[NuovoLab] AMT SINDACATI CONTRO LA NUOVA PRIVATIZZAZIONE

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Autor: Antonio Bruno
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AMT SINDACATI CONTRO LA NUOVA PRIVATIZZAZIONE

Saranno barricate. La giunta comunale ha approvato ieri mattina la delibera sulle linee di indirizzo per Amt, cha pare la porta a una “significativa” privatizzazione della societa’ e a interventi per ridurre il costo del lavoro, e nel pomeriggio e’ arrivata la risposta dei sindacati, mentre a Tursi la maggioranza si divide.
“Anche il sindaco Doria vuole vendere AMT ..” dichiara il volantino diffuso da Filt – Cgil, Fit – Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Ugl Trasporti, che annunciano anche una manifestazione a Tursi martedi prossimo, durante la seduta del consiglio comunale chiamato a votare la delibera, bocciata senza appello dai sindacati che Lunedi incontreranno il Sindaco.
Secondo le organizzazioni sindacali, infatti, la delibera conferma sostanzialmente “i contenuti del piano industriale presentato dall’Azienda a marzo di quest’anno e bocciato dal Sindacato” e, quindi, si contesta “l’ennesima riduzione del servizio”, soprattutto “la riduzione del servizio” soprattutto “la riduzione del costo del lavoro” con “la neanche tanto velata ‘minaccia’ di disdettare gli Accordi Aziendali di Amt se entro il prossimo 30 agosto non si sara’ raggiunto con le OO.SS. un accordo che permetta di ridurre gli organici del personale a terra e faccia aumentare la produttivita’ del personale viaggiante e, ovviamente, la decisione della giunta “di vendere una parte significativa di azioni Amt spa a un altro operatore del settore.”
“Ci risulta – aggiungono – che sono gia’ in corso contatti con Busitalia, la stessa societa’ a cui il Sindaco di Firenze Matteo Renzi ha venduto il 100 % di ATAF, l’Azienda di trasporti urbani di Firenze, dove sono gia’ stati individuati 300 esuberi su 1200 dipendenti… Evidentemente non e’ servita la lezione dei francesi ai quali il Comune deve restituire quasi 25 milioni e la giunta comunale non si e’ data neppure la pena di leggere i contenuti della sentenza della Corte Costituzionale n. 199/2012 relativa alla “privatizzazione” dei Servizi Pubblici locali, compreso il Trasporto Pubblico locale.”
E se sul fronte di sindacale sara’ “guerra” non si preannuncia tranquillo neppure il confronto con la maggioranza informata della delibera dal Sindaco Doria, che ieri ha incontrato i capigruppo del centro sinistra.
Ha annunciato il suo “no” Antonio Bruno, della Federazione della Sinistra: “Abbiamo gia’ visto come e’ andata con Transdev – commenta Bruno – Non condivido la scelta di procedere alla prima privatizzazione di un ente locale proprio all’indomani della sentenza della Corte Costituzionale che toglie l’obbligo alla privatizzazione”.

Per ripianare i debiti Amt, la Regione potrebbe utilizzare quota parte delle decine di milioni destinati al trasferimento di Ingegneria agli Erzelli e si potrebbe applicare una tassa di scopo sulle imprese e sui grandi patrimoni”.
Attendista, invece, per ora Sel: “Abbiamo delle perplessita’ ma siamo stati informati di questa delibera solo stamattina (ieri per chi legge) e dobbiamo ancora discuterne” spiega il capogruppo Gian Piero Pastorino.
“Noi anche a livello nazionale non siamo contro le privatizzazioni – spiega il segretario dell’Idv Francesco De Simone – Preferiremmo pero’ che la maggioranza di Amt restasse laa Comune in mod oche si possa stipulare da una posizione di forza il contratto di servizio”.
Piu’ cauto il capogruppo IDV Anzalone che ieri pronosticava “piu’ un’astensione che un voto favorevole”.
Tendenzialmente favorevole, invece, la lista Doria.
“Siamo d’accordo se la vendita di una quota Amt e’ la condizione per mantenere il servizio pubblico” spiega il capogruppo Enrico Pignone – Prima pero’ deve esserci una pianificazione della mobilita’ pubblica e noi chiediamo che, comunque, la maggioranza resti al Comune.”
Per il Pd, invece, non e’ un tabu’ il fatto che si decida eventualmente di vendere una quota di maggioranza di Amt” spiega il capogruppo Simone Farello annunciando il si del suo gruppo alla delibera
“E’ positivo che ci sia consapevolezza della criticita’ della situazione - aggiunge – Prima di tutto bisogna salvaguardare l’azienda, perche’ se Amt fallisce non c’e ‘piu’ servizio e non ci sono piu’ lavoratori”.

Prossimo round lunedi in commissione.

Annamaria Coluccia

Corriere Mercantile