Re: [inquieto] R.I.V.E. incontro estivo

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Auteur: ca_favale_mlist
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À: ca_favale_mlist
Anciens-sujets: Re: [inquieto] R.I.V.E. incontro estivo
Sujet: Re: [inquieto] R.I.V.E. incontro estivo
Caro Vanja,
leggo solo ora il breve dibattito aperto dall'"evoluzione" del cir.
Le tue parole mi trovano in pieno accordo.
Ognuno sceglie le proprie strade, non è mia intenzione criticare le
scelte che ciascuno intraprende, certamente è un momento in cui è
fondamentale unire le forze, ma in questo momento se non scegliamo da
che parte stare, non andiamo da nessuna parte.
Se la nostra strada da anni si è allontanata dal cir, le ragioni sono
certamente varie e complesse.
Leggendo quanto scritto dalle entusiaste che ti hanno preceduto nella
mail, concordo che sia piacevole incontrarsi con decine di persone e
stare insieme a parlare e sognare per alcuni giorni, immersi nella natura.

Momenti di festa e condivisione fan bene al morale, ma per chi ambisce a
risultati, è troppo poco.
Il mondo occidentale sta sprofondando nella propria cancrena, nel
tentativo di aggrapparsi e di sfruttare persone ed ambiente oltre ogni
possibilità.
Quotidianamente la repressione si abbatte sulle nostre esistenze in modi
sempre più subdoli, chiamati: sicurezza, grandi opere, volani
dell'economia e altre innumerevoli cazzate.
Proporre reali possibilità alternative al sistema capitalista dominante,
non può che accompagnarsi ad una critica radicale della sua cultura, che
sta affamando milioni di persone nel mondo, ed ingabbiando in voliere
sempre meno dorate gli altri.
E della cultura di questo sistema ne facciamo esperienza ogni momento,
gli esempi sono infiniti. Per stare su temi che furono del cir,
ufficialmente non è consentito: riseminare la semenza raccolta nei
nostri campi, vendere il pane cotto nel modo in cui gli esseri umani
fanno da migliaia di anni, lo stesso dicasi per qualunque vendita di
prodotti diretti o trasformati, che provengono dai nostri orti o da
laboratori di lavorazione di legno o qualunque altro materiale. Per
portare i nostri prodotti sui mercati servono pezze di carta infinite,
laboratori secondo la loro norma, iscrizioni a corporazioni, pagamento
di tasse da strozzini. E poi magari la mafia di turno decide che sopra
la tua casa ed il tuo campo ci deve passare una linea ad alta velocità o
ci devono fare una bella isola ecologica, che sta per deposito di
spazzatura, e così a calci nel sedere (troppo spesso non metaforici) te
ne devi andare, ringraziando il progresso per aver creato altra
oppressione, utile a servire qualche potere (del cemento, dei rifiuti, ...).

Quel che più mi stupisce non è la mancanza dei sentimenti negativi nelle
lettere che precedono quella di Vanja, ma ancora mi chiedo come sia
possibile pensare di cambiare un mondo che va a rotoli con gli stessi
mezzi e stando alle stesse regole dettate da ciò a cui ci si oppone o al
quale ci si pone come alternativa (sempre che siano ancora queste le
intenzioni...)
Pessimo uso occidentale che si fa delle filosofie orientali che indicano
la via della contemplazione; in questo mondo ogni momento siamo chiamate
a scegliere, anche sottrarsi è una scelta.


