Re: [Hackmeeting] Fwd: [rms@gnu.org: Ubuntu merits special c…

Delete this message

Reply to this message
Autore: Marco Bertorello
Data:  
To: hackmeeting
Oggetto: Re: [Hackmeeting] Fwd: [rms@gnu.org: Ubuntu merits special condemnation]
Il 24 ottobre 2012 12:04, Robert J. Newmark <newmark@???> ha scritto:
> On Wed, Oct 24, 2012 at 11:47:36AM +0200, Jaromil wrote:
>> On Wed, 24 Oct 2012, Robert J. Newmark wrote:
>>
>> > On Wed, Oct 24, 2012 at 09:57:46AM +0200, Jaromil wrote:
>> > > On Wed, 24 Oct 2012, caparossa wrote:
>> > >
>> Ubuntu e Debian non mettono neanche il nome ed il link degli artigiani
>> che producono il software, ma lo coprono con quello dei propri
>> funzionari.
>>
>
> Chi scrive android per la ragione di cui sopra, non rilascia quasi MAI
> il codice, non dico GPL, ma manco opensource.


parli di Apps o del sistema operativo?

> L'autore e' sempre li, sia in debian sia in ubuntu, ovviamente, devi
> cercarlo nel codice :) (penso cmq che sia piu' sciatteria che non scelta
> programmatica di oscurare i sviluppatori)


Ma che andate dicendo? non viene oscurato un tubo, almeno in Debian.
Ogni pacchetto ha (o almeno, dovrebbe avere) un file di copyright che
attribuisce l'opera all'autore originario, per esempio:

http://packages.debian.org/changelogs/pool/main/d/denyhosts/denyhosts_2.6-7/denyhosts.copyright

Questo file viene anche installato nel sistema, quando si installa il
pacchetto. Se l'utente si prende la briga di scartabellare la
documentazione, lo trova (/usr/share/doc/$PACCHETTO/)

>> A me non pare una differenza da niente e con questo non voglio salvare
>> Android, ma voglio solo notare una cosa da cui forse c'e' da imparare...
>>
>
> su questo hai ragione da vendere cmq, non so se ci sono state
> 'battaglie' nelle comuniti debian e ubuntu per avere piu' visibilita'
> agli sviluppatori, ma sarebbe sano averle
>
>> riflesso incondizionato, sorry. c'e' ancora da vedere quale fosse il
>> background prima di thawte, ma questa curiosita' ora lascia il tempo che
>> trova.
>>
> huttleworth was born in Welkom, Orange Free State, South Africa as a son
> of a surgeon and a nursery school teacher.[7] After attending school at
> Rondebosch Boys' High School for one term, then Western Province
> Preparatory School[8] (where Shuttleworth eventually became Head Boy in
> 1986),[8] followed by Bishops/Diocesan College[9] (where Shuttleworth
> was Head Boy in 1991).[9] Shuttleworth then studied and obtained a
> Bachelor of Business Science degree in Finance and Information Systems
> at the University of Cape Town. He lived in Smuts Hall, where he was
> involved in the installation of the first residential Internet
> connections at the university.
>
> e' un borghese ok, ma magari non proprio quello che spara ai
> scioperanti africani.
>
>> a me non pare stia finendo. forse nel settore privato? e forse che in
>> questa fase storica il settore pubblico sta scomparendo? ma credo che il
>> settore pubblico non scomparira' mai completamente e che in futuro
>> chiedera' sempre piu' trasparenza e quindi codice gpl.
>
> no, sta finendo, e non perche' non funziona, ma perche' ha funzionato
> troppo bene. Ora che c'e' abbastanza e le aziende si ritrovano con gente
> formata evita bene di produrre free software. Certo, faranno opeen
> source "per la trasparenza" ma non free software, servono modelli
> alternativi per reggere botta, dato che il free software non paga piu'
> grazie ai venture capital degli anni 2000
> e molto si produce dentro google/facebook e affini (che sono il modello
> alternativo agli anni 2000 forse, il tempo libero)


datemi del verticista se volete, ma secondo me il problema è politico.

Se i movimenti per il software libero non fossero composti
principalmente da VENDUTI, pagati dai governi per fare leggi CONTRO il
software libero, mascherate da leggi SUL software libero (se ci sono
membri di ASSHOLI, che si facciano avanti a difendere i loro capetti,
come fanno di solito), FORSE ci si troverebbe con PA disposte ad
accettare forniture di SOLO software libero.

Allora si che le aziende, costrette dal mercato, avrebbero prodotto
software libero (magari su commissione della stessa PA eh, libero mica
significa gratis, no?) e pagato gli artigiani per sviluppare il loro
software libero.

>> io amo ancora slackware e adoro il minimalismo. slackware funziona
>> meglio di debian per molte cose, devi studiare meno perche' aggiunge
>> molto meno alle cose da sapere. sono approcci diversi all'architettura.
>>
>
> ecco, tu, ma ora ho amici che usano ubuntu, non linux, e non sarebbe
> possibile dargli slackware, e grazie a quegli amici ubuntu potra' essere
> installata a lavoro, non a te e a me
>
>> e allora la domanda sara' che differenza ci sara' tra Ubuntu Linux e
>> M$ Surface :^)
>>
>
> che Ubuntu linux e' Free Software
> M$ Surface e Ipad e' IPERCLOSEDDMCASECEPROVITERPOMPERCULO software
> ;)


Non capisco, in tutto questo thread, se i termini Software Libero e
Opensource siano usati in maniera cinofallica volutamente o se c'è un
senso.

Ciao,

--
Marco Bertorello
System Administrator
http://bertorello.ns0.it

"prima di sgomberarci sgombratevi il cervello
noi siamo la comunità toglietevi il cappello"