[RSF] FW: [reteromanapalestina] Sintesi per reteromanapales…

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Author: pilar anita quarzell castel
Date:  
To: forumroma
Subject: [RSF] FW: [reteromanapalestina] Sintesi per reteromanapalestina@googlegroups.com - 10 messaggi in 7 argomenti






To: reteromanapalestina@???
From: reteromanapalestina@???
Subject: [reteromanapalestina] Sintesi per reteromanapalestina@??? - 10 messaggi in 7 argomenti
Date: Sat, 7 Jul 2012 07:26:15 +0000


Riepilogo argomento del giorno
Gruppo: http://groups.google.com/group/reteromanapalestina/topics

Resolution of the European Parliament on the West Bank and Est Jerusalem [1 aggiornamento]
Interventi civili di pace: raccolta olive in Palestina [1 aggiornamento]
[actionforpeace] Fwd: Please sign the attached Open Letter to Jonathan Mills of the Edinburgh International Festival [2 aggiornamenti]
12 luglio a Roma: "Taglia le ali alle armi" chiama alla mobilitazione contro le spese militari [1 aggiornamento]
Music for Peace ferma ad Alessandria [1 aggiornamento]
[ScienzaepaceNews] Fwd: 85 Days of Hunger Strike for Akram Al-Rikhawi - Urgent Update [1 aggiornamento]
Padre Dall'Oglio dalla Sria: non è Palestina, ma importante- Città dell'Altraeconomia, 11luglio ore 21E 21 [3 aggiornamenti]
Resolution of the European Parliament on the West Bank and Est Jerusalem
luisa morgantini <luisamorgantini@???> Jul 06 10:34PM +0300


> risoluzione del parlamento europeo:
> http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2012-0298+0+DOC+XML+V0//EN&language=EN


> isoluzione del Parlamento europeo del 5 luglio 2012 sulla politica

dell'UE in Cisgiordania e a Gerusalemme Est
(2012/2694(RSP)<http://www.europarl.europa.eu/oeil/FindByProcnum.do?lang=fr&procnum=RSP/2012/2694>
)

Il Parlamento europeo,

– viste le sue precedenti risoluzioni, in particolare quelle del 29
settembre 2011 sulla situazione in
Palestina(1)<http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2012-0298+0+DOC+XML+V0//IT#def_1_1>
,
del 16 febbraio 2012 sulla proposta di decisione del Consiglio relativa
alla conclusione della Convenzione regionale sulle norme di origine
preferenziali paneuromediterranee(2)<http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2012-0298+0+DOC+XML+V0//IT#def_1_2>
e
del 9 settembre 2010 sulla situazione del fiume Giordano, con particolare
riferimento alla regione del Basso
Giordano(3)<http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+TA+P7-TA-2012-0298+0+DOC+XML+V0//IT#def_1_3>
,

– viste le conclusioni del Consiglio del 14 maggio 2012, del 18 luglio e
23 maggio 2011 e dell'8 dicembre 2009 sul processo di pace in Medio Oriente,

– visto il discorso sugli ultimi sviluppi in Medio Oriente e in Siria
pronunciato dal VP/AR Catherine Ashton durante la seduta plenaria del
Parlamento europeo del 12 giugno 2012,

– viste le dichiarazioni del VP/AR Catherine Ashton, in particolare quella
dell'8 giugno 2012 sull'espansione degli insediamenti, del 25 aprile 2012
sulla decisione delle autorità israeliane per quanto riguarda lo status
degli insediamenti di Sansana, Rechelim e Bruchin nel territorio
palestinese occupato e del 22 febbraio 2012 sull'approvazione degli
insediamenti israeliani,

– viste le relazioni dei capimissione dell'UE del gennaio 2012 su
Gerusalemme Est, del luglio 2011 sul settore C e la costruzione dello Stato
palestinese, e dell'aprile 2011 sulla violenza da parte dei coloni nonché
la nota di accompagnamento dei capimissione dell'UE sulla violenza da parte
dei coloni del febbraio 2012,

– vista la quarta Convenzione di Ginevra del 1949 sulla protezione delle
persone civili in tempo di guerra,

– vista la Carta delle Nazioni Unite,

– viste le risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite 181
(1947) e 194 (1948), e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite 242 (1967), 252 (1968), 338 (1973), 476 (1980), 478 (1980),
1397 (2002), 1515 (2003) e 1850 (2008),

