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Kedrion nell’inchiesta di Report su Cassa Depositi e Prestiti
16-10-2012 / INDUSTRIA / IACOPO LAZZARESCHI CERVELLI
LUCCA, 16 ottobre - Un paese dove lo Stato entra pesantemente
nell’economia nazionale condizionandola e rendendola scarsamente
competitiva a livello internazionale. Questo il succo di quanto
illustrato domenica nell’inchiesta di Report andata in onda su Rai Tre
nella quale si è analizzata l’attività di una delle più importanti
istituzioni finanziarie nazionali: la Cassa Depositi e Prestiti che
secondo quanto sostenuto dai giornalisti della popolare trasmissione
domenicale di Rai Tre sarebbe stata trasformata dal governo Berlusconi
nel 2006 in una vera e propria banca d’affari che fonda però il suo
enorme capitale sui soldi del risparmio postale dei cittadini.
Prima di quella data Cassa Depositi e Prestiti infatti poteva
impiegare i risparmi accumulati solo per finanziare opere pubbliche ma
con la nuova legge può investire i suoi capitali in aziende private.
Il rischio di questo cambiamento è come al solito che i soldi vengano
prestati ai soliti noti mentre il paese ha bisogno di investimenti
strategici su opere e imprese che siano effettive produttrici di
ricchezza per provocare una ricaduta positiva sull’economia nazionale
e l’occupazione.
Il leitmotiv dell’economia italiana torna di nuovo allo scoperto,
imprenditori a corto di capitali o semplicemente che amano i profitti
spesso di monopolisti ma non amano il rischio che si rivolgono a
istituti di credito in un sistema fortemente condizionato da amicizie
e politica in cui, al nocciolo della questione, sta la difficoltà a
valutare con criteri oggettivi la effettiva redditività o rischio
degli investimenti.
Citata nel corso della trasmissione anche la notissima azienda
lucchese Kedrion uno deileader europei nella produzione di emoderivati
proprietà della famiglia del senatore Andrea Marcucci (PD) che nello
scorso maggio è stata fra le prime aziende nazionali ad usufruire di
un intervento di 150 milioni di euro 75 milioni in aumento di capitale
e altrettanti con l’apertura di una linea di credito convertibile o
rimborsabile.
La paura esternata dei giornalisti è quello che Cassa Depositi e
Prestiti possa trasformarsi in una rediviva IRI, la 'holdig statale
liquidata nel 2000 che dopo la grande crisi del 1929 fu creata per
incamerare le aziende strategiche italiane travolte dalla crisi
economica ma che negli anni '70 e '80 diventò la panacea per
l'acquisto pubblico di aziende decotte. Kedrion, conti alla mano, non
è certamente in questa situazione, ma è soprattutto il finanziamento
concesso alla Società Autostrade per la realizzazione della terza
corsia dell'autostada A4 (che da accordi sarebbe dovuta essere
costruita con capitali privati) è forse l'intervento che suscita più
perplessità.
Inferocita la reazione all’inchiesta televisiva del presidente di
Cassa Depostiti e Prestiti, Franco Bassanini che ha dato mandato agli
avvocati del suo ufficio legale di “Valutare i profili penali delle
affermazioni diffamatorie false o tendenziose contenute nel servizio,
e di prendere le relative iniziative a tutela degli interessi della
Cassa e dei risparmiatori postali”.
Quanto al finale invito ai risparmiatori postali a ritirare i loro
risparmi Bassanini risponde che, “I risparmiatori postali sono
garantiti dallo Stato, CDP tiene una liquidità enorme (130 miliardi)
proprio per far fronte ai propri obblighi verso di loro, CDP è gestita
in modo prudente (ha chiuso il 1° semestre del 2012 con 1,6 miliardi
di utile). Dunque il rischio per i risparmiatori è zero!”.
Cassa Deopositi e Prestiti però non può accontentarsi di garantire il
capitale dei risparmiatori, ma dovrebbe impiegarlo nel modo più
efficiente, perché il paese ha bisogno di concedere credito
soprattutto a piccole imprese giovani ed innovative che hanno vitale
necessità di ingrandirsi per competere sui mercati internazionali.