著者: Antonio Bruno 日付: To: forumsege, Forum Sociale Ponente Genovese, ambiente liguria, amici barcellona, forumgenova inventati 題目: [NuovoLab] Riunione Forum sinistra europea lunedi 8 h 21,
v. s. luca 15/7
Per rilanciare l'attivita' politica, organizzare prossime iniziative, verificare la possiiblita' di continuare a fare politica.
allego intervento - appello
NON E' PIU' TEMPO DI ASPETTARE GODOT
Vittorio Agnoletto, Antonio Bruno, Rita Lavaggi, Chiara Lesmo, Ciro Pesacane,
Raffaele Salinari.
"Vivo tutti i miei giorni aspettando Godot". Ho passato la vita ad aspettare Godot."
La canzone di Lolli descrive bene la situazione attuale della sinistra.
"Sono invecchiato aspettando Godot,ho sepolto mio padre aspettando Godot, .â€
Il rischio e' che le nostre speranze si consumino in un'attesa
senza fine e quando decideremo di agire potrebbe essere troppo tardi
"ho incominciato a vivere forte, proprio andando incontro alla morte."
Un suicidio individuale puo' forse essere anche un atto romantico, ma un processo
di autodistruzione collettiva e' un atto irresponsabile, le cui conseguenze
travalicano gli autori di tale scelta.
La legge elettorale e' diventata il signor Godot della sinistra italiana; tutti
aspettano, come i due protagonisti della celebre opera teatrale di Samuel
Beckett, quella legge che "oggi non verra' , ma che verra' domani.†Intanto vi
sono milioni di persone che assistono al consumarsi del loro futuro.
A sinistra siamo con i lavoratori dell'Alcoa, con le vittime dell'Ilva, con
i comitati di Taranto, con i precari della scuola, con gli esodati e al fianco
dei sopravvissuti alle carneficine consumatesi nel Mare Nostrum. Ma non basta.
La politica non puo' essere solo la gestione del presente, deve incarnarsi nella
progettazione futura.
Ed il futuro dipende anche dai rapporti di forza che vi saranno nel nuovo parlamento.
Siamo consapevoli che le istituzioni elettive sono sempre meno democratiche; i
centri del potere sono sempre piu' nascosti nei consigli d'amministrazione
delle grandi corporation e nei fondi d'investimento.
Una risposta efficace alla crisi globale puo' solo derivare da un movimento transnazionale capace di
dare forma ai principi e ai programmi del movimento sviluppatosi da Seattle a da Porto Alegre.
Ma a nessuno sfugge l'importanza di una presenza parlamentare in grado di fornire ossigeno alle lotte sociali e in prospettiva di lottare per la guida del Paese come sta facendo Syriza in Grecia.
L'area di dissenso dal governo Monti e' ampia, anche se non immensa.
Ma c'e' lo spazio per organizzare un0opposizione rappresentativa.
A due condizioni. La prima. Superare la logica del primo della classe, una
maledizione storica per la sinistra secondo la quale tutti vogliono l'unita'
ma a condizione di averne la leadership.
Quale credibilita' possiamo avere se, mentre annunciamo anni di drammatica sventura sociale, non riusciamo nemmeno a costruire un riferimento politico unitario tra coloro che condividono gran parte
delle proprie idee e speranze?
La seconda. Costruire in tempi brevi, una due giorni di confronto sul programma
per individuare pochi ma significativi punti condivisi e vincolanti per tutti i
partecipanti. Un incontro senza primogeniture, indetto da decine di persone
provenienti dai movimenti, dalle forze sociali e politiche interessate a
costruire l'opposizione a Monti e alle politiche liberiste delle quali
ovviamente i referendum sugli articoli 8 e 18 sono parte integrante.
Condividiamo l'appello lanciato da De Magistris in un'intervista a Pubblico,
nel quale ha chiesto a Vendola, Di Pietro, Ferrero una scelta coraggiosa:
rompere gli indugi†per costruire insieme alla Fiom, al popolo referendario
per l'acqua pubblica e ai movimenti un'alternativa al montismo e al liberismo.
Ogni soggetto individuale e collettivo deve assumersi la responsabilita' di dare
una risposta.
Ci rivolgiamo ai compagni e agli amici di Alba affinche' le loro importanti
risorse non si esauriscano nella costruzione di un'esperienza politica
autolimitante ma diventino lievito per costruire un soggetto antiliberista
plurale. Ci rivolgiamo al popolo dei grillini dei quali, con tutte le
differenziazioni del caso, va colta la ribellione di fondo, prima di tutto
etica, a questo sistema, convinti come siamo che la politica si costruisce sul
confronto, non sugli anatemi.
La nostra esperienza nell'associazionismo e nei movimenti ci mostra una vasta
sinistra sociale alla ricerca di percorsi unitari. La scommessa è la
costruzione di una proposta capace di unire le lotte di oggi con il progetto di
una societa' diversa che non sia la semplice razionalizzazione di quanto
proposto dal pensiero unico dominante.
Lolli cantava "dopo tanta vita piu' pazienza non ho, non posso piu' aspettare Godot"
noi oggi siamo, forse, ancora in tempo per evitare un suicidio politico e sociale collettivo le cui conseguenze ricadrebbero non solo su di noi ma anche sulle generazioni future.
E' necessario darsi una mossa. Subito.