– visto il Patto internazionale delle Nazioni Unite sui diritti civili e
politici del 1966,

– viste le dichiarazioni del Quartetto per il Medio Oriente, in
particolare quelle dell'11 aprile 2012 e del 23 settembre 2011,

– vista la dichiarazione congiunta di Israele e dell'Autorità palestinese
del 12 maggio 2012,

– visto il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia, del
9 luglio 2004, intitolato «Conseguenze giuridiche della costruzione di un
muro nei territori palestinesi occupati»,

– visto il piano biennale per la creazione di uno Stato, dal titolo
«Mettere fine all'occupazione, creare uno Stato», del primo ministro
palestinese Salam Fayyad, dell'agosto 2009,

– visto l'accordo interinale del 18 settembre 1995 sulla Cisgiordania e la
Striscia di Gaza,

– visti gli accordi di Oslo del 13 settembre 1993 («Dichiarazione dei
principi riguardanti progetti di autogoverno ad interim»),

– visto l'articolo 110, paragrafi 2 e 4, del suo regolamento,

A. considerando che l'UE ha ripetutamente confermato il proprio sostegno
alla soluzione a due Stati, con lo Stato di Israele dotato di confini
sicuri e riconosciuti e uno Stato di Palestina indipendente, democratico,
territorialmente contiguo e capace di esistenza autonoma che convivono
fianco a fianco in pace e sicurezza e ha dichiarato che non saranno
riconosciute modifiche ai confini precedenti al 1967 diverse da quelle
concordate tra le parti, anche per quanto riguarda Gerusalemme quale
capitale dei due Stati; considerando questioni indiscutibili sia il diritto
dei palestinesi all'autodeterminazione e a un proprio Stato sia il diritto
di Israele di esistere entro confini sicuri;

B. considerando che le conclusioni del Consiglio del 14 maggio 2012 hanno
sottolineato che i mutamenti in corso nel mondo arabo rendono ancora più
urgente la necessità di progressi nel processo di pace in Medio Oriente e
che tenere conto delle aspirazioni dei popoli della regione, comprese
quelle dei palestinesi alla statualità e quelle degli israeliani alla
sicurezza, è un elemento essenziale per la pace, la stabilità e la
prosperità durature nella regione;

C. considerando che i colloqui di pace diretti tra le parti sono entrati
in una fase di stallo e che tutti i recenti tentativi di riprendere i
negoziati sono falliti; considerando che l'UE ha chiesto alle parti di
perseguire azioni che favoriscano la creazione del clima di fiducia
necessario ad assicurare negoziati significativi, di astenersi da azioni
che pregiudichino la credibilità del progetto e di contrastare le
provocazioni;

D. considerando che il 12 maggio 2012 Israele e l'Autorità palestinese
hanno emesso una dichiarazione congiunta in cui affermano di essere
impegnati a conseguire la pace ed auspicano che lo scambio di lettere tra
il Presidente Abbas e il Primo ministro Netanyahu contribuirà al
raggiungimento di tale obiettivo;

E. considerando che alla Cisgiordania, comprese Gerusalemme Est e la
Striscia di Gaza, sono pienamente applicabili il diritto internazionale sui
diritti umani e il diritto internazionale umanitario, compresa la quarta
Convenzione di Ginevra; che Israele è obbligato, tra l'altro, a garantire
in buona fede che i bisogni primari della popolazione palestinese occupata
siano soddisfatti, a gestire la sua occupazione in modo da recare beneficio
alla popolazione locale, a proteggere e preservare i beni di carattere
civile nonché a evitare il trasferimento della propria popolazione nel
territorio occupato e della popolazione del territorio occupato nel proprio
territorio;

F. considerando che le recenti relazioni dei capimissione dell'UE sul
settore C e la costruzione dello Stato palestinese, su Gerusalemme Est e
sulla violenza da parte dei coloni hanno confermato ancora una volta gli
sviluppi allarmanti e potenzialmente irreversibili sul terreno nelle zone
interessate; che il ministro degli Affari esteri israeliano respinge le
affermazioni contenute nei documenti dell'UE, criticando tali documenti in
quanto non favoriscono l'avanzamento del processo di pace;