Un abbraccio forte a te e alle donne favalesi

Alessandra



ca_favale_mlist@??? ha scritto:
> Non riesco ad immaginarmi che chiarezza possa essere venuta dal RIVE, purtroppo non ho trovato il link che dicevi; quello che colgo dalla tua lettera e' l'assenza di ogni sentimento "negativo". Non si puo' eliminare il negativo dalla propria esistenza e dedicarsi ad amore, armonia, gioia e collaborazione. Perlomeno, questo non era nelle prerogative del CIR. Puo' essere prerogativa della rete RIVE, dei Damanhuriani, di varie comunita' di cui e' pieno il mondo... ma il CIR era nato per riaprire una sorta di comunicazione interrotta tra chi viveva fuori dal contesto urbano, per affacciarsi sul mondo e sui suoi problemi. Primo fra tutti l'organizzazione sociale.
>
> La rete degli ecovillaggi non ha questa prerogativa, non si pone infatti come critica nei confronti dell'esistente! Puo' benissimo vivere al fianco del mondo come lo conosciamo oggi, e infatti fa cosi' da svariati decenni, sostenendo organizzazioni non governative, avendo un dialogo con gli stati, non disdegnando di innalzare al vento i vessilli dell'associazionismo. gli ecovillaggi sono il fiore all'occhiello della sinistra benpensante.
> I risultati sono davanti agli occhi di tutti. Basta andare nei paesi, nei bar, a fare due chiacchiere con la gente comune, per capire qual'e' l'idea che questi ecovillaggi diffondono nei territori: Nessuna. Il loro target viaggia infatti su ben altri canali: la media borghesia, la sinistra radical chic? Il fighettume alternativo? Stranieri, in viaggi turistici low-cost o "volontari" del WWOOF.
>
> Fin qui tutto bene: ognuno faccia le scelte che crede migliori. Ma questo funziona da spartiacque. Chi vuole ritagliarsi una bella nicchia equosolidale all'interno di questa schifezza, e' libero anzi invogliato a farlo dalle circostanze. Ma questa, lungi da essere opposizione al sistema dominante, diventa l'esempio piu' eclatante di integrazione nella societa' dei consumi. Non a caso il paradigma del capitalista moderno e' cambiato nel corso dei decenni, ed e' diventato ad oggi "verde".
> Da spartiacque, dicevo, perche' con scelte del genere proprio non bisognerebbe averci a che fare, se si vuol mantenere un minimo di coerenza. Altrimenti, se si e' aperti a tutto e tutti, beh, a mio avviso vuol dire essere proprio alla deriva e non avere un minimo criterio di base che ci guidi nel vivere, nello scegliere.
> Che la situazione oggi sia amorfa, e' un dato di fatto. Che la sinistra abbia bisogno di aggregarsi ad ogni carro possibile per non sprofondare nella propria mancanza di idee, e' anche questo un dato di fatto. Da qui l'esigenza di aggregazione.
>
> Ma che ne ricaviamo noi da un simile percorso? Dove con noi mi riferisco a tutti coloro che non sono per nulla contenti dello stato di cose attuale, e che investono il loro tempo e le loro energie per uscire fuori dalla stagnazione e dalla palude in cui siamo immersi fino al collo, tutti nessuno escluso.
>
> Il mio noi e' un noi aperto, come vedi, e generale: riguarda chiunque, indipendentemente dal luogo dove abita, sia esso campagna o citta, mare o montagna. E' un apertura a 360 gradi ma refrattaria ad ogni risposta parziale o precostituita. E' la voglia di vivere, e condividere con altri l'unica vita che viviamo, allo scopo di renderla piu' piena e libera da compromessi possibile. Mai inscatolarsi e mai arruolarsi... occhio dunque! La critica, lungi da essere sterile, e' fondamentale per non farsi infinocchiare da avvoltoi di basso spessore...
>
> saluti a tutti quanti leggono questa mail list, mi farebbe piacere sentire qualche risposta da qualcuno chiamato in causa (degli ecovillaggi o dei damanhuriani), se ne hanno il fegato!
> (A meno che, da bravi volponi, se ne stiano quatti quatti)
