[Sexyshock] Il lavoro sessuale è LAVORO Spadaro ci offende!

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Author: Betty
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To: sexyshock
Subject: [Sexyshock] Il lavoro sessuale è LAVORO Spadaro ci offende!


Riportiamo il documento di Pia Covre:

IL LAVORO SESSUALE LAVORO
SPADARO CI OFFENDE!

Condanniamo con fermezza quanto avviene all'EUR,
la lotta fra politici di diversi partiti ha poco a che vedere con i
problemi dei cittadini e della prostituzione. E' una speculazione fra
amministratori e politici di mediocre capacità che non rispetta nessuna
delle parti in causa.

I manifesti che ritraggono la consigliera
Matilde Spadaro senza vesti e con un codice a barre sul seno ci
offendono.

Il lavoro sessuale è lavoro. E' lavoro riconosciuto in
molti Paesi del mondo, il fatto che in Italia non sia ancora legalizzato
o regolamentato non significa che si possa impunemente stigmatizzare le
persone che lo esercitano.

Quello che si dice nel manifesto sarebbe
considerata una pubblicità scorretta, che danneggia l'integrità delle
lavoratrici in molti Paesi. Che piaccia o no alla Spadaro e a altri
l'uso del proprio corpo da parte delle lavoratrici del sesso maggiorenni
è libero, e come per le persone che hanno orientamenti sessuali diversi
non si ha diritto di stigmatizzarlo. Vorrei anche ricordare che in
Italia ci sono state sentenze che hanno obbligato le lavoratrici del
sesso a pagare le tasse, e censimenti abusivi di lavoratrici per
ottenere ciò, quindi anche se non è regolato è di fatto un lavoro che ci
da i mezzi di sussistenza.

Non è accettabile che contro di noi si
facciano campagne denigratorie. Per questo valuteremo con i nostri
legali se vi siano i giusti motivi per una denuncia e la richiesta di
sequestro dei manifesti.

Siamo in lotta da anni contro lo sfruttamento
e la tratta e collaboriamo con le polizie per far arrestare i criminali,
insieme a molte associazioni che su questo fenomeno sono attive in tutta
Italia, ma non è certo con questo tipo di azioni che si sconfigge la
criminalità. Abbiamo comprensione per i problemi dei residenti, ma anche
per loro non è questa la strategia che risolverà i problemi.

L'idea di
poter arginare la domanda di servizi sessuali esponendo questi manifesti
all'EUR ci sembra una facile propaganda personale a spese delle tante
lavoratrici che scelgono questa attività.

Ci chiediamo anche se dire
che si vende il corpo, pure a pezzi, non sia di incitamento alla
violenza sessuale. Si dovrebbe dire la verità: cioè che noi vendiamo
servizi sessuali. Pretendiamo che la nostra integrità sia rispettata,
ogni altra espressione è una manipolazione e speculazione per far
passare un pregiudizio morale su di noi e contro i clienti.

Pia Covre


http://www.lucciole.org/content/view/756/4/