[cm-Roma] CAMBIAMO LA PARTENZA DELLA CM e altre storie

Delete this message

Reply to this message
Autore: ch.cavallaro@virgilio.it
Data:  
To: cm-roma
Oggetto: [cm-Roma] CAMBIAMO LA PARTENZA DELLA CM e altre storie
Mi pare che nel programma della settimana dal 22 al 29/30 entrambe le critical mass previste partano da P.za Vittorio. Dunque: di che cosa stiamo discutendo?
O stiamo discutendo perche' prima e' nato il volantino con gli appuntamenti e poi a qualcuno e' venuto un dubbio che non fosse proprio condiviso?

Forse si sta avvicinando il giorno che la CM sara' un incontro tra piu' ciemmine, che partono da diversi punti, per motivi diversi: da via dei Fori imperiali, dal Campidoglio (tanto per non mandargleila a dire), dalla regione (che e' il soggetto ultimo responsabile del piano mobilita'), dai quartieri?
E' un dibattito iniziato forse addirittura l'anno scorso e mai concluso veramente.

Ma vorrei dire anche una cosa sul rapporto con altre esperienza di promozione del ciclismo urbano (piu' o meno consapevoli che cio' che si promuove non e' solo un mezzo di trasporto - e penso che ne siano piu' consapevoli che altro). Su questo c'e' una cosa che mi perplime: in molte di queste, viene da dire, siamo sempre noi, anche se non solo, seppure sotto diverse spoglie.
Mi sembra avvenga per il movimento salvaciclisti - SIC (dai primi blogger in poi), cosi' come per Ditrafficosimuore e ditemi voi per che cosa altro.
Non sto criticando: nella nostra vita c'e' spazio per diverse cose (anche se non infinite) ed e' possibile trovare risposta alle proprie scelte in luoghi e momenti diversi, soprattutto quando questi hanno la natura anche di movimenti mirati al raggiungimento di precisi scopi concreti.
Tuttavia ora il movimento SIC sta producendo il LACU (Libero Ateneo del ciclismo Urbano), che e' una costola del SIC, che si riunisce anche in ciclofficine e nel quale progetto vi sono alcuni ciclomeccanici (e meno male!!!).
Il LACU ha precisi obiettivi formativi (non si rivolge quindi alle istituzioni ma vuole promuovere l'uso consapevole della bici) e, da presentazione, conta su meccanici esperti (oltre ad aver aperto uno spazio, che ancora non sono andata a vedere) in P.za San Silvestro. In una discussione con alcune persone del movimento LACU - SIC ho chiesto loro: perche' non avete coinvolto le ciclofficine (per altro, questo sollecitava, oltre ad altri gruppi locali, il manifesto SIC della ciclocospirazione) che da anni sono di fatto un LACU distribuito sul territorio? Non si deve sottovalutare il fatto che, secondo me, nelle ciclofficine si opera in modo pedagogicamente utile agli adulti come ai meno adulti e in uno scambio di saperi che Paul Freire definirebbe "dialogico"? (ovvero dove il rapporto tra chi insegna e chi impara e' fatto di biunivoca trasmissione di sapere, domande, ricerca comune e apprendimento condiviso del nuovo)

Non vi racconto le risposte che ho avuto, perche' le persone con cui ho parlato non facevano parte di alcuna ciclofficina (ancora, ma non demordo). Ma faccio la stessa domanda qui, perche' magari c'e' qualcuno/a di SIC e di LACU e di una ciclofficina che puo' darmi una risposta a questa separazione che sembra avvenire in uno stesso corpo. Una volta mi sono sentita rispondere a una domanda analoga: "ma li' ci sto a titolo personale".

e' cosi' che penso si arrivi a mettere tra i motivi per spostare una ciemme anche il rapporto con altri gruppi e/o associazioni che si occupano della stessa cosa, quel giorno a quell'ora fanno la stessa cosa e in alcuni casi siamo noi o una nostra superfetazione (si diceva cosi' una volta?) di associazioni e/o movimenti. Oppure a convocazioni di riunioni o iniziatie o appelli con 20 firme e quattro persone a rappresentarle tutte, o meglio ad esserle tutte, fino a quando qualcuno non scopre il bluff. C'e' qualcosa che non mi torna, pur sapendo tutti i distinguo che esistono o possono esistere tra le diverse iniziative.

chiara c.