[NuovoLab] Comunicato Cobas su 41 denunciati per l'Ilva il 2…

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Autore: cobas comunege
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To: Mailing list del Forum sociale di Genova, Ambiente Liguria, notavterzovalico info news, altraferrovia no terzo valico, valverde notav, NOGRONDA GENOVA, Comitato referendum Acqua genova, Comitato Acqua Pubblica Provincia Genova
Oggetto: [NuovoLab] Comunicato Cobas su 41 denunciati per l'Ilva il 2 agosto a Taranto

Inoltro il comunicato stampa della Confederazione Cobas sulle 41 denunce a seguito della manifestazione del 2 agosto a Taranto sull'Ilvacon contestazione dei segretari nazionali cgil-cisl-uil.
Andrea Tosa
 
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COMUNICATO STAMPA DELLA CONFEDERAZIONE COBAS SUI 41 DENUNCIATI A TARANTO PER IL 2 AGOSTO

Apprendiamo dai media che la Questura di Taranto ha denunciato ben 41 manifestanti a seguito della protesta del 2 agosto. Risibili i “reati”- accensione di fumogeni in luogo pubblico , violenza sulle cose (aver scavalcato le transenne che dividevano dal palco), interruzione di comizio (neanche fosse un pubblico servizio) - incredibile il numero dei denunciati, quasi ci si trovasse di fronte ad un maxinchiesta della “sacra corona unita” e la rapidità ( 3 giorni)con cui  si annunciano  le denunce !
E’ evidente il tentativo di provare a scompaginare quel movimento che si sta coagulando intorno al “Comitato di lavoratori e cittadini liberi e pensanti”, che raccoglie al suo interno in modo egualitario e paritario, operai Ilva iscritti e non ai sindacati, lavoratori precari,disoccupati,compagni della Confederazione Cobas, attivisti di varie strutture sociali,ambientalisti, rappresentanti di associazioni di malati di vari tipi di cancro, donne, uomini , famiglie del quartiere Tamburi. “Comitato “, che, pur nato solo una settimana fa,  sta raccogliendo intorno a se straordinari consensi e adesioni perché sta dando finalmente voce ai cittadini ed ai lavoratori Ilva, che per decenni  hanno dovuto subire le angherie in fabbrica, la mortificazione della salute , le devastazioni ambientali e l’uso profittale del territorio a esclusivo vantaggio di patron Riva, ben supportato dalla acclarata complicità di cgil-cisl-uil, della “politica” e
di larga parte delle istituzioni.
Insomma, una vasta schiera di lavoratori Ilva e di tarantini hanno deciso di ribellarsi organizzandosi dal basso, al fine  di non subire più ricatti occupazionali mercificando salute e ambiente, di smascherare gli intrighi e le mire di patron Riva, che cerca di uscire indenne dai criminali danni procurati alla popolazione.La recente nomina a presidente dell’Ilva dell’ex prefetto di Milano ,Ferrante( candidato alle ultime regionali  Lombarde per il centrosinistra), rientra in questa strategia : ascoltato dalla Commissione Parlamentare sulle Ecomafie  ha detto cinicamente “ …la fabbrica può andare avanti così com’è ”, mentre alla vigilia della decisione dei “giudici del riesame” minaccia la chiusura degli stabilimenti di Genova e Novi Ligure in caso di conferma  dei provvedimenti di chiusura e degli arresti disposti dal  PM  Todisco.
