Re: [Intergas] genuino clandestino a milano

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Autor: vincenzo vasciaveo
Datum:  
To: tonino, intergas
Betreff: Re: [Intergas] genuino clandestino a milano
Ciao, Tonino.
Ti confermo la partecipazione del DESR Parco Sud (www.desrparcosudmilano.it)
alla tre giorni di Milano di "Genuino Clandestino".
Sulla certificazione partecipata è in atto in Lombardia un percorso coi DES
di Como, Varese, Brianza e Parco Sud Milano iniziato con le prime visite
collettive ad alcuni agricoltori nelle scorse settimane e che si protrarrà
nei prossimi mesi e anche nel 2013.
La tre giorni di ottobre può essere un'occasione per parlare di questo
percorso.
Ciao
Vincenzo
----- Original Message -----
From: <tonino@???>
To: "intergas" <intergas@???>
Sent: Wednesday, July 25, 2012 10:39 AM
Subject: [Intergas] genuino clandestino a milano


> in vista dell'apppuntamento di genuino clandestino a milano 5-6-7 ottobre,
> durante il quale continueremo il lavoro su 'accesso alla terra' e
> 'certificazione partecipata', al quale spero parteciperete, vorrei
> inoltrarvi alcune dichiarazioni di vandana shiva e carlo petrini.
>
> grazie
> tonino
>
>
> "La terra sostiene la nostra vita sulla Terra, e la Terra non discrimina
> tra giovani e vecchi, ricchi e poveri, per lei tutti i figli sono uguali.
> Noi siamo legati alla Terra dal momento che ognuno riceve una giusta, equa
> e sostenibile parte di risorse: la biodiversità e i semi, il cibo che i
> semi ci procurano, la terra su cui possono crescere i cibi, l'acqua che
> scorre nei nostri fiumi e anche l'aria dell'atmosfera che respiriamo. La
> più grande sfida che dobbiamo fronteggiare oggi è quello che ho chiamato
> la rapina dei nostri beni comuni da parte delle multinazionali. I semi
> come beni comuni sono stati sottratti tramite la privatizzazione e
> brevettazione, l'acqua è stata privatizzata tramite leggi, la terra è
> stata privatizzata e rubata nei paesi poveri, in India, in Africa, ma
> anche nei paesi ricchi a causa dell'aggravarsi della crisi economica. Le
> vere forze che hanno generato la crisi, tramite una morte finanziaria, ora
> vogliono appropriarsi del benessere reale della società e del futuro,
> vogliono appropriarsi dell'acqua e della terra.
> Penso che in questo momento di crisi, di crisi economica, la terra è
> l'unico luogo in cui possiamo ritornare per ricostruire una nuova
> economia; e ogni governo alle generazioni future dovrebbe dire: "non
> abbiamo molto altro da darvi: abbiamo perso la capacità di darvi lavoro,
> sicurezza sociale e garantirvi un decente tenore di vita. Ma la terra ha
> ancora questa capacità, noi consegniamo le terre pubbliche agli
> agricoltori del futuro: provvedete a voi stessi". Questo è un obbligo,
> visto il fallimento dei governi, nell'attuale sistema economico, nel
> prendersi cura dei bisogni della gente; la terra può prendere cura dei
> nostri bisogni, la comunità può prendersi cura dei nostri bisogni. E se
> vogliamo avere un'economia viva, e dobbiamo averla, e se vogliamo avere
> una viva democrazia, la terra deve essere al centro di questo
> rinnovamento: dalla morte e distruzione alla vita.
> Mettere la terra nelle mani delle generazioni future è il primo passo, e
> se non lo faranno, seguendo la strada giusta, invito i giovani a occupare
> la terra così come stanno occupando le piazze; voi dovete fare un dono al
> futuro dell'umanità." (vandana shiva)
>
>
> “…Ma quando è partita la follia per cui siamo arrivati al punto che è
> diventato
> necessario certificare come un' eccezione ciò che dovrebbe essere la
> norma?
> Coltivare, allevare, trasformare la natura in cibo senza aggiungere input
> esterni,
> chimici e a base di petrolio dovrebbe essere normale. Chi aggiunge
> fertilizzanti chimici,
> pesticidi, additivi, conservanti che dovrebbe dichiararlo, certificare e
> documentare la
> sua "anormalità". È una questione di principio e non di poco conto, ma
> intanto ci rivela
> una triste verità: la norma non è più il cibo naturale, […] è diventato da
> agricoltura
> "convenzionale": anche l'uso di questo termine la dice lunga. Chi vuole
> fare biologico
> non è uno "convenzionale": è uno strano, senz'altro in minoranza e quindi
> deve
> sottoporsi a certificazioni e controlli.[…]Il biologico non è cattivo, è
> il sistema agroindustriale
> con la sua distribuzione, che lo disegnano così.” (carlo petrini)
>
> Al mondo quattrocento milioni di piccoli contadini producono con tecniche
> tradizionali
> e biologiche, ma di questi solo 1,8 milioni sono biologici certificati.
> Gran parte degli agricoltori tradizionali di fatto producono biologico,
> ma non hanno
> abbastanza soldi per sostenere i costi degli input biologici certificati e
> della
> certificazione e si limitano a coltivare secondo le conoscenze indigene
> tradizionali.
> Questo impedisce loro l’accesso al mercato del biologico.
> Il rischio è di impedire a milioni di contadini di vedersi riconosciuto l’accesso
> al mercato del biologico, ma rischio ancora maggiore è che il biologico
> diventi un'etichetta, si svuoti dei valori di cui è portatore ed entri nel
> sistema consumistico come una merce qualsiasi….
>
>
> _______________________________________________
> intergas mailing list
> intergas@???
> https://www.autistici.org/mailman/listinfo/intergas
>