G. considerando che, in seguito agli accordi di Oslo del 1995, la
Cisgiordania è stata divisa amministrativamente in tre zone o settori; che
il settore C rappresenta la parte territorialmente più vasta della
Cisgiordania e che lo sviluppo sociale ed economico di tale zona è
fondamentale ai fini dell'esistenza autonoma di un futuro Stato palestinese;

H. considerando che la presenza palestinese in Cisgiordania, in
particolare nel settore C, e a Gerusalemme Est è stata minata dalle
politiche del governo israeliano, nello specifico quelle di costruzione ed
espansione degli insediamenti; che, in virtù del diritto internazionale,
gli insediamenti israeliani sono illegali e costituiscono un grave ostacolo
agli sforzi di pace mentre sono sovvenzionati dal governo israeliano con
considerevoli incentivi in ambito fiscale nonché di alloggi,
infrastrutture, strade, accesso all'acqua, istruzione, assistenza sanitaria
ecc.;

I. considerando che Israele, nella sua «Legge fondamentale: Gerusalemme,
capitale di Israele» del 1980, ha dichiarato Gerusalemme capitale completa
e unita di Israele, in violazione della risoluzione del Consiglio di
sicurezza delle Nazioni Unite n. 478 del 1980; che le conclusioni del
Consiglio del 14 maggio 2012 hanno ribadito ancora una volta che si dovrà
trovare, tramite negoziati, un modo per risolvere lo status di Gerusalemme
quale futura capitale di due Stati; che gli sviluppi in corso a Gerusalemme
Est rendono di fatto sempre più improbabile e impraticabile che Gerusalemme
diventi la futura capitale di due Stati; che la separazione tra Gerusalemme
Est e la Cisgiordania continua ad aumentare, così come quella tra il
«bacino storico» all'interno di Gerusalemme e il resto di Gerusalemme Est;

J. considerando che, mentre i palestinesi residenti a Gerusalemme Est
rappresentano il 37% della popolazione di Gerusalemme e producono il 36%
delle entrate fiscali del Comune, solo il 10% del bilancio comunale viene
destinato a Gerusalemme Est, in cui la prestazione di servizi è altamente
inadeguata; che a Gerusalemme Est la maggior parte delle istituzioni
palestinesi, tra cui la «Orient House», sono state chiuse dalle autorità
israeliane, creando nella popolazione palestinese locale un vuoto
istituzionale e di leadership che rimane una delle principali
preoccupazioni;

K. considerando che i palestinesi residenti a Gerusalemme Est hanno lo
status di residente permanente, che può essere trasferito ai figli solo a
determinate condizioni e non si trasferisce automaticamente col matrimonio,
impedendo ai coniugi e ai figli di molti residenti permanenti di
Gerusalemme Est di vivere insieme ai loro familiari; che, d'altra parte,
circa 200 000 coloni israeliani vivono a Gerusalemme Est o nei suoi pressi;

L. considerando che proteggere la popolazione palestinese e i suoi diritti
in Cisgiordania, in particolare nel settore C, e a Gerusalemme Est è della
massima importanza per preservare la fattibilità della soluzione basata su
due Stati; che l'espansione in atto degli insediamenti e la violenza dei
coloni, le restrizioni di pianificazione e la conseguente acuta carenza di
abitazioni, le demolizioni di case, gli sfratti e i trasferimenti forzati,
la confisca di terre, le difficoltà di accesso alle risorse naturali nonché
la mancanza di servizi sociali di base e di assistenza esercitano un grave
impatto negativo sulle condizioni di vita dei palestinesi; che la
situazione economica in queste zone, aggravata dalle restrizioni in materia
di accesso, circolazione e pianificazione, resta una grave fonte di
preoccupazione; che, secondo la relazione annuale dell'OIL, il 53,5% delle
donne e il 32,3% degli uomini cisgiordani di età compresa tra i 15 e i 24
anni è disoccupato;

M. considerando che la popolazione palestinese della Cisgiordania,
specialmente del settore C, e di Gerusalemme Est è afflitta da gravi
problemi di scarsità idrica; che gli agricoltori palestinesi sono
gravemente colpiti dalla mancanza di acqua per l'irrigazione, dovuta al
fatto che la maggior parte dell'acqua in questione è consumata da Israele e
dai coloni israeliani; che la disponibilità di risorse idriche sufficienti
è essenziale per l'esistenza autonoma di un futuro Stato palestinese;

