ciao,
vi inoltro resconto dell'incontro sulla Sovranità alimentare e accesso 
alla terra che si è svolto a Firenze, all'interno del Social Forum 
Europeo, lo scorso 9 novembre.
tonino
“FOOD SOVEREIGNTY MEETING ON LAND ISSUES”
(ACCESS TO LAND AND LAND TENURE)
“INCONTRO SOVRANITA' ALIMENTARE SUI TEMI DELLA TERRA”
(ACCESSO ALLA TERRA E PROPRIETA' TERRIERA)
Forum Sociale Europeo, Firenze 10+10
8-10 novembre 2012
Promosso da Nyeleni Europe Movelemt for Food Sovereignty European 
Coordination Via Campesina Associazione Italiana per l'Agricoltura 
Biologica Cospe Manitese
TEMI di discussione proposti:
1)    Land grabbing (“accaparramento” delle terre): casi ed esperienze di 
resistenza in Europa
2)    Accesso alla terra: esperienze positive di come la terra possa 
diventare una risposta alla crisi in atto
3)    Politica europea sull’accesso alla terra (in relazione anche alle 
“linee guida volontarie sulla gestione responsabile della terra, delle 
foreste e della pesca...”)
Il Cospe ha introdotto il tema della sovranità alimentare, come diritto 
al cibo e insieme di pratiche, che è diverso dalla “sicurezza 
alimentare” di cui si parla nei vari documenti internazionali.
E’ stato poi ricordato l'incontro di Krems di un anno fa del Forum di 
Nyeleni, forum Europeo per la Sovranità Alimentare dell’agosto 2011, per 
la dichiarazione e le proposte di azione che ne sono emerse vedi 
http://www.nyelenieurope.net
1) LAND GRABBING
Si sono susseguiti i racconti di casi di land grabbing in Europa:
- In Serbia, dove, dopo la guerra, è iniziato un processo di 
privatizzazione che sta portando alla vendita, a prezzi molto bassi, di 
terre che prima erano assegnate alle varie famiglie.
- In Romania, dove stanno arrivando ricchi investitori stranieri per 
impiantare coltivazioni a scala industriale, che stanno distruggendo la 
biodiversità e indebolendo sempre più le comunità rurali.
- In Bulgaria, dove il controllo della terra si sta concentrando in 
pochi gruppi imprenditoriali, molti cinesi, che non creano posti di 
lavoro per i locali, e usano le terre anche per avviare attività diverse 
da quella agricola (usi turistici, minerari, etc)
- In Norvegia, invece, dove si sta assistendo a una progressiva 
riduzione delle terre destinate all’agricoltura per abbandono da parte 
dei giovani che preferiscono altri lavori più redditizi del lavoro 
contadino, così le terre vengono vendute a pochi grandi proprietari. 
L’assurdità è che intanto lo Stato norvegese sta investendo 
nell’acquisto di terre nei paesi del sud del mondo, e importa sempre più 
prodotti alimentari dall’estero, invece di incentivare l’agricoltura nel 
proprio paese.
Inoltre, vi è una forma di appropriazione di pezzi di mare per un 
sovrasfruttamento delle risorse ittiche destinate ad alimentare i grandi 
pesci degli allevamenti.
Infine, in tutta la Scandinavia si sta prospettando un problema di land 
grabbing per impiantare grandi monocolture per la produzione di legname.
In Italia, è stato riportato il caso della pianura friulana, dove 
alcuni gruppi industriali locali in crisi si stanno buttando 
nell’acquisto delle terre agricole, assieme a gruppi di cinesi. Così si 
stanno ricreando grandi proprietà che vengono affidate in gestione a 
terzisti, i quali si indebitano con le banche per potere acquistare i 
grandi macchinari necessari per la coltivazione di questi grandi 
appezzamenti, formando così una classe di nuovi “schiavi”. Questo porta 
alla perdita di identità, di cultura e tradizione, di biodiversità.
Dall’altro lato invece nelle montagne friulane esistono ancora 
tantissimi usi civici, che non sono però presi in cura dalle comunità 
locali, se non qualche raro e virtuoso caso, che andrebbe studiato e 
fatto conoscere (vedi Pesariis).
2) ACCESSO ALLA TERRA
Terre de Liens ha contestualizzato la loro esperienza (risparmio 
solidale per acquisto di terre che affittano ad agricoltori biologici) 
nel discorso della sovranità alimentare: l'agricoltura ecologica e 
contadina come strumento per la tutela del territorio e per la 
produzione di cibo.
