Re: [Hackmeeting] Fwd: [rms@gnu.org: Ubuntu merits special c…

Supprimer ce message

Répondre à ce message
Auteur: Marco Bertorello
Date:  
À: hackmeeting
Sujet: Re: [Hackmeeting] Fwd: [rms@gnu.org: Ubuntu merits special condemnation]
Il 24 ottobre 2012 13:11, Robert J. Newmark <newmark@???> ha scritto:
> On Wed, Oct 24, 2012 at 12:50:58PM +0200, Marco Bertorello wrote:
>> Il 24 ottobre 2012 12:04, Robert J. Newmark <newmark@???> ha scritto:
>> > On Wed, Oct 24, 2012 at 11:47:36AM +0200, Jaromil wrote:
>> >> On Wed, 24 Oct 2012, Robert J. Newmark wrote:
>> >>
>> >> > On Wed, Oct 24, 2012 at 09:57:46AM +0200, Jaromil wrote:
>> >> > > On Wed, 24 Oct 2012, caparossa wrote:
>> >> > >
>> Ma che andate dicendo? non viene oscurato un tubo, almeno in Debian.
>> Ogni pacchetto ha (o almeno, dovrebbe avere) un file di copyright che
>> attribuisce l'opera all'autore originario, per esempio:
>>
>> http://packages.debian.org/changelogs/pool/main/d/denyhosts/denyhosts_2.6-7/denyhosts.copyright
>>
>> Questo file viene anche installato nel sistema, quando si installa il
>> pacchetto. Se l'utente si prende la briga di scartabellare la
>> documentazione, lo trova (/usr/share/doc/$PACCHETTO/)
>>
>
> si, hai ragione, e' come con la pubblicita' delle medicine
>
> atttenzionel'usoprolungatopuo'potaremorteenascitadi4bracciaeproducrlocosta1cetelovendiamoa100milaeuroperfartimoriredifamecosiabbiamoottemperatoallerichiestedileggebabbeo


eh già, che fatica leggere...

>> > e molto si produce dentro google/facebook e affini (che sono il modello
>> > alternativo agli anni 2000 forse, il tempo libero)
>>
>> datemi del verticista se volete, ma secondo me il problema è politico.
>>
>>
>
> ti do piu' del sognatore
>
>> Allora si che le aziende, costrette dal mercato, avrebbero prodotto
>> software libero (magari su commissione della stessa PA eh, libero mica
>> significa gratis, no?) e pagato gli artigiani per sviluppare il loro
>> software libero.
>>
>
> la PA vuole software aperto (open source) non libero, ne free. non ne ha
> bisogno, ANZI, ha bisogno dell'esatto contrario per mantenere sistemi di
> fatturazione da gonfiare ad esigenza. e questo non solo tra i mariuoli
> italiani. quindi non vedo perche' dovrebbero produrre GPL e non solo
> open source.


La PA fa quello che gli dice di fare la legge o meglio, quello che la
legge gli permette di fare.

I movimenti, lo sappiamo, possono influenzare le istituzioni, anche
fino a produrre una legge che OBBLIGHI la PA ad adoperare solo
software libero (con oppurtune exit strategy dalle soluzioni
proprietarie non sostituibili).

Alla PA poi, in realtà interessa solo ridurre i costi. E codice GPL fa
ridurre i costi, lasciando perdere quelli di licenza (quello è un
finto risparmio perchè qualunque fornitore cederebbe gratis il proprio
software pur di non perdere un cliente come la PA), ci sono i costi
dovuti a realtà diverse che fanno la stessa cosa e devono spendere
nuovamente... il riuso è la chiave, IMHO.

La legge dev'essere però chiara e non deve lasciare spazio a
interpretazioni, al contrario delle varie leggiucole regionali che ci
sono in italia. E dovrebbe chiarire che lo scopo del tutto NON è
risparmiare (ovvero che il SL va adottato perchè è libero, anche
qual'ora non fosse economicamente vantaggioso).

ciò di cui parli tu (e su cui io concordo) non è però la PA, ma quelli
che la gestiscono. La PA comincia dal cittadino.

>> > che Ubuntu linux e' Free Software
>> > M$ Surface e Ipad e' IPERCLOSEDDMCASECEPROVITERPOMPERCULO software
>> > ;)
>>
>> Non capisco, in tutto questo thread, se i termini Software Libero e
>> Opensource siano usati in maniera cinofallica volutamente o se c'è un
>> senso.
>>
>
> direi che viene usato molto a senso. se c'e' stato qualceh refuso
> faccelo sapere.


Mah, io non definirei Ubuntu come free software. Alcune sue parti lo
sono, ma credo (proverò) che vrms si incazzerebbe non poco se fato
girare su una ubuntu appena installata in maniera standard :D

ciao,

--
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it

"prima di sgomberarci sgombratevi il cervello
noi siamo la comunità toglietevi il cappello"