AEREO CADDE SU APUANE: 'RITA ATRIA', RIAPRIRE LE INDAGINI
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Sandro Marcucci testione nella strage di Ustica
PISA -
La procura di Massa riapra le indagini sull'incidente aereo del 1992 a
Campo Cecina (Massa Carrara) in seguito al quale persero la vita
Alessandro Marcucci e Silvio Lorenzini. Lo ha chiesto l'associazione
antimafia 'Rita Atria' chevenerdì ha depositato un esposto in procura
e ieri lo ha presentato a Pisa, citta', nella quale viveva Marcucci, ex
pilota dell'aeronautica militare e coinvolto come testimone
nell'inchiesta per la strage di Ustica.
La
decisione di presentare un esposto quasi 20 anni dopo la fine della
prima inchiesta giudiziaria, ha spiegato la fondatrice dell'associazione
Madia Furnari, 'e' stata presa perche' in tutti questi anni abbiamo
studiato a fondo le carte e gli elementi raccolti, notando le
incongruenze ma anche sperando di trovare condizioni ambientali diverse,
visto che i magistrati che indagarono allora adesso non ci sono piu''.
'Quello strano incidente - ha aggiunto Mario Ciancarella, ex ufficiale
dell'aeronautica militare, amico di Marcucci e consulente per la
famiglia del pilota deceduto nella prima inchiesta giudiziaria - merita
indagine approfondite per chiarire i tanti misteri ancora irrisolti'. Hanno
sostenuto la richiesta di riapertura delle indagini anche
l'eurodeputata del Pd, Rita Borsellino, il sindaco di Palermo Leolouca
Orlando e il presidente della commissione giustizia del Prc, Giovanni
Russo Spena. Secondo l'associazione l'incidente del 2 febbraio 1992 a
bordo di un velivolo antincendio non fu determinato da una 'condotta di
volo azzardata, cosi' come sostennero invece le conclusioni della
commissione d'inchiesta tecnica nominata dal ministero dei trasporti e
addebitata al pilota Sandro Marcucci' bensi' fu uno 'strano incidente,
che verosimilmente, potrebbe essere attribuito a un attentato che
potrebbe essere stato attuato con un ordigno al fosforo posto nel
cruscotto del velivolo'.
Gli elementi presentata dall'associazione
antimafia, spiega Nadia Furnari, 'sono tali secondo noi da smontare
pezzo per pezzo la precedente inchiesta giudiziaria, ma anche lacunosa
ricostruzione dei fatti effettuata dalla commissione d'inchiesta
tecnica'. 'Suona strano - aggiunge Ciancarella - che sul corpo
carbonizzato di Marcucci, mentre non lo erano i resti del velivolo ne'
l'albero vicino al quale fu ritrovato il suo corpo, che si decise di non
effettuare l'autopsia, ne' si tenne in considerazione la dichiarazione
di un medico che riscontro' su un pezzo di cruscotto del velivolo parti
di materia cerebrale..
Infine, il corpo di Marcucci fu trovato senza
una mano e i piedi, probabilmente tranciati dall'esplosione stessa
precedente allo schianto al suolo'. Ultimo, ma non meno importante,
tassello da chiarire, spiega Nadia Furnari, e' il fatto che fu rifiutata
una trasfusione di sangue al fratello di 'Silvio Lorenzini, il quale
spiro' all'ospedale San Martino di Genova, un mese dopo l'incidente
senza mai avere chiarito l'accaduto, proprio in seguito a una errata
trasfusione sanguigna'.
Particolari inquietanti che, a vent'anni di
distanza, secondo l'associazione meritano di essere approfonditi e
chiariti per 'rendere finalmente giustizia ai familiari di Sandro e
Silvio'.