[Forumlucca] Cambiare si può - Appello per una lista alterna…

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Author: Massimiliano Piagentini
Date:  
To: forumlucca
Subject: [Forumlucca] Cambiare si può - Appello per una lista alternativa x le politiche 2013
http://www.cambiaresipuo.net


“Cambiare si può”

Appello per una lista alternativa per le politiche 2013

Il sistema sta andando in pezzi.

Le differenze economiche e sociali crescono, le disonestà individuali
o di gruppi sono diventate corruzione del sistema, la distanza tra
stato e società e tra organi rappresentativi e cittadini non è mai
stata così elevata. La possibilità di contare e di decidere sulla
propria vita e sul proprio futuro è quotidianamente frustrata da
decisioni verticistiche e incontrollabili. Così lo stesso desiderio di
partecipazione politica si affievolisce, riducendosi a esplosioni di
rabbia, alla fuga dal voto o all’adesione a proposte populiste
(egualmente presenti dentro e fuori le forze politiche tradizionali).
Prevale l’idea che non ci sia più nulla da fare perché ogni scelta è
obbligata e «imposta dall'Europa» (cioè dai mercati). Il modello
sociale europeo è cancellato dalle compatibilità economico-finanziarie
in una concezione dell’economia che non lascia spazio alla politica.
Questa posizione è stata da tempo abbracciata dal Partito democratico
e si è tradotta nell’appoggio senza se e senza ma al governo Monti,
nel concorso all’approvazione del cosiddetto patto fiscale e della
modifica costituzionale sul pareggio di bilancio, nel contributo alla
riduzione delle tutele del lavoro, nel sostegno alle grandi opere, nel
frequente aggiramento dell’esito referendario in favore dell’acqua
pubblica. È una prospettiva nella quale si è inserito, da ultimo, il
gruppo dirigente di Sel con la scelta di partecipare alle primarie, in
una alleanza che ne sancisce la subalternità al Partito democratico (a
prescindere dallo stesso esito delle primarie). Dall’altra parte c’è
la posizione del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che, pur partendo
da una condivisibile critica radicale di questa classe politica e di
questi partiti, non offre risposte sul piano della democrazia
costituzionale e di una diversa uscita dalla crisi in atto.

A fronte di ciò non è più possibile stare a guardare o limitarsi alla critica.

L’attuale pensiero unico e il conseguente orizzonte politico sono
modificabili. Esiste un'alternativa forte, sobria e convincente alla
politica liberista che, in tutta Europa, sta distruggendo il tessuto
sociale senza dare soluzione a una crisi che non accenna a diminuire
nonostante le rassicurazioni di facciata.
È un’alternativa che si fonda sulle promesse di civiltà contenute
nella nostra Carta fondamentale: la Costituzione stabilisce che tutti
i cittadini hanno diritto al lavoro e, in quanto lavoratori, a una
retribuzione sufficiente ad assicurare un’esistenza libera e
dignitosa: noi vogliamo che questi principi siano attuati e posti a
base delle politiche economiche e sociali. È un’alternativa che
esprime una cultura politica nuova, che si prende cura degli altri e
rifiuta il leaderismo, che parla il linguaggio della vita della
persone e non quello degli apparati, che include nelle discussioni e
decisioni pubbliche la cittadinanza attiva. Un’alternativa capace di
fare emergere, con l’impegno collettivo, una nuova rappresentanza
politica preparata, capace, disinteressata al tornaconto personale e
realmente al servizio della comunità. Un’alternativa in grado di
produrre antidoti a quel sistema clientelare che ha generato
corruzione e inquinamento mafioso e di trasformare lo stato rendendolo
trasparente, de-centralizzato ed efficiente. Un’alternativa, quindi,
che guarda a un mondo diverso, in cui si rispetti l’ambiente, siano
valorizzati i beni comuni, si pratichi l’accoglienza, si assicuri a
tutte e tutti la possibilità di una vita degna di essere vissuta anche
se si è vecchi, malati o senza lavoro o se si è arrivati nel nostro
paese per viverci e lavorare. Non è un’illusione, ma il compito di una
politica lungimirante: il welfare, lungi dall’essere un lusso dei
periodi di prosperità, è la strada che ha portato alla soluzione delle
grandi crisi economiche del secolo scorso. E non c’è solo una
prospettiva di tempi lunghi. Ci sono azioni positive da realizzare e
scelte sbagliate da contrastare. Subito.
L’elenco è semplice e riguarda sia gli interventi indispensabili che
le modalità per recuperare le risorse necessarie. Da un lato, la
rinegoziazione delle normative europee che impongono politiche
economiche recessive; un progetto di riconversione di ampi settori
dell’economia in grado di rilanciare rapidamente l’occupazione con
migliaia di piccole opere di evidente e immediata utilità collettiva;
un piano di riassetto del territorio nazionale e dei suoi usi mirante
a garantire la sicurezza dei cittadini e la riduzione del consumo di
suoli agricoli; un’imposizione fiscale equa ed efficace (estesa ai
patrimoni e alle rendite finanziarie nonché alle proprietà
ecclesiastiche); il potenziamento degli interventi a sostegno delle
fasce più deboli e dei presidi dello stato sociale; il ripristino
delle tutele fondamentali del lavoro e dei lavoratori; la
sperimentazione di modalità di creazione diretta di occupazione, anche
in ambito locale, affiancata dall’introduzione di un reddito di
cittadinanza; l’attuazione di forme di sostegno e promozione delle
esperienze di economie di cooperazione e solidarietà; l'investimento a
favore della scuola e dell'università pubblica, a sostegno della
formazione, della cultura, della ricerca e dell’innovazione; il
rispetto pieno e immediato dei referendum 2011 sui beni comuni e
contro la vendita ai privati dei servizi pubblici locali; un’effettiva
riforma del sistema dell’informazione e del conflitto di interessi; il
pieno riconoscimento dei diritti civili degli individui e delle coppie
a prescindere dal genere e l’accesso alla cittadinanza per tutti i
nati in Italia.
Dall’altro: una reale azione di contrasto dell’evasione fiscale e
della corruzione; il ritiro da tutte le operazioni di guerra e
l’abbattimento delle spese militari; la definitiva rinuncia alle
grandi opere (a cominciare dalla linea Tav Torino-Lione e dal ponte
sullo Stretto); l’abrogazione delle leggi ad personam (che sanciscono
la disuguaglianza anche formale tra i cittadini); la previsione di un
tetto massimo per i compensi pubblici e privati e l’azzeramento delle
indennità aggiuntive della retribuzione per ogni titolare di funzioni
pubbliche.

