessate? La risposta si trova
nelle parole di Ignazio Marino, chirurgo di fama mondiale e senatore
del Pd: “Sugli emoderivati l’Italia è di fatto in un regime di
monopolio: dal 1990 gli emoderivati sono prodotti da un’unica azienda
farmaceutica, la Kedrion (di Castelvecchio Pascoli, Lucca, ndr). Nel
2011, Kedrion ha coperto circa il 65% del fabbisogno terapeutico
italiano per questi prodotti, quindi solo il restante 35% è fornito al
Paese in regime di concorrenza”.

In sostanza, grazie ad un monopolio paralegale, solo Kedrion può
produrre e vendere in Italia alcune tipologie di questi preparati: per
di più, la società toscana è assai attiva in Nord America, tanto in
Canada quanto negli Stati Uniti, e particolarmente interessata dunque
al’emendamento Cursi. Basti a provarlo un comunicato dell’azienda del
luglio di quest’anno in cui si dà notizia dell’acquisto di un ramo
d’azienda della società Ocd (Ortho Clinical Diagnostics), che andava
ad aggiungersi ad un impianto di frazionamento a Melville (New York),
alla controllata Kedrion Biopharma e ad otto centri di raccolta del
plasma sparsi per gli States. Resta solo da chiarire chi siano i
proprie-tari di Kedrion. Trattasi dei Marcucci, famiglia che fin dai
tempi del capostipite Guelfo dà del tu al potere. Al comando ora c’è
la generazione dei figli, tre: la primogenita Marialina fu azionista
de l’Unità, il fratello Paolo guida la società, il più piccolo,
Andrea, s’è dato alla politica. Liberale prima, sottosegretario con
Prodi, Pd oggi. E pure senatore . Come Ignazio Marino, che da tempo
prova a scardinare il monopolio di Kedrion senza successo.

La storia di questa battaglia è lunga e Giorgio Meletti l’ha
raccontata nei dettagli su questo giornale a settembre. Ci provarono
alcuni parlamentari con una legge nel 2005, seguiti per il governo
dall’allora sottosegretario Cursi: in 7 anni, però, non è cambiato
niente. A febbraio allora, facendosi forte della premiership dell’ex
commissario alla Concorrenza Monti, Marino prova a liberalizzare il
settore degli emoderivati con un emendamento al dl liberalizzazioni:
il presidente della Commissione Industria del Senato, però, lo giudica
“inammissibile per estraneità di materia”. Chi è? Cesare Cursi. Il
chirurgo si rivolge allora al ministro Passera che, stupito, promette
interventi. Se ne deve essere dimenticato, ma nel frattempo lo Stato
ha trovato il modo di entrare nel capitale di Kedrion attraverso Cdp.