N. considerando che il muro di separazione costruito da Israele, il quale
non segue la Linea verde, isola sezioni considerevoli dei territori
palestinesi sia in Cisgiordania che a Gerusalemme Est; che nel parere
consultivo del 2004 della Corte internazionale di giustizia sulle
conseguenze giuridiche della costruzione di un muro nei territori
palestinesi occupati si dichiara che «la costruzione del muro eretto da
Israele (...), e il regime ad esso applicato, sono contrari al diritto
internazionale»;

O. considerando che il Parlamento ha ripetutamente espresso il suo
sostegno agli sforzi del presidente Mahmoud Abbas e del primo ministro
Salam Fayyad per la costruzione di uno Stato e ha riconosciuto e accolto
con compiacimento il successo del piano biennale di costruzione dello Stato
del primo ministro Salam Fayyad; che il settore C e Gerusalemme Est devono
continuare a costituire una priorità nei piani palestinesi di sviluppo
nazionale, in particolare per rispondere ai sentimenti di isolamento
percepiti dai palestinesi che vi abitano;

P. considerando che oltre 4 500 prigionieri palestinesi, tra cui 24 membri
del Consiglio legislativo palestinese, circa 240 bambini e oltre 300
palestinesi sottoposti a misure di detenzione amministrativa sono
attualmente incarcerati nelle prigioni e nei centri di detenzione
israeliani;

Q. considerando che i beduini arabi sono una popolazione dedita a una vita
sedentaria e tradizionalmente agricola nei loro territori ancestrali e che
chiedono un riconoscimento ufficiale e permanente della loro situazione e
del loro status unici; che le comunità di beduini arabi, minacciate dalle
politiche israeliane che minano le loro fonti di sussistenza e comportano
trasferimenti forzati, sono una popolazione particolarmente vulnerabile sia
nei territori palestinesi occupati che nel Negev;

R. considerando che, secondo la relazione del Displacement Working Group
(gruppo di lavoro sui trasferimenti) pubblicata il 14 maggio 2012 e la
newsletter mensile Humanitarian Monitor dell'OCHA, oltre 60 strutture,
compresi pannelli solari, cisterne d'acqua ed edifici agricoli, finanziate
dall'Unione europea e da diversi Stati membri sono state distrutte dalle
forze israeliane dal 2011 e che oltre 100 progetti simili rischiano di
essere demoliti;

S. considerando che, in molte occasioni tra cui nelle conclusioni del
Consiglio del 14 maggio 2012, l'UE e gli Stati membri hanno ribadito il
loro impegno fondamentale a favore della sicurezza di Israele, hanno
condannato con la massima fermezza gli atti di violenza deliberatamente
diretti alla popolazione civile, compreso il lancio di razzi dalla Striscia
di Gaza, e chiesto la prevenzione efficace del contrabbando di armi verso
Gaza;

T. considerando che l'articolo 2 dell'accordo di associazione UE-Israele
afferma che le relazioni tra le parti si basano sul rispetto dei diritti
umani e dei principi democratici, che guida le loro politiche interne e
esterne e costituisce un elemento essenziale dell'accordo;

U. considerando che il blocco e la crisi umanitaria della Striscia di Gaza
perdurano dal 2007, nonostante i numerosi appelli lanciati dalla comunità
internazionale per l'apertura immediata, duratura e incondizionata dei
valichi per consentire il flusso di aiuti umanitari, merci e persone da e
verso la striscia di Gaza, come ribadito anche nelle conclusioni del
Consiglio del 14 maggio 2012;

1. rinnova il proprio fermo sostegno alla soluzione fondata su due Stati,
sulla base dei confini del 1967, che prevede Gerusalemme quale capitale di
entrambi, lo Stato di Israele, all'interno di confini sicuri e
riconosciuti, e uno Stato di Palestina indipendente, democratico,
territorialmente contiguo e capace di esistenza autonoma che vivano fianco
a fianco in pace e sicurezza;