I fatti richiedono un’iniziativa politica nuova e intransigente, per
non restare muti di fronte a opzioni che non ci corrispondono.

Un’iniziativa politica nuova e non la raccolta dei cocci di esperienze
fallite, dei vecchi ceti politici, delle sigle di partito, della
protesta populista. Un’iniziativa che porti alla costituzione di un
polo alternativo agli attuali schieramenti, con uno sbocco immediato
anche a livello elettorale. Un’iniziativa che parta dalle centinaia di
migliaia di persone che nell’ultimo decennio si sono mobilitate in
mille occasioni, dalla pace ai referendum, e che aggreghi movimenti,
associazioni, singoli, amministratori di piccole e grandi città,
lavoratrici e lavoratori, precari, disoccupati, studenti, insegnanti,
intellettuali, pensionati, migranti in un progetto di rinnovamento
delle modalità della rappresentanza che veda, tra l’altro, una
effettiva parità dei sessi.
È un’operazione complicata ma necessaria, che deve essere messa in
campo subito. Negli ultimi giorni si sono susseguiti numerosi appelli
in questo senso. È tempo di unire passione, intelligenze, capacità ed
entusiasmo per costruire una proposta elettorale coerente con questa
prospettiva, in cui non ci siano ospiti e ospitanti, leader e gregari
ma un popolo interessato a praticare e promuovere cambiamento.

È questo il senso della campagna “CAMBIARE SI PUÒ! NOI CI SIAMO”,
nella quale abbiamo deciso di impegnarci con l’obiettivo di presentare
alle elezioni politiche del 2013 una lista di cittadinanza politica,
radicalmente democratica, alternativa al governo Monti, alle politiche
liberiste che lo caratterizzano e alle forze che lo sostengono.
Noi ci siamo e pensiamo che molte e molti vogliano costruire con noi
questo percorso.
Per questo ti chiediamo di esserci e di mandare la tua adesione a:
aderisco@??? [2]

Ma le firme non bastano.

Serve che tutti noi, che aderiamo a questa campagna, ci incontriamo in
una assemblea pubblica, che proponiamo per il 1° dicembre.

