Autor: Aldo Zanchetta Data: Para: forumlucca Asunto: [Forumlucca] TERRITORI IN RESISTENZA - UNA LETTURA LATINOAMERICANA
*TERRITORI IN RESISTENZA*
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*PERIFERIE URBANE IN AMERICA LATINA*
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*DI RAÚL ZIBECHI*
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*Venerdì 12 ottobre a Lucca Libri – Corso Garibaldi 54 – Lucca – ore 17,45*
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*Presentazione a cura di:*
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*Sonia Paone – Docente di sociologia urbana all’Università di Pisa*
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*Aldo Zanchetta – Presidente di Re:Common*
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*LE RAGIONI PER LE QUALI L’INTERESSE PER IL LIBRO VA OLTRE I CONFINI
LATINOAMERICANI*
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*Raúl Zibechi, giornalista del prestigioso settimanale uruguayano Brecha,
docente e ricercatore presso la Multiversidad Franciscana de América
Latina nonché
editorialista del giornale messicano La Jornada, è uno dei più attenti
osservatori della realtà sociale latinoamericana e i suoi articoli
costituiscono un appuntamento abituale per chi vuole captare in tempo reale
cosa si muove in questa parte del mondo ancora recalcitrante a essere
definitivamente inglobata nell’ordine neoliberista.*
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*Le sue analisi sui più interessanti movimenti antisistema non nascono alla
scrivania ma da lunghi soggiorni sul campo e da una attenta lettura della
realtà. Alcuni dei suoi libri, come Zapatisti e Sem terra–Movimenti sociali
e insorgenza indigena, **Disperdere il potere-Le comunità Aymara oltre lo
stato boliviano**, Il paradosso zapatista–La guerriglia antimilitarista del
Chiapas, Genealogia della rivolta-Argentina, la società in movimento, sono
stati pubblicati con successo anche in Italia. L’ultimo suo libro è: Brasil
Potencia, dedicato all’analisi della potenza regionale suamericana.*
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*Il tema centrale delle sue ricerche è l’individuazione di quelle realtà
sociali che danno vita reale a forme di relazioni sociali non capitaliste.
Il libro analizza cosa accade nelle periferie delle grandi metropoli
latinoamericane dove masse di diseredati danno vita a movimenti non
classificabili con i criteri attuali della sociologia perché sfuggono alle
odierne categorie di giudizio delle scienze sociali.*
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*Santiago, Caracas, Lima, Montevideo, El Alto, Cochabamba, Buenos Aires,
sono tutti luoghi di elaborazione di esperienze sociali nuove e di lungo
respiro, difficili da leggere e interpretare se non con uno sguardo acuto
che non cerca certezze ma potenzialità in lento dispiegamento.*
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*Seguendo le conclusioni dello studioso delle moderne megalopoli del mondo,
lo statunitense Mike Davis, che aveva scritto che “le periferie delle città
del terzo mondo sono il nuovo scenario politico decisivo” anche Zibechi,
con un riferimento geografico più limitato e più preciso, pensa che “se
all’inizio del XXI secolo un qualche fantasma capace di terrorizzare le
élites sta percorrendo l’America latina, questo certamente si muove nelle
periferie delle grandi città”.*
*E’ qui che “si incuneano” gli espulsi dai sistemi produttivi industriali e
dagli immensi territori agricoli dove cresce inesorabilmente la distruttiva
(socialmente e ambientalmente) agroindustria, e dove essi danno vita a
forme di sopravvivenza che, seppur lentamente e spesso
contraddittoriamente, elaborano questo nuovo tipo di relazioni sociali
sganciate dalle logiche produttive capitalistiche.*
*I governi, di destra o sinistra che siano, sanno che i nuovi pericoli per
la “governabilità” vengono da questi territori, e pertanto elaborano e
dispiegano nuove strategie, diverse dal passato e dal semplice uso della
forza, alle quali collaborano, più o meno coscientemente, molte ong del
terzo o del primo mondo. E lo studio di queste strategie, meno visibili e
ammantate da preoccupazioni “umanitarie”, costituisce l’altro caposaldo del
libro, con una sensibilità che solo un occhio esperto come quello di
Zibechi riesce a intercettare e evidenziare.*
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*Del resto, anche se più rari, i periodici sommovimenti delle periferie di
alcune città europee come Londra o Parigi non sono un avviso di ciò che
potremo aspettarci fra noi?***