> vanja
>
>
> OnMon, Jul 23, 2012 at 02:46:29PM +0200, C.I.R. Info wrote:
>
>> mi spiace sentire le tue parole..
>> sono sorpresa per tanta forza...
>> in questo periodo storico dove unirsi ? la cosa pi? importante e urgente...
>> per quanto riguarda le tue parole il R.I.V.E. ha fatto molta chiarezza e
>> stiamo approfondendo con i Damanhuriani..che rispondono a ogni dubbio..
>> ho mandato il link e puoi tu stessa andare a vedere...
>> comunque il C.I.R. ? ancora vivo per miracolo, con grande valenza di mutuo
>> appoggio, autonomia, autoproduzione, inclusione del diverso...apertura alla
>> comunicazione empatica e dal cuore, il cerchio...il piccolo gruppo che lo
>> sostiene lo ha riportato in vita in un momento in cui le posizioni
>> incancrenite di ognuno lo lasciavano agonizzante e privo di senso e vita...
>> ? rinato e come la Fenice pi? splendente e potente che mai...
>> gli incontri C.I.R. da ormai 3-4- anni sono magici e bellissimi..hai
>> partecipato prima di parlare?
>> l'ultimo incontro eravamo dalle 80-90 persone...tra gioia e collaborazione..
>> allora capisco il tuo bisogno di coerenza, verit?, autenticit?,
>> chiarezza...ma non ha senso a mio parere criticare sterilmente..
>> ? arrivato il momento di essere POSITIVI E PROPOSITIVI....
>> ringraziare a ogni passo e chi con pazienza, e dedizione si impegna con
>> amore a fare qualcosa di bello e utile...
>> sei invitata a partecipare al prox incontro in Calabria!!!
>> baciiiiiiiiii e buon cammino nella bellezza e armonia...
>>
>> Il giorno 11 luglio 2012 00:39, <vladi@???> ha scritto:
>>
>>
>>> e' da anni che non partecipiamo agli incontri delle corrispondenze e
>>> informazioni rurali, e vedo che col passare del tempo lo spirito e'
>>> decisamente cambiato. Non piu' rivendicazioni di autonomia, mutuo appoggio,
>>> e percorsi fuori dalle istituzioni ma piuttosto un minestrone di tutte
>>> quelle esperienze che fanno del vivere fuori dal contesto urbano una
>>> semplice facciata: gia' l'inclusione degli ecovillaggi nel percorso del CIR
>>> era stata una pessima caduta di stile, visto l'approccio da manager del
>>> sociale che li contraddistingue. Ma non bastavano gli "ecovillaggi", ora
>>> addirittura i damanhuriani... che coraggio.
>>>
>>> Non e' venuto in mente a nessuno che una multinazionale che stampa una
>>> rivista patinata, visitata da gorbaciov qualche anno fa, che fa capo a un
>>> vero falco, miliardario elicotterista che pretende il dazio solo per
>>> sentirlo parlare una volta a settimana da tutti gli abitanti...
>>> che vende tonnellate di formaggi, dopo averli comprati ai caseari,
>>> riimpacchettandoli col proprio marchio...
>>> che addirittura propone il business della biomassa alle amministrazioni
>>> locali tra lo sdegno della gente della valchiusella...
>>> insomma, non e' proprio venuto in mente a nessuno che sti damanhuriani non
>>> sono certamente dei degni compari di percorso? Certo, hanno il potere.
>>> Certo, anni fa hanno rotto con gli ecovillaggi per questioni di potere e
>>> rappresentanza. Ma si sa, nei giochi di potere il tempo cancella tutte le
>>> problematiche... gli ecovillaggi, poi, sponsorizzati da legambiente,
>>> stipendiati dal global ecovillage network per fare da segreteria dei
>>> villaggi africani... che schifo. Avanti con i corsi e le accademie, magari
>>> per "risolvere i conflitti", in perfetta linea manageriale.
>>>
>>> E i ciuloni del CIR, dietro. Ma per favore! Chi e' rimasto del "vecchio
>>> cir" in mezzo a sta marmaglia new age paraistituzionale?
>>> vanja
>>>
>>>
>>>
>> --
>>
>> Corrispondenze Informazioni Rurali
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> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/ca_favale_mlist
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