On 11/30/12 1:17 PM, gin(e) wrote:
> On 30/11/2012 12:46, Fabio Pietrosanti (naif) wrote:
>
>> Non si tratta di repressione, definirla così significa avere un punto di
>> osservazione non necessariamente corretto.
> quando uno finisce in carcere per l'attività politica che sta svolgendo
> è repressione, non importa che lo accusino di altro. gli stati per mezzo
> della magistratura fanno questo costantemente. è quasi un mantra.
Non sono daccordo di fare di tutta l'erba un fascio, vanno fatti
assolutamente dei distinguo.
Se il "fine reale e sostanziale" di una azione è bloccare Tor o
contrastare l'anonimato, condivido con te che stiamo parlando di
"Repressione" (Vedi Cina, Iran, etc).
Se il "fine reale e sostanziale" non centra nulla con l'azione politica,
con Tor o con l'anonimato, ma è solo frutto di una incomprensione dei
meccanismi legati a Tor (Vedo un IP, esce Child porn, vado a casa
dell'intestatario dell'IP), allora non posso definirla in alcun modo
"repressione" ma solo "incomprensione".
Io sono convinto che la *stragrande maggioranza* dei *pochissimi raid*
che riguardano Tor (in proprozione a quant ne esistono) siano frutto di
errori e incomprensioni da parte di operatori di PG o AG ignoranti (che
ignorano, cioè non sanno).
E' compito di chi tiene a queste cose fare in modo che sappiano (cioè
che non siano più ignoranti).
>
>> E' molto più efficiente fare formazione e informazione negli ambiti di
>> autorità giudiziaria e forze dell'ordine.
> e quelli che sono stati gli arrestati? quelli che hanno pagato per la
> mancata formazione? quelli che sfortunati chiedono solidarietà e aiuto
> come la lettera che è arrivata?
>
> Il calcolo dell'efficenza si basa su cosa?
> Mentre quando c'è stato questo passaggio da resistenza a contaminazione?
NON è interesse o compito nè della autorità giudiziaria nè delle forze
dell'ordine fare contrasto di Tor nè dell'anonimato in se.
Il dispendio di energie nel fare un sequestro e non trovarci niente
circa lo scopo per il quale si è fatto il sequestro porta a un bilancio
negativo per le finalità dell'ufficiale di PG o AG che ha agito o
ordinato di agire in tal senso.
Ricordo inoltre che, come indicato sul sito del Tor Project
https://www.torproject.org/about/torusers.html.en#military, fra gli
utenti di Tor vi sono anche militari, forze di intelligence, forze
dell'ordine e ciò è indicato chiaramente in prima pagina.
Sono inoltre molti gli strumenti gestionali di investigazione a
disposizione delle autorità che integrano e usano Tor.
>
>> I "raid" non sono mai repressione contro Tor nè contro l'anonimato, ma
>> sono nel 99% dei casi frutto di ignoranza e/o incomprensione del contesto.
> io parlavo di persone. se sparisce un nodo tor, la rete dovrebbe
> compensarlo, è questo il contensto tecnico che conoscevo.
Ciò accade già, per ogni azione pubblica di vittimizzazione c'è uno
sciame di nuovi nodi e di donazioni che vanno a supporto dei grandi
gestori di nodi (che fanno girare il grosso del traffico).
>
> tolto il tecnico e il filosofico rimangono le accuse di 6 anni. questa
> come dicevo prima si chiama repressione.
Vedi il distinguo di cui sopra.
>
>> Se un magistrato o un poliziotto conosce il contesto, non agisce in
>> questo modo essendo contro il suo stesso interesse.
> la storia dice altro. così per fartelo notare.
Che io sappia non ci sono casi diffusi di contrasto a Tor o
all'anonimato ma solo fraintendimenti mai risultati in una condanna di
un gestore di un nodo Tor.
Ma potrei sbagliarmi, se puoi fornire dei riferimenti a riguardo sarei
felice di leggerli.
Ovviamente sto parlando di paesi in cui vige lo stato di diritto, non
quelli categorizzati dalle enti sovranazionali come dittature (Es: Cina,
Iran, etc).
>
>> Infatti Tor, informalmente, sta' tessendo una fitta rete di relazioni
>> con questo tipo di soggetti, proprio per fare formazione e informazione.
>>
>> Non a casa hanno fatto il Key Note Speech alla conferenza nazionale
>> dell'Interpol a Lione...
> sarebbe interessante trovare queste cose scritte in un "blog" di tor o
> se già ci sono sarebbe bello conoscere i link, non degli speach ma della
> rete informale e delle relazioni tra paladino delle libertà e oppressori.
Le slide sono pubblicate sul sito di Tor e c'è una mailing list apposita
dove tutte le persone del Tor Project (io non ne faccio parte, vivo solo
la community da vicino) mandano mensilmente un report delle attività svolte.
In particolare si trova l'attività di Andrew, circa l'incontro Interpol
a Lione:
https://lists.torproject.org/pipermail/tor-reports/2012-September/000046.html
E la presentazione all'Interpol:
https://svn.torproject.org/svn/projects/presentations/2012-09-04-Interpol-Keynote.pdf
IMHO la realtà è molto più complessa di come piacerebbe vederla
semplificata a certe aree del mondo dell'attivismo.
Fabio