2. accoglie favorevolmente le conclusioni del Consiglio sul processo di
pace in Medio Oriente del 14 maggio 2012 e le conclusioni sulla
Cisgiordania e Gerusalemme Est ivi contenute e ribadisce che l'UE non
riconoscerà alcun cambiamento dei confini precedenti al 1967, anche per
quanto riguarda Gerusalemme, che non abbia l'accordo delle parti; accoglie
altresì con favore la dichiarazione del Quartetto per il Medio Oriente
dell'11 aprile 2012;

3. sottolinea che la conclusione del conflitto è un interesse fondamentale
dell'UE, oltre che delle parti stesse e della regione in generale, e che
può essere raggiunta attraverso un accordo globale di pace, basato sulle
pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sui
principi di Madrid (compreso il principio «territori in cambio della
pace»), sulla tabella di marcia, sugli accordi precedentemente stipulati
dalle parti e sull'iniziativa di pace araba; insiste

Interventi civili di pace: raccolta olive in Palestina
luisa morgantini <luisamorgantini@???> Jul 06 10:22PM +0300

per cortesia diffondere
www.assopacepalestina.org


*
INTERVENTI CIVILI DI PACE IN PALESTINA*

*Accompagnamento internazionale nonviolento alla raccolta delle Olive *

*Ottobre-Novembre 2012*


Il *Servizio Civile Internazionale*, l’ *Associazione per la Pace* e *Un
Ponte Per…*, lanciano per il terzo anno il progetto: Interventi civili di
Pace in Palestina. Quattro settimane di sul campo, a sostegno delle
attività dei Comitati Popolari in Resistenza, (www.popularstruggle.org) e
per la Raccolta delle Olive nel villaggio di al- Ma’asara e in altre zone
dell’ area di Betlemme.


Il progetto si basa sulla forte convinzione che i comitati popolari di
resistenza nonviolenta palestinese rappresentano una realtà positiva ed
incisiva per la fine dell’occupazione militare israeliana e
l’autodeterminazione dei palestinesi. La nostra volontà di sostenerli
attraverso azioni di protezione internazionale, come l'accompagnamento alla
raccolta delle olive, ostacolata o impedita dai coloni e dalle forze
militari israeliane, è mirata a tutelare il diritto dei contadini
palestinesi ad accedere alle proprie terre.

L'iniziativa si aggiunge alle altre azioni messe in campo dalla comunità
internazionale come il boicottaggio (BDS), sostegni finanziari, solidarietà
diretta e progetti di sensibilizzazione a supporto della resistenza per la
libertà della Palestina.


*Descrizione:*

Il progetto sarà diviso in due periodi ciascuno di due settimane. Oltre
agli attivisti locali, è previsto un massimo di 14 partecipanti italiani
per ognuno dei periodi, che saranno divisi in due gruppi da 7 nella
località definita per l'azione.


I volontari saranno accompagnati da un coordinatore locale e saranno in
contatto costante con un coordinatore in Italia.


*Periodo *


*14 ottobre -16 novembre 2012
*



*Luogo*

-

Al-Masa’ara e altri villaggi situati nell’area di Betlemme.


*Compiti*



-

Accompagnare nel lavoro agricolo quotidiano i contadini palestinesi del
villaggio.



-

Garantire una presenza internazionale in loco, proteggere la società
civile palestinese dalle conseguenze dell'occupazione militare (presenza
costante di militari, checkpoints, presenza di insediamenti di coloni,
invasioni, aggressioni, arresti).



-

Redazione di articoli e testimonianze che verranno pubblicati sul blog: *
raccogliendolapace.wordpress.com*



-

Sostenere attivamente l’organizzazione eventi di sensibilizzazione e
raccolta fondi Italia



E' chiesto fin da ora l'impegno, al rientro, a condividere e promuovere il
materiale raccolto (video, foto, interviste) per diffondere una
informazione più consapevole delle dinamiche del conflitto. Il materiale
raccolto dai volontari sarà utilizzato per le campagne a sostegno della
resistenza popolare in Palestina promosse dallo SCI, Assopace e Un Ponte
Per…


*Requisiti*

-

Precedente esperienza in Palestina/Israele e conoscenza del conflitto


-

Precedenti esperienze di volontariato
-

Adattabilità al lavoro di gruppo, alle situazioni di stress e di
difficoltà
-

Conoscenza della lingua inglese
-

Età: dai 22 anni in poi
-

Condivisione di obiettivi e metodi delle associazioni promotrici e
desiderio di impegnarsi anche oltre l'esperienza in sé.
-

Partecipazione all' incontro residenziale di formazione che si terra dal
6 al 9 Settembre


*Costi*

*Formazione: *30 euro contributo ospitalità e vitto, viaggio a carico del
partecipante


*Viaggio:* 50 euro, quota amministrativa e di copertura assicurativa,
viaggio a carico del partecipante, vitto e alloggio coperti dal progetto.



