Mercoledì 25 luglio dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova 530° ora in silenzio per la pace. Incollo il volantino che verrà
distribuito.
Altre info su
www.orainsilenzioperlapace.org
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*_l’acqua non è debito_**__*
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*Privatizzazioni: *La Corte costituzionaledichiara *illegittimo
l’articolo 4 del decreto varato il 13 agosto 2011 dal governo
Berlusconie rivisitato da Monti.*
*Obbligava a vendere i sevizi pubblici locali. La decisione presa con il
voto di 27 milioni di italiani non potrà più essere ignorata*
/Intervista a Stefano Rodotà ,del Comitato di giuristi che ha lavorato
attivamente alla stesura del ricorso/
*È una sentenza importante?**
*Non si esagera dicendo che questa è una sentenza storica perché in
concreto denuncia e elimina una clamorosa frode del legislatore. Nella
sentenza infatti si dice esplicitamente che i vari decreti in materia
hanno riprodotto parti delle norme abrogate col referendum, addirittura
rendendole più restrittive, violando così l'articolo 75 della
Costituzione. Inoltre i giudici scrivono che le nuove discipline in
materia sono contraddistinte da «identica ratio ispiratrice» di quelle
abrogate col referendum. In primo luogo, dunque, è stata ripristinata la
legalità costituzionale.
*Vengono così a decadere le norme sulla privatizzazione dei servizi, o
sulla «promozione della concorrenza», che dir si voglia, sia quelle di
Tremonti del 2011 che quelle contenute nel Salva Italia. È così?**
*Certamente. E nella sentenza la continuità tra i provvedimenti è
addirittura accentuata.
*Lei ricorda precedenti analoghi?**
*Con questa nettezza, non era mai stato affermato il diritto del
cittadini di veder rispettato il referendum.
*Una bussola per le prossime elezioni?**
*È una indicazione molto precisa che le diverse forze politiche dovranno
tener presente abbandonando l'atteggiamento complice spesso tenuto
rispetto alle iniziative dei governi, ora censurate in modo così netto.
La corte è stata assolutamente esplicita: ha parlato di lesione della
volontà popolare espressa con il voto di 27 milioni di cittadini.
*Dopo che questa sentenza ha abrogato l'imposizione di privatizzare i
servizi, ora gli enti locali sono però liberi di farlo ugualmente, se
credono. É così?**
*Certamente la sentenza li lascia liberi di muoversi. Rimane sempre però
la responsabilità politica delle scelte. I giudici però hanno fissato
alcuni principi, come il rispetto dei referendum. Ci saranno ancora
altre manovre di aggiramento del dettato costituzionale e della volontà
popolare. Per esempio sono in atto, e molto avanzati, i tentativi di
aggirare l'abrogazione della norma che vieta la remunerazione del
capitale del 7%, come abbiamo visto con le tariffe del servizio idrico.
Ma viene meno l'argomentazione dell'obbligo, dell'imposizione
contemplata nelle leggi appena abrogate.
*Ora la campagna di «obbedienza civile» lanciata dai comitati
referendari che invita a non pagare quella parte di bolletta che
remunera, appunto, il capitale investito nei servizi, è legittimata
ulteriormente. Vero?**
*Questo è un punto importante: dopo la sentenza della Consulta è
assolutamente legittima quella giusta reazione dei cittadini di
ribellarsi ai tentativi di violare la legalità fissata con il risultato
referendario.
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