Re: [Hackmeeting] Raided for running a Tor exit

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Author: gianferrigno
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To: hackmeeting
Subject: Re: [Hackmeeting] Raided for running a Tor exit
martedì 4 dicembre 2012 alle 2 e 7 "gin(e)" <ginex@???>
ha scritto:

> Tornando all'informatica i fork ne sono la prova.


A me non sta per niente simpatico "fork me on github", adesso.
E' questione di misura anche lì, stiamo e ci stiamo forkando troppo.
Il caos libera energie, si, ma particelle di energia slegate l'una
dall'altra producono meno di particelle legate, il senso del caos
è permettere nuove forme, e se non ci ricomponiamo con "gente più
normale di noi" (...) portandogli quanto di utile abbiamo per loro,
accogliendo quanto di utile hanno per noi, è la fredda entropia, e il
costante spostamento a dx dei più, un pacifismo isterico di altri, e
più freddo per noi, per noi magari con il sogno di un calore che sempre
più - il sogno - diventa isterico anch'esso.
Il caos può essere mosso dal coraggio di spezzare i legami
insostenibili, i legami con particelle o conglomerati di particelle
suicide (la sx istituzionale, più o meno tutta), come anche, in altri
momenti, dalla paura di cosa sarebbe riunirsi, fuori da quei
conglomerati suicidi, senza per questo smettere di dialogarci.
Il buon caparossa mi ha raccontato che a l'Aquila quello che lui ha
visto è stata una forte difficoltà a *imparare* dagli altri, e la
pretesa di avere solo da insegnare. La spocchietta acara che alle volte
ci portiamo. Dall'altra parte, dai non-acari... io vedo a volte una
certa spocchietta anche lì, tra i giovani soprattutto, mentre tra gente
più matura mi pare quasi soltanto la difficoltà a capire, la paura di
dover prendere coscienza di ciò che già sanno (che l'internet per come
è usata ora è un luogo di monitoraggio costante da parte dei poteri
forti), ma anche una qualche disponibilità a prendere ciò che di utile
potremmo dargli.
Sarebbe utile, questo, in qualsiasi universo del multiversico valis ci
troveremmo poi :))
Io la vedo così.
Ciao