*Formazione residenziale*

-

Sono previste quattro giornate formative volte a favorire una presenza
in loco consapevole delle dinamiche del conflitto e rispettosa delle
tradizioni locali. Nel corso della formazione i partecipanti potranno
conoscersi fra loro così da consolidare la coesione del gruppo.
-

Periodo: dal 6 al 9 settembre 2012
-

Luogo: Roma


*Candidatura*

Per la candidatura è necessario inviare il CV e la lettera di motivazioni
a: *palestineolive@???** *entro e non oltre il *20 Agosto.*

*L’esito delle selezioni verrà comunicato il 26.08.2012*






__._,_.___

__,_._,___


[actionforpeace] Fwd: Please sign the attached Open Letter to Jonathan Mills of the Edinburgh International Festival
loretta mussi <loretta.mussi@???> Jul 06 07:28PM +0200

ADERIAMO?

LO

---------- Forwarded message ----------
From: Martina Pignatti M. <martina.pignatti@???>
Date: 2012/7/6
Subject: [actionforpeace] Fwd: Please sign the attached Open Letter to
Jonathan Mills of the Edinburgh International Festival
To: Lista di coordinamento della campagna BDS italiana <
bds_italia@???>, actionforpeace@???


**



Richiesta di sostegno dalla Scottish Palestine Solidarity Campaign. Inviate
a Mick eventuali firme di associazioni/organizzazioni italiane, non di
singoli.
Ciao
martina

-------- Messaggio originale -------- Oggetto: Please sign the attached
Open Letter to Jonathan Mills of the Edinburgh International Festival Data:
Thu, 5 Jul 2012 18:58:55 +0100 Mittente: Mick Napier
<chair@???> <chair@???> A:
<martina.pignatti@???> <martina.pignatti@???>

Hi, Martina

We met briefly in Montpelier in 2009.

A lot of Italians come to the Edinburgh International Festival, the biggest
in the world, and we aim to carry the message of Palestine freedom and
Israeli crimes to them this year. Can we get the signature of the Italian
Palestine Solidarity groups on the open letter?

The Batsheva Dance Company is performing at the Edinburgh International
Festival from 30th August to 1st September. Batsheva are funded by the
Israeli Foreign Ministry, and are celebrated as Israel’s greatest cultural
ambassadors, touring around the world attempting to paint the apartheid
state in a positive light, while Palestinian cultural life is being
suffocated, with some events being broken
up<http://www.guardian.co.uk/world/2009/may/24/israeli-police-close-palestinian-theatre?INTCMP=SRCH>by
police action.

Scottish Palestine Solidarity Campaign is involved with others in a
campaign to be launched next week in Scotland called 'Don't Dance with
Israeli Apartheid'. The campaign will, over the next 8 weeks leading up to
the festival, create as much public awareness as possible to highlight
Batsheva's links with the state of Israel by calling upon the director of
the festival to cancel the performance, as well as attempting to promote
the aims of cultural BDS internationally.

We anticipate considerable international support of the campaign; activists
from across the UK and Europe have already indicated their support and
intention to attend the demonstrations during the festival. The Don't
Dance with Israeli Apartheid campaign in Scotland will hopefully set the
precedent and lay the foundation for similar actions when the Batsheva
Ensemble tour the UK later in the year (Oct-Nov).

