Quella di stamattina è stata una festa. Il Municipio dei Beni Comuni è
sceso per le strade della città con tutto il suo portato di gioia,
colori, democrazia e diritti di cittadinanza. La cronaca della
mattinata: alle 9:30 il concentramento in piazza Manin, ma
contemporaneamente la città era già blindata e militarizzata. Il palazzo
comunale, la Stazione Leopolda, via Pisano e la stazione centrale
presidiate da un dispiegamento di forze dell'ordine che ha avuto
pochissimi precedenti in questi anni.
Nonostante questo, il corteo è partito serenamente, con i trampolieri e
i giocolieri che aprivano il corteo, e centinaia di persone a seguire
dietro lo striscione di apertura che recitava: "Municipio dei Beni
Comuni". Oltre 600 persone dirette verso la prima tappa del corteo, l'ex
Etruria, un immobile di proprietà dell'Università di Pisa, occupato
simbolicamente dal Progetto Rebeldìa nel 2004 e poi restituito alla
città come luogo per aule studio. All'Ex Etruria è stato affisso lo
striscione: "Ex Etruria 2004 La riapertura che costringe al riutilizzo".
Seconda tappa l'ospedale Santa Chiara, luogo oggetto di un ingente
progetto di cosiddetta "riqualificazione urbana", che dal sapore
speculativo prevede che al posto delle cliniche ancora presenti verranno
costruiti appartamenti di lusso. "Santa Chiara Bene Comune per tutta la
città", recitava il secondo striscione.
Direzione via Andrea Pisano, immobile di proprietà comunale già al
centro di una lunga campagna condotta dal Progetto Rebeldìa, nonché
simbolo della chiusura totale dell'amministrazione rispetto alle
richieste di spazio delle associazioni. Questa mattina via Pisano era
chiusa, e al suo interno c'erano decine di agenti della Guardia di
Finanza a sorvegliare il posto. Via Andrea Pisano spazio di proprietà
pubblica? Non ci è sembrato proprio. Una delegazione è però riuscita a
entrare per appendere lo striscione con su scritto "Spazio, dunque sono".
Infine, la tappa conclusiva del corteo "Diritti nello spazio".
Destinazione Ex Colorificio Toscano, di proprietà della multinazionale
Junionfin, situato in via Montelungo. Dove a presidiarlo c'erano
numerosi agenti di polizia, in possesso delle chiavi e presenti anche
all'interno dello spazio con una camionetta. Da parte del corteo di
Municipio dei Beni Comuni è stata espressa con forza la denuncia
rispetto all'utilizzo di forze di polizia pubbliche a sorveglianza di un
luogo di proprietà privata, volutamente lasciato abbandonato da tre anni.
La delegazione è entrata, e dal tetto dell'Ex Colorificio Toscano è
stato esposto lo striscione che recita: "Pisa esce dal grigiore.
Colorificio liberato". Un atto simbolico ma anche un primo modo per
restituire alla cittadinanza questo spazio che a breve verrà aperto e
reso fruibile. Non siamo entrati questa mattina a causa dell'ingerente
militarizzazione dell'area. Ripetiamo: nessuna risposta alle
provocazioni militariste, nessuno scontro, nessuna forzatura. Sono
pratiche che non ci appartengono. Ci appartiene invece la battaglia per
i Beni Comuni, così come appartiene nuovamente alla città l'ex
Colorificio Toscano. Per questo motivo non lo lasceremo all'abbandono e
all'incuria.
I primi comunicati di solidarietà:
http://www.inventati.org/rebeldia/spazi-sociali/pisa-esce-dal-grigiore.html
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DOMENICA 14 OTTOBRE
ORE 17.30
LOGGE DEI BANCHI
presentazione di
REBELPAINTING: BENI COMUNI E SPAZI SOCIALI
una creazione collettiva
!Rebeldia edizioni, 2012
Saggi di: Marco Barbato, Paolo Berdini, Cinzia Colosimo, Pierpaolo
Corradini, Giusi Di Pietro, Stefano Gallo, Francuccio Gesualdi, Vittorio
Gualtieri, Maria Rosaria Marella, Ugo Mattei, Fausto Pascali, Bruno
Settis, Danilo Soscia, Mauro Stampacchia, Domenico Veneziano, Guido Viale.
Gli spazi sociali si riconfigurano oggi come un nuovo laboratorio per la
partecipazione, un “municipio dei beni comuni”, dove i cittadini possano
tornare a incontrarsi, discutere e condividere scelte e percorsi sui
problemi grandi e piccoli delle loro vite, dopo essere stati esclusi da
quasi tutti i processi decisionali, riguardino essi la politica o il
mercato, e dunque la profonda crisi che hanno innescato. Rebelpainting
offre una riflessione a più voci sui fondamenti teorici e sul potenziale
progettuale della restituzione alla collettività di un ex sito
produttivo in stato di abbandono, indagando le ragioni che hanno
determinato tale stato e ricostruendo la storia lunga quasi un secolo
che quel luogo ha dietro di sé.
Uno spazio sociale che può rappresentare il segno tangibile e vissuto da
migliaia di persone di una direzione alternativa, non legata a un’idea
aprioristica di sviluppo, bensì capace di rispondere a un piano urbano
finalmente centrato sull’ecologia, sulla valorizzazione dell’esistente,
sui bisogni dei cittadini. Rebelpainting: non solo un libro, ma la guida
pratica a una fabbrica da colorare di nuovo, tutti insieme, per il bene
comune.
Scarica il libro in pdf:
https://dl.dropbox.com/u/46991322/finale.pdf
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Scheda: Storia e chiusura dell'ex Colorificio Toscano
http://www.inventati.org/rebeldia/lavoro-non-lavoro/storia-tigrotto.html
Appello nazionale: Sosteniamo il Municipio dei beni comuni
http://www.inventati.org/rebeldia/citt-di-pisa/appello-nazionale-tigrotto.html
Hanno firmato: Don Gallo, Sandro Medici, Vittorio Agnoletto, Luisa
Morgantini, Giuliano Giuliani, Haidi Gaggio Giuliani, Aldo Zanchetta...