Autore: Antonio Bruno Data: To: ambiente liguria, forumsege, Forum Sociale Ponente Genovese, forumgenova inventati, lilliput-ge, amici barcellona, amici-a-ponente Oggetto: [NuovoLab] Cambiare politica per rilanciare l'occupazione nel
settore edile
Cambiare politica per rilanciare l'occupazione nel settore edile
Gli edili genovesi di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato 8 ore di sciopero per giovedì 6 dicembre con un corteo che partirà alle ore 7 nel piazzale della camionale (Genova Ovest) verso Palazzo Tursi.
Sono 200 i posti di lavoro persi nella Provincia di Genova negli ultimi tre anni.
Il vero motivo, che ha frenato gli investimenti nel settore edile, e' rappresentato dalla politica delle Grandi Opere.
Spargendo illusioni i poteri forti della citta', ostacolano quotidianamente i lavori pubblici e privati che effettivamente sono utili alla citta'.
Ci sono tantissimi lavori che la cittadinanza e anche i comitati chiedono da molti anni o che comunque non incontrano una opposizione pregiudiziale:
- nel settore stradale il nodo di San Benigno, la strada a mare di Cornigliano, il tunnel subportuale, la rettifica della autostrada A7, la complanarizzazione della A10 a Palmaro.
- in quello ferroviario il nodo ferroviario con la costruzione del collegamento Borzoli - Sampierdarena, ma anche del collegamento Borzoli - linea dei Giovi (bivio Lastrego), a livello regionale l'ammodernamento di Pontremolese e Savona - San Giuseppe Cairo Montenotte.
E che dire di tutti i lavori di riassetto idrogelogico in tutta la citta' sui torrenti Leira, Cerusa, Varenna, Molinussi, Polcevera, Bisagno, Fereggiano, Sturla solo per elencare quelli che mi vengono in mente.
Invece in tutti questi anni i poteri forti hanno privilegiato progetti costosissimi, dal pesante impatto ambientale, dalla dubbia utilita': Gronda autostradale di Ponente, linea ad Alta Velocita' ferroviaria Fegino - Tortona (Terzo Valico), scolmatore del Bisagno.
I soldi non ci sono, i finanziamenti non arrivano, le popolazioni si mobilitano per contrastarli e, intanto purtroppo, le altre opere minori, piu' fattibili, condivise, piu' diffuse non partono.
E l'occupazione diminuisce.
Occorre un cambio di politica.
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antonio bruno.
339 3442011