Mercoledì 15 agosto dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di 
genova, 533° ora in silenzio per la pace.
Incollo il volantino che verrà distribuito.
Altre info su 
www.orainsilenzioperlapace.org
*_Anche a ferragosto…… _*
Le guerre in corso (31 nel 
mondo,secondoPeacereporter
http://it.peacereporter.net/conflitti/9/1) non 
si fermano a ferragosto. Néa Natale, nédurante le Olimpiadi, néper il 
Ramadan, néper la Pasqua. Continuano ad ingoiare vite umane e risorse. E 
ad arricchire i produttori di armi.
Ad una di queste guerre, quella in corso in Afghanistan, partecipa da 
dieci anni anche l’Italia. Con l’imperdonabile connivenza dei parlamenti 
e dei governi, centro destra e centro sinistra, che si sono succeduti in 
questi anni. Con l’imperdonabile connivenza del presidente della 
repubblica, capo supremo delle forze armate. Con l’imperdonabile 
connivenza della magistratura, che non rileva la violazione della 
Costituzione che recita all’art. 11 “L’Italia ripudia la guerra”. Con 
l’imperdonabile connivenza di partiti, sindacati ed istituzioni.
La guerra in Afghanistan è costata finora la vita a 67 000 esseri umani, 
per la maggior parte civili afghani. Ma i nostri mezzi di informazione 
piangono solo quando muore un soldato italiano (45, finora)
E’ costata anche, finora, 4 miliardi di euro
(
http://it.peacereporter.net/articolo/30811/Afghanistan+2001-2011,+un+triste+bilancio). 
Una cifra enorme, per un paese che taglia “tutto”
Ha prodotto una pericolosa assuefazione al delitto ed alla menzogna. 
Sono poche le persone che ricordano l’immenso spreco di risorse che 
comporta, quando deplorano i tagli ai trasporti, ai servizi alla scuola.
Sono poche le persone che ricordano che il pretesto per l’intervento 
internazionale fu la “caccia a Bin Laden”. Da tempo Bin Laden, indicato 
come il responsabile dell’attentato alle torri gemelle, è stato linciato 
in Pakistan ( non in Afghanistan); ma la guerra continua.
E quando vergognosamente l’Italia è intervenuta anche in Iraq ed in 
Libia, l’opinione pubblica era ormai abituata a considerare l’Italia in 
guerra come qualcosa di “normale”.
*Per dire questo siamo in questa piazza ogni mercoledì da più di dieci 
anni.
Per questo siamo in piazza anche a ferragosto. **
Se condividi, unisciti a noi!*