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Aihe: [Intergas] I: [clnsm] I: articolo diEmilio Molinari: Milano sede mondiale dell'acqua



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Inviato: Lunedì 10 Dicembre 2012 14:08
Oggetto: [clnsm] I: articolo diEmilio Molinari: Milano sede mondiale dell'acqua


 
 
Da:Emilio Molinari [mailto:emilio.molinari.71@gmail.com]
Inviato: giovedì 6 dicembre 2012 16:46
A: Emilio Molinari
Oggetto: articolo
 
Carissimi, l'Unità mi ha pubblicato questo articolo ( qui di seguito ) sulla proposta di Romano Prodi di fare di Milano la sede dell'authority mondiale dell'acqua. E' un fatto di grande rilevanza, penso, non sfugga a nessuno, per al città per il nostro paese e per il Movimento. Infatti il movimento mondiale dell'acqua si è battuto da almeno 15 anni e si batte tutt'ora affinché la politica dell'acqua sia assunta direttamente da organismi internazionali istituzionalmente riconosciuti, nella fattispecie l'ONU
Spero venga ripreso..
Visto il silenzio delle istituzioni chiedo a tutti voi di farvi sentire nei vostri partiti, associazioni, giornali, circoli, amici e qualsivoglia. 
Qui sotto il testo e in allegato l'articolo come dall'Unità.
Emilio
 
Authority Mondiale dell'acqua.
Devo dire che il Presidente Romano Prodi emerge come un gigante nel panorama politico italiano e non solo italiano: ha parlato di politica pensando e guardando al mondo dei prossimi decenni e lanciando una proposta: fare di Milano la sede dell'Authority Mondiale dell'Acqua.
L'uomo è autorevole e non credo abbia parlato a vanvera.
Mi chiedo perciò: perché la questione da lui posta è caduta nel vuoto?
Non è stata ripresa dai partiti, dal governo, dagli amministratori milanesi, dai media e dalla cultura e persino dalla società civile. Da nessuno.
Sicuramente con Romano Prodi e con molti altri abbiamo diverse opinioni sulle authority e sugli organismi internazionali, ma non può sfuggire a nessuno l'enorme portata di una simile proposta per l'Italia e ancora di più per la nostra città.
Se penso a Milano sede mondiale per l'acqua, penso all'immagine della nostra città tra le grandi città europee e del mondo, al ruolo politico e culturale che assumerebbe e al suo sviluppo a tutti i livelli. Penso alla sprovincializzazione della politica che, se non si interroga sui disastri globali.., muore.
Penso ad una città punto d'incontro di popoli e di progetti di solidarietà internazionale, di partenariati pubblici tra aziende pubbliche.
Penso a Milano luogo di discussione sugli scenari che l'acqua disegnerà nel futuro prossimo, quando tra pochissimi decenni 1/5 della popolazione europea, 240 milioni di abitanti nel Mediterraneo e metà della popolazione mondiale avranno problemi molto concreti di approvvigionamento idrico e si svilupperanno conflitti tra i popoli e tra i diversi soggetti che la richiedono.
L'acqua è al centro della crisi energetica e alimentare è quindi la grande questione sociale del XXI secolo.
Ecco, penso a questa Milano. A qualcosa di più della città della moda, ma al centro della cultura e della politica dell'acqua, di una istituzione pubblica preposta al suo governo mondiale, sottraendo questo ruolo alle multinazionali.
Ebbene, oggi Romano Prodi ci dice che non è solo un pensiero, ma una occasione concreta e una ambizione a cui tendere.
Dove e quando possiamo parlare di questa proposta che può dare un segno diverso a EXPO dal momento che si traduce in una scelta politica di portata universale?
Dico possiamo, perchè, in quanto movimento mondiale per il diritto all'acqua e al bene comune, pensiamo di avere molte cose da dire e domande da fare.
Rivolgo queste domande prima di tutto al sindaco Pisapia sicuro che non gli sfugge la grande occasione che si prospetta per questa città e per il suo stesso ruolo.
Ma la rivolgo anche alla Giunta e a tutto il Consiglio comunale, ai partiti, ai quali non può sfuggire che in queste campagne elettorali sono spariti: i referendum, i temi ambientali, le risorse che scarseggiano, i diritti umani universali negati a quasi metà della popolazione del mondo. Un miliardo e mezzo di persone a cui manca l'acqua potabile, 2,5 a cui mancano i servizi igienici, 1 miliardo di affamati e 3 miliardi di baraccati annunciati entro la prima della metà del secolo.
Non è il caso di parlarne? Questo silenzio è indifferenza ed è incomprensibile.
Emilio Molinari
Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull'Acqua
26.11.2012
 
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