Grazie al loro operato si sono create occasioni concrete di sostegno da 
parte di realtà della società civile (TdL è nata dalla rete AMAP, simile 
ai nostri GAS e alle esperienze di Agricoltura Supportata dalla 
Comunità, dalla Confederation Paysanne, da associazioni per l'educazione 
popolare), come strumento per supportare e favorire la piccola 
agricoltura contadina biologica e creare legami sul territorio. 
L'acquisto collettivo è anche un'occasione per una gestione condivisa 
del territorio agricolo, da parte delle comunità locali, che si attivano 
tramite le associazioni regionali, facendo sensibilizzazione e creando 
reti, cultura, socialità.
TdL fa parte di una rete europea dove sono presenti realtà di vari 
paesi (Italia, Regno Unito, Spagna, Lituania, Belgio, ecc. - per 
l'Italia Aiab Lazio, Campiaperti/Genuino Clandestino, Sefea/Banca 
Etica). Questo percorso di rete può favorire scambi e attività anche sui 
temi della sovranità alimentare e dell'accesso alla terra.
CampiAperti ha presentato un progetto in corso di avviamento, simile a 
quello di Terre de Liens ma per ora a base locale (Bologna e Provincia), 
con l'ipotesi di creare una cooperativa e studiare un modello che poi 
possa essere replicato/adattato dalle altre realtà italiane che lo 
vorranno.
Si è riferito della campagna Terra Bene Comune che era nata in 
occasione della proposta interna alla “manovra Monti” di svendita dei 
terreni demaniali. Genuino Clandestino, rete di resistenze contadine, ha 
lanciato la campagna Terra Bene Comune perché i terreni demaniali 
rimangano di proprietà pubblica e  vengano affidati a chi vuole 
coltivarli. Ora il piano di svendita sembra essere in sospeso, tuttavia 
si propone di rilanciare questa campagna e in generale la rivendicazione 
da parte dei movimenti contadini per utilizzare le terre di proprietà 
collettiva, come opportunità di sopravvivenza e di reddito.
Genuino Clandestino: si è citato il prossimo incontro di aprile che 
sarà in Val di Susa.
3) POLITICA EUROPEA
Sono state esposte le Direttive Volontarie per una Governance 
Responsabile dei Regimi di Proprietà Applicabili alla Terra, alla Pesca 
e alle Foreste nel Contesto della Sicurezza Alimentare Nazionale
http://www.fao.org/news/story/it/item/142587/icode/
I limiti:
    Sono volontarie e non obbligatorie per gli Stati
    E’ stata esclusa la possibilità di inserire anche la questione delle 
risorse idriche
    E’ stato accettato il trasferimento dei diritti, anche su larga 
scala, di fatto favorendo il land grabbing
    Non è compresa la restituzione delle terre alle popolazioni indigene, 
né alle popolazioni in caso di rientro dopo conflitti e guerre
    Viene di fatto accettato il meccanismo del mercato globale nella 
redistribuzione delle terre
Cosa stabiliscono di utile:
    Stabiliscono un approccio sostenibile e il principio di 
partecipazione e consultazione democratiche
    Riconosce i diritti di coloro che lottano per la difesa delle terre
    Riconoscono alcuni diritti delle popolazioni indigene (anche se 
insufficiente) e delle donne
    Riconoscono i beni comuni, prevedendo una garanzia di 10 anni per la 
loro protezione
    Proteggono le popolazioni locali
Sarebbe però importante che tutti noi conoscessimo queste Linee guida, 
quindi l’invito è a studiarle e a diffonderle presso le proprie reti. 
Visto che sono volontarie è necessario che le popolazioni locali si 
attivino perché i governi si impegnino a recepirle e attuarle.
CONCLUSIONI
    Entrare nel network di Nyeleni (mailing list già attiva) per 
continuare a scambiarsi esperienze e proposte di resistenza al land 
grabbing
    Proposta di unire il Movimento europeo per l’acqua con i movimenti 
contadini (proposta avanzata e accettata anche dall’Assemblea europea 
per l’acqua del giorno precedente)
    Rafforzare la rete europea sull’accesso alla terra, sia come 
strumento di comunicazione, sia di azione e sostegno alle vertenze 
locali e nazionali (es. vendita terre agricole demaniali in Italia)
    Diffusione delle linee guida volontarie e lavoro di pressione sulle 
politiche europee per la sovranità alimentare
    Appuntamento 17 aprile 2013, giornata internazionale dei contadini
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