“Il mais Ogm è veleno”. Studio choc in Francia
di Andrea Bertaglio - 21/09/2012
Fonte: Movimento per la Decrescita Felice [scheda fonte]
Da anni infuriano le polemiche sugli Ogm. Sono nocivi alla salute?
Devono essere proibiti? Ma finora nessun studio davvero serio sulla
materia era stato realizzato. Soprattutto un’inchiesta scientifica
accurata su un periodo relativamente lungo (solo inchieste fino a un
massimo di 90 giorni). Adesso, invece, dalla Francia sembrano arrivare
le risposte tanto attese. E il verdetto è di quelli senza appello. Per
il professor Gilles-Eric Séralini, che ha studiato gli effetti di un
mais transgenico, “il suo assorbimento sul lungo periodo agisce come
un potente veleno”.
Séralini, docente di biologia molecolare e ricercatore presso
l’università di Caen, in Normandia, ha portato avanti il suo studio
per due anni, nella più completa riservatezza, per evitare pressioni e
boicottaggi. La ricerca ha valutato gli effetti del mais Nk 603 (che
nell’Unione europea non può essere coltivato, ma sì importato) e di un
erbicida, il Roundup, il cui utilizzo è in genere associato a quel
mais transgenico. Entrambi i prodotti sono fabbricati dalla
multinazionale americana Monsanto. E, va sottolineato, il Roundup è
ormai l’erbicida più venduto al mondo. Séralini e la sua équipe hanno
utilizzato 200 ratti, divisi in tre gruppi: quelli alimentati con il
Nk 603, prodotto con il Roundup. Oppure senza fare ricorso a questo
erbicida. Mentre un gruppo di animali ha mangiato solo mais non
geneticamente modificato, ma trattato con il Roundup.
Ebbene, il confronto è allarmante. «La mortalità è molto più rapida e
forte nel caso del consumo di entrambi i prodotti di Monsanto», ha
sottolineato Séralini al Nouvel Observateur, che pubblica oggi,
giovedì, un lungo dossier sull’argomento. Rispetto a un altro gruppo
di ratti, non alimentato con l’Ogm eil pesticida, il primo fra i 200 è
morto a un anno di età (almeno un anno prima di quelli non
«contaminati» dagli Ogm): aveva mangiato il mais transgenico, trattato
con il Roundup. E al diciassettesimo mese dell’esperimento si è
osservato che i ratti alimentati con gli Ogm avevano una mortalità di
cinque volte superiore rispetto agli altri. In generale gli animali
che hanno consumato Ogm hanno riportato tumori alla mammella e danni
gravi al fegato e ai reni.
La speranza di vita di un ratto è di due anni, due anni e mezzo.
Permettono di verificare con largo anticipo quello che potrà avvenire
a un uomo. “Riteniamoche le sostanze analizzate – ha precisato il
riceratore – siano tossiche ancheper gli uomini. Diversi test che
abbiamo effettuato su cellule umane vanno nella stessa direzione”.
“Sono almeno quindici anni che gli Ogm vengono commercializzati. E’
davvero un crimine che finora nessuna autorità sanitaria abbia imposto
la realizzazione di studi di lunga durata”. Mercoledì prossimo in
Francia uscirà, edito da Flammarion, Tutti cavie (Tous cobayes), un
libro nel quale Séralini illustra la sua ricerca. Ma soprattutto una
sintesi dello studio sarà pubblicata nel prossimo numero di una
prestigiosa rivista, Food andchemical Toxicology. I ricercatori di
Caen non sono degli improvvisati.
(per chi è interessato segue sul web)