L'islamofobia, sempre latente, appena trova un pretesto, rialza la testa, arrivando al paradosso per cui un giornale "comunista" sposa implicitamente le tesi reazionarie di Samuel P. Huntington sullo scontro di civiltà. Il perché è presto detto: se i Paesi islamici sono costituzionalmente negati alla secolarizzazione(indistinzione tra politica e religione), percependosi diversi dalla civiltà occidentale da cui essa promana, non ci può essere dialogo, non resta che la guerra. Se non dobbiamo imporre la nostra "democrazia" a quei Paesi con l'intervento armato, a che titolo dovremmo chiedergli di convertirsi alla secolarizzazione, ad un percorso che in larga misura ignorano? E' come sostenere che esistono tante culture, ma che poi ce n'è una superiore, "universalistica", una "cultura delle culture" che poi sarebbe la nostra di matrice illuministica. Antropologicamente una presunzione infondata, culturalmente una mostruosità. Per uno che come me, che, a torto o a ragione, si ritiene comunista, l'articolo di Sgrena, oltreché largamente impreciso e alquanto disinformato, è irricevibile.