Giovedì 12 luglio a partire dalle ore 19.30 in largo Mazzini a Monza,
mostre, istallazioni audio - video, fumetti e materiale informativo sul
G8 del 2001 e sulla campagna 10X100 (
http://www.10x100.it/ ) inerente
ai processi a carico dei manifestanti
incriminati per devastazione e saccheggio.
http://boccaccio.noblogs.org/post/2012/07/10/genova-non-e-finita-iniziativa-a-monza/
Nel corso dell'iniziativa presentazione del libro +Kaos. 10 anni di
mediattivismo e hacking (Agenzia X, 2012)
a cura del collettivo Autistici
(
http://www.autistici.org/it/who/collective.html)
F.O.A. Boccaccio 003
boccaccio.noblogs.org
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IO NEL 2001 A GENOVA
C'ERO
e mi sentivo dentro a un percorso che stava attraversando il mondo,
dalla rivolta indigena del Chiapas alle grandi manifestazioni di
Seattle, Goteborg, Praga.
Credevo, come credo tuttora, che fosse necessario cambiare il mondo.
Ho partecipato al Social Forum e l'ho visto disgregarsi sotto i colpi
dei manganelli.
Ho respirato lacrimogeni, passato limoni, raccolto pietre e resistito,
insieme a tutti e tutte.
Ho sentito vicinissimi i blindati caricare alle mie spalle, non
fermarsi di fronte a nessuno: ho pensato che qualche compagno ci fosse
finito sotto. Ho sentito quel rombo assordante di carroarmato nella mia
testa per molte notti.
Ho scelto di essere uno dei cattivi, uno dei colpevoli, una delle belve
incappucciate demonizzate da chiunque: ho dato alla mia rabbia, uno
sfogo
distruttivo e carico d'odio.
Mi sono illuso di poter vincere vedendo tutti quei caschi blu
fuggire sopraffatti dalla nostra forza d'urto. Hanno dovuto sparare per
domare l'onda incontrollabile.
Ho visto il viso di Carlo: ho pianto e so che non è stato un sasso a
uccidere.
Se prima odiavo il potere, dopo Genova questo sentimento è diventato
impossibile da rimuovere.
Ho perso l'innocenza della gioventu', ho vissuto quei giorni e potrei
esserci anch’io in quel tribunale.
PER QUESTO SOSTENGO LA CAMPAGNA PER LA LIBERAZIONE DEI 10 MANIFESTANTI
SOTTO PROCESSO PER I FATTI DEL G8 GENOVESE
NON C'ERO
però mi sono fatto raccontare, mi sono documentato, ho provato a
capire, consapevole che in quei tre giorni fosse accaduto qualcosa di
unico,
nel bene e nel male.
Non ho creduto a stampa e parlamentari e
ho capito che Genova è stata uno spartiacque anche nella mia vita: il
suo significato ha vissuto dentro di me
per tutti questi anni, facendosi sempre più attuale.
Gli anni Duemila sono stati contraddistinti da guerre interminabili,
catastrofi ambientali gravissime, dall’evidente fallimento di un
modello di “sviluppo” basato sul consumismo e sulla mercificazione di
ogni aspetto della nostra vita.
Ho capito che, se avessi potuto, sarei stato anch’io in piazza a Genova
contro questo futuro, divenuto negli anni bruciante realtà.
In questi dieci anni ho quindi contribuito a tenere viva la memoria di
quei giorni e ho seguito i processi a carico di forze dell’ordine e
manifestanti.
Ho visto prescrivere i reati di Polizia e Carabinieri, promuovere i
loro responsabili, indultare le pene. Ho visto archiviare l’inchiesta
per l’uccisione di Carlo.
Ora invece, il 13 luglio, so che 10 manifestanti rischiano 100 anni di
carcere per gli scontri, per qualche vetrina rotta.
Genova non è finita.
PER QUESTO SOSTENGO LA CAMPAGNA PER LA LIBERAZIONE DEI 10 MANIFESTANTI
SOTTO PROCESSO PER I FATTI DEL G8 GENOVESE