The campaign has produced the attached open letter (also below) to be
released next week, and we are inviting organisations/groups to endorse the
letter. We will also be organising a large media campaign, and actions to
take place outside the Playhouse and elsewhere during the performances. ***
*

****

Please respond to this e-mail as soon as possible to indicate your public
endorsement of the Don’t Dance with Israeli Apartheid campaign.****

** **

Please get back if you need any further information. Info
here<http://on.fb.me/LVycCR>
****

****

In solidarity****

** **

Mick Napier****

** **

** **

*Scottish Palestine Solidarity Campaign
c/o Peace & Justice Centre
Edinburgh EH2 4BJ*

*www.scottishpsc.org.uk
00 44 131 620 0052
00 44 795 800 2591
Skype: michaelnapier*

** **

** **



__._,_.___
Rispondi a mittente<martina.pignatti@????subject=Ogg%3A%20Fwd%3A%20Please%20sign%20the%20attached%20Open%20Letter%20to%20Jonathan%20Mills%20of%20the%20Edinburgh%20International%20Festival>|
Rispondi
a gruppo<actionforpeace@????subject=Ogg%3A%20Fwd%3A%20Please%20sign%20the%20attached%20Open%20Letter%20to%20Jonathan%20Mills%20of%20the%20Edinburgh%20International%20Festival>|
Rispondi
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Crea
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Messaggi sullo stesso
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1)
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- Nuovi iscritti<http://it.groups.yahoo.com/group/actionforpeace/members;_ylc=X3oDMTJmaWQyYWU4BF9TAzk3NDkwNDg3BGdycElkAzE5Mjk1MDA2BGdycHNwSWQDNTU5MDAyMTk3BHNlYwN2dGwEc2xrA3ZtYnJzBHN0aW1lAzEzNDE1OTUzMDk-?o=6>
1

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Nino Lisi <giovanni302011@???> Jul 06 09:19PM +0200

salvo eventuale disaccordo di altri, penso che potremmo aderire.
Nino


Il 06/07/2012 19.28, loretta mussi ha scritto:


12 luglio a Roma: "Taglia le ali alle armi" chiama alla mobilitazione contro le spese militari
luisa morgantini <luisamorgantini@???> Jul 06 10:16PM +0300

associazione per la pace e' parte di rete disarmo, tavola della pace e
Sbilanciamoci. partecipare e diffondere
Luisa Morgantini


*INVITO ALL'AZIONE per Associazioni, Gruppi ed Enti Locali che hanno
sostenuto in questi mesi la campagna contro i caccia F-35*

*A Roma per continuare a dire NO ai caccia più inutili e costosi della
storia, e per ribadire la contrarietà alle spese militari*
Appuntamento il 12 giugno con una mobilitazione ed una conferenza stampa.

*75.000 firme di cittadini, 650 associazioni, il sostegno di oltre 50 Enti
Locali *(tra Regioni, Province e Comuni). Saranno questi i protagonisti
della *giornata di mobilitazione* che la campagna *"Taglia le ali alle
armi" *(promossa da Rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci! e Tavola
della Pace) ha deciso di organizzare *giovedì 12 luglio, come momento
conclusivo della seconda fase di azione* prevista dalla campagna stessa.
Negli ultimi mesi l'attenzione sul tema delle spese militari e del
particolare spreco costituito dai caccia Joint Strike Fighter è cresciuta
moltissimo anche grazie a tutte le informazioni diffuse dalle associazioni
e dai gruppi che hanno sostenuto "Taglia le ali alle armi".
Dai problemi tecnici ai costi sempre in aumento, dai dubbi di tutti gli
altri paesi partner alla ostinata decisione di continuare l'acquisto da
parte del nostro Ministero della Difesa, alle inesistenti "penali" sulla
cancellazione dell'acquisto l'opinione pubblica ha avuto modo in questi
ultimi mesi di capire meglio cosa sta dietro al progetto del caccia F-35. E
comprendere come si tratti dell'*ennesimo e gigantesco spreco di denaro
pubblico a sostegno delle spese militari* distolto invece da usi
socialmente ed ambientalmente più utili e necessari.

*Per sostenere il nostro rinnovato appello al Governo per un cambio di
linea su questo progetto - anche a nome delle migliaia di persone che hanno
sostenuto la campagna - l'appuntamento è per le 12.30 di giovedì 12 luglio
in Piazza Colonna (davanti a Palazzo Chigi) a Roma. Ulteriori dettagli
verranno diffusi dal sito ufficiale della campagna a breve (
www.disarmo.org/nof35)*