Tornando a quel 2 agosto, operai e tarantini hanno deciso di riprendersi la parola. Non a caso lo spezzone di corteo del “ Comitato” si è ingrossato lungo il percorso ed è entrato in piazza accolto da interesse e simpatia , che sono diventati adesione e applausi al momento dell’imprevisto intervento dal palco dell’operaio Ilva del “Comitato” , che esponeva la piattaforma  di base “ si ai diritti, no ai ricatti  occupazionali ; salute, reddito, ambiente; nessuna perdita occupazionale e risanamento a totale carico dei responsabili ovvero Riva e Stato; nessuno scambio mortifero fra occupazione e salute/ambiente; autorganizzazione e controllo dal basso sulle scelte economico- politiche senza più delegare nulla a nessuno”. 
Non c’è sta alcuno che abbia subito un graffio, non c’ stato alcun incidente: se il gotha di cgil-cisl-uil  e altri funzionari sono fuggiti  è soltanto perchè hanno la coda di paglia , portandosi la responsabilità di aver sempre avallato le condizioni imposte prima dall’Italsider e poi dall’Ilva. “Chi la fa l’aspetti”, la fuga dalle responsabilità è una costante che merita il disprezzo dei finora  soccombenti, ora ribellatisi !
Quanto poi alle annunciate denunce , le domande sono varie ma ce n’è una in particolare che merita una risposta onesta . Fermo restando che a fronte della violenza padronale e dello stato, le forme di lotta per vedersi affermati diritti legittimi  possono  essere le più varie e fermo restando che il 2 agosto è stata una grande e salutare giornata di lotta, come mai quando una decina di giorni prima, a seguito dei blocchi successivi al provvedimento di chiusura, la città è rimasta totalmente paralizzata (compresi autoambulanze, vigili del fuoco, malati oncologici che fanno terapie non posticipabili) non è partita neanche una denuncia ? La risposta è scontatissima: perché in quel caso quella “protesta” è stata etero- diretta dall’Ilva a proprio favore;  con un finto sciopero sollecitato da capi,capetti,funzionari sindacali e con la messa a disposizione di pullmans  per portare i lavoratori  ai blocchi ;con segnalazione e schedatura
per gli operai che non aderivano.
La Confederazione Cobas, nell’esprimere la totale solidarietà ai denunciati del 2 agosto e pieno appoggio agli obiettivi e alle forme di lotta del “Comitato dei lavoratori e dei cittadini liberi e pensanti” , mette a disposizione di questi compagni i propri servizi legali e l’impegno nel contribuire a mantenere l’azione e l’attenzione nazionale sulla vertenza Ilva.
CHI INQUINA PAGA !Queste sono le regole in Europa, stabilite da Direttive rigide e precise.
E’ patron Riva che deve pagare risanando e bonificando la produzione, risarcendo i lavoratori, la popolazione e l’ambiente della quantità di diossine e altri veleni scaricati su Taranto !
Il governo Monti può solo contribuire per le responsabilità che porta lo Strato nella vecchia gestione Italsider . I 360 ML stanziati – questa manciata di quattrini che sembra buttata lì per tacitare le proteste- devono  invece servire per garantire il reddito ai lavoratori , mentre si chiude definitivamente l’altoforno e si avvia la  riconversione dell’acciaieria con altre tecnologie compatibili con la tutela della salute e dell’ambiente.
Roma 7.8.12                                                          
CONFEDERAZIONE   COBAS


