Ho dato una letta veloce Fabio, ottima documentazione, complimenti!
Il giorno 02 dicembre 2012 09:35, yattaman <fabio.liste@???> ha
scritto:
> Il giorno 01/dic/2012 21:59, "Raistlin" <raistlin@???> ha scritto:
> > Se vuoi girarmi i link, posso ricambiare con altro ;)
>
> Ti segnalo un bel "manuale sulle reti neurali", floreano e mattiussi, il
> mulino 2002. Per approfondimento sulle correzioni dei pesi trovi cose
> interessanti in "statistica con le reti neurali", pessa, di renzo editore
> 2004.
>
> > > gran parte della roba č scritta in modo inutilmente complicato. quindi
> >
> > Eh, purtroppo no. Nel senso, e' un problema _complicato_
>
> È una frase che ho già sentito. Chiunque è capace a spiegare una cosa
> complicata in modo complicato. La cosa difficile è spiegarla in modo
> lineare e comprensibile...
>
> > Ti spiego perche' ho pensato che ti mancasse un pezzo di background:
> > perche' gli algoritmi neurali non vengono usati, almeno non in prima
> > battuta, per questo riconoscimento (se non in una specifica variante ma
> > non penso sia quello che hai in testa tu)
>
> Ovviamente la polizia inglese non usa una tecnica del genere per
> identificare le persone con le telecamere della metro. Il motivo è
> semplice. Questa rete (con tutte le evoluzioni che avrebbe in un prodotto
> operativo, che sono parecchie e in tutte le direzioni) ha bisogno di un
> lungo apprendimento e con molti esempi della stessa persona (e
> possibilmente lo stesso numero per ciascuna), cosa che probabilmente la
> polizia non ha a disposizione. In più introdurre nuovi riconoscimenti in un
> secondo momento, come è senz'altro necessario in applicazioni di sicurezza,
> è complicato perchè l'apprendimento sarebbe squilibrato.
> E ancora, applicare una rete così al riconoscimento di migliaia di persone
> presuppone un livello di dettaglio nei pesi che aumenterebbe moltissimo il
> margine di errore. E cmq il programma avrebbe bisogno di pre-elaborazione
> sulle immagini e di post-elaborazione sul risultato.
>
> Detto tutto ciò, a me non interessava una applicazione operativa per
> scotland yard, le cui telecamere sai più contento di veder bruciare. Mi
> interessava lavorare su qualcosa che avesse un obiettivo semplice e
> verificabile. Due facce un risultato è proprio questo. È didatticamente
> efficace, perchè vedere la bitmap dei pesi fa una certa impressione e rende
> bene il senso del lavoro che fa la rete, sicuramente più che in
> applicazioni teoriche sulla guida di un veicolo, per esempio, che per
> essere sperimentate hanno bisogno di tutto un ambiente virtuale costruito
> intorno, sul quale perdi più tempo che a fare la rete stessa...
>
> > > ho pensato di condividere, per chi come me si interessa al tema,
> > > qualcosa di quello che ho capito cercando di renderlo semplice e
> > > chiaro.
> >
> > Link alla presentazione? (si' sono pigro)
>
> C'era nella prima mail: appuntineurali.blogspot.com
>
> > > non č ovviamente un'applicazione originale, tantomeno un programma
> evoluto...
> > > č un modo per condividere quel poco o tanto che capisco su un
> > > argomento su cui mi sono rotto la testa...
> >
> > Non e' mica una colpa, anzi. Se prendi le mie slide del 2002 o cosi'
> > all'hackmeeting sull'intrusion detection ci son scritte di quelle
> > minchiate... :)
>
> Cmq se hai voglia di darci un'occhiata e di segnalare le (senz'altro molte)
> debolezze del codice e di proporre correttivi, era proprio questo lo
> scopo...
> _______________________________________________
> Hackmeeting mailing list
> Hackmeeting@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/hackmeeting
>