Il 25 ottobre 2012 11:46, rana@??? <rana@???> ha scritto:
> On 10/25/12 11:08 AM, Marco Bertorello wrote:
>>>>
>>>> Allora si che le aziende, costrette dal mercato, avrebbero prodotto
>>>> software libero (magari su commissione della stessa PA eh, libero mica
>>>> significa gratis, no?) e pagato gli artigiani per sviluppare il loro
>>>> software libero.
>>>>
>>> la PA vuole software aperto (open source) non libero, ne free. non ne ha
>>> bisogno, ANZI, ha bisogno dell'esatto contrario per mantenere sistemi di
>>> fatturazione da gonfiare ad esigenza. e questo non solo tra i mariuoli
>>> italiani. quindi non vedo perche' dovrebbero produrre GPL e non solo
>>> open source.
>>
>> La PA fa quello che gli dice di fare la legge o meglio, quello che la
>> legge gli permette di fare.
>
> magari... purtroppo imho questo è vero solo in termini di principio.
> Cmq ai fini del thread ci può pure stare, se ammetti la discrepanza tra la
> realtà e il principio.
chiaro, e chiaramente non è uguale per tutte le PA, con differenze
territoriali e di dimensioni
>>
>> Alla PA poi, in realtà interessa solo ridurre i costi. E codice GPL fa
>> ridurre i costi, lasciando perdere quelli di licenza (quello è un
>> finto risparmio perchè qualunque fornitore cederebbe gratis il proprio
>> software pur di non perdere un cliente come la PA), ci sono i costi
>> dovuti a realtà diverse che fanno la stessa cosa e devono spendere
>> nuovamente... il riuso è la chiave, IMHO.
>
> Occhio: che alla PA interessi il risparmio ... non ci scommetterei.
> So che anche in una corporate, dove il risparmio potrebbe essere la chiave
> delle scelte aziendali,
> si dovrebbe valutare oltre ai costi "vivi" anche quelli legati alla
> manutenibilità della soluzione installata:
> una soluzione GPL non fa ridurre necessariamente i costi, sia in termini di
> setup che di management.
Esatto! per questo che il fattore economico andrebbe eliminato da queste leggi.
Ulteriore aiuto sarebbe, IMHO, mandare a casa di quegli "attivisti"
che proclamano i risparmi del software libero, il buon p@sky e le sue
panche :D
> Inoltre ci vogliono garanzie a lungo termine di supporto SPECIFICO, mica ci
> si può fermare al forum degli utenti :)
Assolutamente. Quante piccole/medie aziende che si occupano di
software libero ci sono in italia? che problema ci sarebbe a fare dei
contratti con loro per l'assistenza? Poi sarebbero loro a sbattersi
nei forum e nelle liste di supporto o, perchè no, scrivere codice GPL
(con relativa restituzione alla comunità) per risolvere i problemi o
migliorare le funzionalità?
Che faccia forse schifo una redistribuzione dei costi sul territorio,
invece che verso l'irlanda?
>>
>> La legge dev'essere però chiara e non deve lasciare spazio a
>> interpretazioni, al contrario delle varie leggiucole regionali che ci
>> sono in italia. E dovrebbe chiarire che lo scopo del tutto NON è
>> risparmiare (ovvero che il SL va adottato perchè è libero, anche
>> qual'ora non fosse economicamente vantaggioso).
>
> Dovresti far entrare nella PA il concetto di governance e di trasparenza,
> cosa che va a priori di tutto sto discorso e che mi pare lo superi anche.
si, però mi pare che sia argomento sempre di maggior "discussione", in
che modi, tristemente, lo sappiamo...
> Nel senso che se ci fosse consapevolezza delle possibilità che comporta una
> scelta di governance, forse la selezione del software conn cui implementarla
> non sarebbe neanche così importante.
> Insomma secondo me stai legando assieme concetti che non è scontato siano
> percepiti come sfumature della stessa (libera) espressione.
> Soprattutto nella PA. Italiana.
Purtroppo hai ragione da vendere. Non è nemmeno chiara la sfumatura di
come si leghi il software libero all'ecologia (o alla distruzione
dell'ecologia) nel terzo mondo, ne per quanto riguarda lo sfruttamento
delle persone... son concetti non immediati neppure per i/le compagn*,
figuriamoci per gli "attivisti" da conferenza :(
--
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it
"prima di sgomberarci sgombratevi il cervello
noi siamo la comunità toglietevi il cappello"