COMUNICATO EQUIVITA
11.12.12
Un investimento molto discutibile
Dopo lo scandalo dei "vaccini Novartis" ritirati dal mercato ma oggi
nuovamente autorizzati in Italia, una nuova polemica si profila, anzi
è già in corso, contro l'azienda farmaceutica che fa parte delle 5
case farmaceutiche maggiori del mondo. La polemica deriva dal
finanziamento di 23 milioni di euro, in cinque anni, che la regione
Toscana avrebbe destinato al progetto FAIV per una ricerca su 10
vaccini del Centro Novartis di Siena contro le malattie rare, alcuni
dei quali dedicati prioritariamente ai paesi in via di sviluppo. I
costi saranno sostenuti da Novartis Vaccines and Diagnostics, la
Fondazione Bill e Melinda Gates e la regione Toscana (il contributo
regionale è concesso in base alla disciplina comunitaria in materia
di aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione, con
l'approvazione della Commissione Europea).
Il Comitato Scientifico EQUIVITA ritiene suo obbligo fare alcune
osservazioni alle motivazioni diffuse dal Governatore della Regione
Toscana Enrico Rossi per giustificare la sua scelta.
1) Come ha spiegato in una breve frase il famoso immunologo Ferdinando
Aiuti: "paradossalmente le vaccinazioni hanno portato ad una
modificazione della struttura del nostro sistema immunitario. Cioè:
evitiamo di prendere quella malattia, ma restiamo più facilmente
attaccabili da altre". L'idea dell'uso di vaccini per le malattie rare
è dunque un controsenso in sé.
Per fare un buon uso delle nostre conoscenze e dell'esperienza
acquisita sui vaccini è necessaria infatti una valutazione dei
costi-benefici per ogni malattia presa in esame. Sarà solo in
presenza delle malattie a larga diffusione, nei luoghi della loro
diffusione, che il vaccino supererà questa prova. Le malattie di
scarsa diffusione dovranno essere combattute in altro modo, ovvero con
la prevenzione (miglioramento dell'ambiente). Una vaccinazione di
massa ripetuta per tante malattie, anche per le malattie a basso
rischio di contagio, riduce, come abbiamo visto, le difese immunitarie
dell'organismo umano e di conseguenza produce l'effetto contrario a
quello desiderato.
2) La coltura per i vaccini può essere causa essa stessa della
sopravvivenza della malattia. La prova ci viene dal fatto che quando i
casi di vaiolo furono giunti (vuoi per i vaccini, vuoi per altre
cause) ad un numero estremamente basso, un consesso scientifico
internazionale decise di sospendere la vaccinazione obbligatoria, in
quanto il virus rischiava di essere tenuto in vita soltanto da chi
fabbricava i vaccini o da chi si faceva vaccinare: questa sua forzata
sopravvivenza costituiva un pericolo ben più serio di quello dovuto
ai pochissimi casi spontanei residui.
3) E' spiacevole vedere che verranno ancora messi da parte metodi
ormai in uso in tanti paesi (in primis gli Stati Uniti) in quanto in
Europa non ancora "riconosciuti", per mantenere in vita un metodo
arcaico, fallace e inadeguato alle odierne esigenze (specie nella
tossicologia) che si basa sull'arcaico "modello animale". La prova che
ci viene da tanti anni di ricerca sull'AIDS dovrebbe essere
illuminante: dei cento vaccini scoperti che tutelano le scimmie dalla
loro forma di AIDS, non uno solo è stato applicabile all'uomo!
4) Pur se, secondo il Governatore Rossi, nelle prove che verranno
fatte sugli animali per la scoperta dei vaccini varrà applicato il
principio delle 3R (Rimpiazzare, Ridurre e Raffinare) sappiamo bene
che questo principio (come egli stesso ricorda, pubblicato da Russel e
Burch nel remoto '59) non ha in alcun modo frenato l'uso di animali
nella ricerca, nonostante le prove dell'errore scientifico che esso
rappresenta siano sempre più abbondanti e l'errore venga sempre più
spesso denunciato da prestigiosi ambiti scientifici (vedi il Consiglio
Nazionale delle Ricerche USA). Nonostante i progressi della scienza,
in particolare nella genetica e la biologia, abbiano aperto le porte a
tecnologie mille volte più efficaci, affidabili, rapide ed
economiche, nel campo della ricerca tossicologica.
Il Comitato scientifico EQUIVITA vede con rammarico, dunque, un
investimento così cospicuo della Regione Toscana in quanto fatto su
molte premesse sbagliate. Si augura che un suo impegno, invece, possa
basarsi su di una ricerca innovativa e realmente utile, che faccia
tesoro delle nuove tecnologie che sono implementate nei metodi
sostitutivi, per il bene della salute umana e dell'ambiente, per un
nuovo paradigma scientifico che vada incontro ai cambiamenti
indispensabili in questo inizio del terzo millennio.
Un consiglio in chiusura al Governatore Rossi: poiché, come egli
stesso sostiene, l’elevato tasso di mortalità infantile vede come
concausa principale la malnutrizione e le scarse condizioni d’igiene
(che determinano anche tutte le malattie, rare e meno rare) il primo
intervento deve riguardare nutrizione e ambiente. Quest’ambito
d’intervento, mirato alla prevenzione, dovrebbero essere il primo
aiuto al terzo mondo al quale destinare qualsiasi tipo di
investimento.
NOTA: La Novartis è un'azienda che opera nel farmaceutico ed è la
seconda al mondo per fatturato: ha preso questo nome nel 1996 con la
fusione della Ciba-Geigy e la Sandoz, tutte aziende svizzere di grande
peso. Nel 2007 ha venduto la Gerber Products Company alla Nestlè e
nel 1212 ha comprato la Fougera Pharmaceuticals. E' utile sapere che
la Novartis ha dato nascita alla Syngenta nel fondersi nel 2000 con
l’Astrazeneca, per distaccare il settore operativo nel campo
dell'agricoltura, ovvero dei fitofarmaci (pesticidi) e degli Ogm.
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