--- Gio 9/8/12, Maurizio Russo <mauriziorusso@???> ha scritto:


Da: Maurizio Russo <mauriziorusso@???>
Oggetto: [CobasPubblicoImpiego] Comunicato Cobas su 41 denunciati per l'Ilva il 2 agosto a Taranto
A: "Lista Cobas Università" <cobas-universita@???>, "Lista Cobas Pubblico Impiego" <cobas-pubblico-impiego@???>
Data: Giovedì 9 agosto 2012, 00:13







          COMUNICATO STAMPA DELLA CONFEDERAZIONE COBAS SUI 41 DENUNCIATI A TARANTO PER IL 2 AGOSTO

Apprendiamo dai media che la Questura di Taranto ha denunciato ben 41 manifestanti a seguito della protesta del 2 agosto. Risibili i “reati”- accensione di fumogeni in luogo pubblico , violenza sulle cose (aver scavalcato le transenne che dividevano dal palco), interruzione di comizio (neanche fosse un pubblico servizio) - incredibile il numero dei denunciati, quasi ci si trovasse di fronte ad un maxinchiesta della “sacra corona unita” e la rapidità ( 3 giorni)con cui  si annunciano  le denunce !
E’ evidente il tentativo di provare a scompaginare quel movimento che si sta coagulando intorno al “Comitato di lavoratori e cittadini liberi e pensanti”, che raccoglie al suo interno in modo egualitario e paritario, operai Ilva iscritti e non ai sindacati, lavoratori precari,disoccupati,compagni della Confederazione Cobas, attivisti di varie strutture sociali,ambientalisti, rappresentanti di associazioni di malati di vari tipi di cancro, donne, uomini , famiglie del quartiere Tamburi. “Comitato “, che, pur nato solo una settimana fa,  sta raccogliendo intorno a se straordinari consensi e adesioni perché sta dando finalmente voce ai cittadini ed ai lavoratori Ilva, che per decenni  hanno dovuto subire le angherie in fabbrica, la mortificazione della salute , le devastazioni ambientali e l’uso profittale del territorio a esclusivo vantaggio di patron Riva, ben supportato dalla acclarata complicità di cgil-cisl-uil, della “politica” e
di larga parte delle istituzioni.
Insomma, una vasta schiera di lavoratori Ilva e di tarantini hanno deciso di ribellarsi organizzandosi dal basso, al fine  di non subire più ricatti occupazionali mercificando salute e ambiente, di smascherare gli intrighi e le mire di patron Riva, che cerca di uscire indenne dai criminali danni procurati alla popolazione.La recente nomina a presidente dell’Ilva dell’ex prefetto di Milano ,Ferrante( candidato alle ultime regionali  Lombarde per il centrosinistra), rientra in questa strategia : ascoltato dalla Commissione Parlamentare sulle Ecomafie  ha detto cinicamente “ …la fabbrica può andare avanti così com’è ”, mentre alla vigilia della decisione dei “giudici del riesame” minaccia la chiusura degli stabilimenti di Genova e Novi Ligure in caso di conferma  dei provvedimenti di chiusura e degli arresti disposti dal  PM  Todisco.
Tornando a quel 2 agosto, operai e tarantini hanno deciso di riprendersi la parola. Non a caso lo spezzone di corteo del “ Comitato” si è ingrossato lungo il percorso ed è entrato in piazza accolto da interesse e simpatia , che sono diventati adesione e applausi al momento dell’imprevisto intervento dal palco dell’operaio Ilva del “Comitato” , che esponeva la piattaforma  di base “ si ai diritti, no ai ricatti  occupazionali ; salute, reddito, ambiente; nessuna perdita occupazionale e risanamento a totale carico dei responsabili ovvero Riva e Stato; nessuno scambio mortifero fra occupazione e salute/ambiente; autorganizzazione e controllo dal basso sulle scelte economico- politiche senza più delegare nulla a nessuno”. 
Non c’è sta alcuno che abbia subito un graffio, non c’ stato alcun incidente: se il gotha di cgil-cisl-uil  e altri funzionari sono fuggiti  è soltanto perchè hanno la coda di paglia , portandosi la responsabilità di aver sempre avallato le condizioni imposte prima dall’Italsider e poi dall’Ilva. “Chi la fa l’aspetti”, la fuga dalle responsabilità è una costante che merita il disprezzo dei finora  soccombenti, ora ribellatisi !
Quanto poi alle annunciate denunce , le domande sono varie ma ce n’è una in particolare che merita una risposta onesta . Fermo restando che a fronte della violenza padronale e dello stato, le forme di lotta per vedersi affermati diritti legittimi  possono  essere le più varie e fermo restando che il 2 agosto è stata una grande e salutare giornata di lotta, come mai quando una decina di giorni prima, a seguito dei blocchi successivi al provvedimento di chiusura, la città è rimasta totalmente paralizzata (compresi autoambulanze, vigili del fuoco, malati oncologici che fanno terapie non posticipabili) non è partita neanche una denuncia ? La risposta è scontatissima: perché in quel caso quella “protesta” è stata etero- diretta dall’Ilva a proprio favore;  con un finto sciopero sollecitato da capi,capetti,funzionari sindacali e con la messa a disposizione di pullmans  per portare i lavoratori  ai blocchi ;con segnalazione e schedatura
per gli operai che non aderivano.
La Confederazione Cobas, nell’esprimere la totale solidarietà ai denunciati del 2 agosto e pieno appoggio agli obiettivi e alle forme di lotta del “Comitato dei lavoratori e dei cittadini liberi e pensanti” , mette a disposizione di questi compagni i propri servizi legali e l’impegno nel contribuire a mantenere l’azione e l’attenzione nazionale sulla vertenza Ilva.
CHI INQUINA PAGA !Queste sono le regole in Europa, stabilite da Direttive rigide e precise.
E’ patron Riva che deve pagare risanando e bonificando la produzione, risarcendo i lavoratori, la popolazione e l’ambiente della quantità di diossine e altri veleni scaricati su Taranto !
Il governo Monti può solo contribuire per le responsabilità che porta lo Strato nella vecchia gestione Italsider . I 360 ML stanziati – questa manciata di quattrini che sembra buttata lì per tacitare le proteste- devono  invece servire per garantire il reddito ai lavoratori , mentre si chiude definitivamente l’altoforno e si avvia la  riconversione dell’acciaieria con altre tecnologie compatibili con la tutela della salute e dell’ambiente.
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