Promotori:
Luciano Gallino (professore sociologia, Università di Torino)
Livio Pepino (magistrato, responsabile Edizioni Gruppo Abele)
Marco Revelli (professore di scienza della politica, Università del
Piemonte orientale)
don Marcello Cozzi (vicepresidente nazionale Libera)
Antonio Di Luca (operaio, Fiom, Pomigliano)
Chiara Sasso (scrittrice, Coordinamento Rete dei Comuni Solidali)
Vittorio Agnoletto (medico)
Andrea Aimar (Officine corsare, Torino)
Caterina Avanza (Ethicando)
Andrea Bagni (insegnante, redazione École, Firenze)
Piero Basso (dirigente di azienda)
Bengasi Battisti (sindaco Comune Corchiano, coordinatore nazionale
enti locali per l'Acqua bene comune)
Oliviero Beha (giornalista e scrittore)
Lorenzo Bicchi (ferroviere, delegato sindacale, Firenze)
Cinzia Bottene (No Dal Molin, consigliera Comune di Vicenza)
Antonio Bruno (consigliere Comune di Genova)
Massimo Carlotto (scrittore)
Emilio Chiaberto (sindaco di Villar Focchiardo, Val Susa)
Ivan Cicconi (esperto di infrastrutture e appalti pubblici, Bologna)
Nicolella Clizia (consigliera Comune di Genova)
Ylenia da Valle (biologa, Università di Pisa)
Maurizio Del Bufalo (coordinatore di Cinema e Diritti, Napoli)
Donatella Della Porta (professore scienze politiche e sociologia,
Istituto Universitario Europeo, Firenze)
Mariangela Delogu (delegata Rsu La Rinascente)
Gianna De Masi (assessore Comune di Rivalta)
Francesca Fornario (autrice satirica, videomaker, giornalista di Pubblico)
Flavia Fortunati (Libera, Perugia)
Dario Fracchia (sindaco di Sant’Ambrogio, Val Susa)
don Andrea Gallo (Comunità San Benedetto al Porto Genova)
Piero Gilardi (artista)
Paul Ginsborg (professore di storia contemporanea, Università di Firenze)
Haidi Giuliani (già insegnante)
Lorenzo Guadagnucci (giornalista, Comitato verità e giustizia per Genova)
Sabina Guzzanti (artista)
Sergio Labate (ricercatore Università di Macerata)
Roberto Lamacchia (avvocato, presidente Associazione italiana Giuristi
democratici)
Enrico Lauricella (visual designer, Prato)
Chiara Lesmo (assessore alle politiche sociali Comune di Novate)
Domenico Lucano (sindaco di Riace)
Alberto Lucarelli (professore, assessore Comune Napoli e coautore
quesiti referendari sull’acqua)
don Aniello Manganiello (già parroco di Scampia)
Rino Marceca (vice presidente Comunità montana Valle di Susa e val Sangone)
Teresa Masciopinto (responsabile culturale area sud Banca Etica)
Ugo Mattei (professore di diritto civile, Università di Torino,
coautore quesiti referendari sull’acqua)
Sandro Medici (giornalista, presidente del X Municipio di Roma)
Emilio Molinari (presidente Comitato italiano per un Contratto
mondiale sull'acqua)
Andrea Mormiroli (referente area Tratta e marginalità sociale,
cooperativa Dedalus, Napoli)
Guido Ortona (professore di politica economica, Università del
Piemonte orientale)
Moni Ovadia (artista)
Giovanni Palombarini (magistrato, pubblicista)
Rosangela Paparella (insegnante e attivista politiche di genere, Bari)
Tonino Perna (professore di sociologia economica, Università di Messina)
Riccardo Petrella (professore Università cattolica di Lovanio,
fondatore Comitato Mondiale dell'Acqua)
Nicoletta Pirotta (presidente Iniziativa femminista europea)
Michele Pistone (delegato Rsu STM, Catania)
Matteo Pucciarelli (giornalista di Repubblica)
Leana Quilici (assessore Comune di Capannori)
Roberta Roberti (insegnante, Parma)
Marco Rovelli (scrittore e musicista)
Luca Sappino (giornalista di Pubblico)
Giuseppe Sergi (professore storia medievale, Università di Torino)
Giacomo Sferlazzo (cantautore, Askavusa, Lampedusa
Lorenzo Signori (presidio di San Pietro di Rosà,Vicenza)
Paolo Sollier (allenatore di calcio e scrittore, già calciatore)
Gianmaria Testa (musicista e cantautore)
Gianni Tognoni (medico, segretario del Tribunale permanente dei popoli)
Francesco Vallerani (professore di geografia, Università Ca’ Foscari, Venezia)
Guido Viale (economista, giornalista e studioso di tematiche ambientali, Milano)
Laura Vigni (consigliere Comune di Siena)
Attilio Wanderlingh (giornalista, editore, Caffè letterario Intra
Moenia, Napoli)
Alfredo Zuppiroli (primario cardiologo, Firenze)