La mobilitazione di piazza sarà preceduta da una *Conferenza Stampa al
Senato della Repubblica incentrata sulla posizione della nostra campagna in
merito alla revisione dello strumento militare (il cosiddetto DDL Di
Paola)*in corso di discussione in Parlamento: un provvedimento che non
porterà a
nessun vero risparmio ma sposterà l'impiego di risorse pubbliche verso
nuovi acquisti di sistemi d'arma, come anche confermato dalle decisioni
prese nell'ambito della "spending review". Mentre il Governo ha infatti
deciso di intervenire ancora una volta in maniera drastica sulla spesa
sociale e sanitaria, le riduzioni per la Difesa e per l'acquisto di
armamenti si limitano a poche decine di milioni e definiscono una
diminuzione degli effettivi delle Forze Armate che si realizzerà solo dopo
diversi anni. Nel contempo *non vengono toccati gli investimenti per
l'acquisto di armamenti: un'ipotesi di taglio di 100 milioni anno sui
capitoli di spesa per le armi* è stata infatti all'ultimo momento rigettata.


Il sito della campagna: *www.disarmo.org/nof35*<http://www.disarmo.org/nof35>



[image: Taglia le ali alle armi]



*********

Ulteriori informazioni sulla campagna si possono trovare sui siti delle
organizzazioni promotrici:

*www.perlapace.it* (Tavola della Pace) – *www.sbilanciamoci.org* (Campagna
Sbilanciamoci!) - *www.disarmo.org* (Rete Italiana per il Disarmo)

La petizione online (con i dettagli per la raccolta di firme cartacee) è
invece raggiungibile all'indirizzo *www.disarmo.org/nof35*


*Per contatti *

Rete Italiana per il Disarmo: *segreteria@???* – 328/3399267

Tavola della Pace: Ufficio Stampa *stampa@???* 075/5734830 - Fax
075/5739337

Sbilanciamoci! - Ufficio Stampa: 06/8841880 *info@???*


Music for Peace ferma ad Alessandria
Nino Lisi <giovanni302011@???> Jul 06 08:19PM +0200

In allegato diffondo un articolo apparso sul giornale on line TAM TAM
VOLONTARIATO che mi sembra interessante. Sembra che con la rivoluzione
egiziana per Gaza non sia cambiato molto.
CORUM fu una felice eccezione, evidentemente.

Nino


[ScienzaepaceNews] Fwd: 85 Days of Hunger Strike for Akram Al-Rikhawi - Urgent Update
loretta mussi <loretta.mussi@???> Jul 06 07:17PM +0200

---------- Forwarded message ----------
From: Angelo Baracca <baracca@???>
Date: 2012/7/6
Subject: [ScienzaepaceNews] Fwd: 85 Days of Hunger Strike for Akram
Al-Rikhawi - Urgent Update
To: scienzaepacenews <scienzaepacenews@???>



<http://samidoun.ca/>

Addameer, the Prisoner Support and Human Rights Association, has issued
the following update on the condition of Akram Al-Rikhawi and his fellow
hunger strikers in Israeli jails, Samer al-Barq and Hassan Safadi. Please
act today as their situation becomes ever more urgent! *Take Action:
Demand freedom for Akram Rikhawi! Click here to send a letter of
protest!<http://samidoun.ca/2012/07/urgent-83-days-of-hunger-strike-take-action-for-palestinian-prisoner-akram-al-rikhawi/>
*

http://www.addameer.org/**etemplate.php?id=494<http://www.addameer.org/etemplate.php?id=494>

*An independent doctor from PHR-IL visited Akram Rikhawi yesterday and an
Addameer lawyer visited him today, along with Samer Al-Barq and Hassan
Safadi. Samer and Hassan are still denied access to independent doctors.*

*Joint Press Release, Addameer Prisoner Support and Human Rights
Association and Physicians for Human Rights-Israel
*

*Take Action: Demand freedom for Akram Rikhawi! Click here to send a letter
of protest!<http://samidoun.ca/2012/07/urgent-83-days-of-hunger-strike-take-action-for-palestinian-prisoner-akram-al-rikhawi/>
*

*Ramallah-Jaffa*, *5 July 2012­*

Physicians for Human Rights-Israel (PHR-IL) and Addameer Prisoner Support
and Human Rights Association are gravely concerned for the life of *Akram
Rikhawi* <http://www.addameer.org/etemplate.php?id=491>, who is now on his
85th day of hunger strike <http://www.addameer.org/etemplate.php?id=489>.
An independent doctor from PHR-IL visited Akram in Ramleh prison medical
center yesterday, 4 July, which was made possible only after an appeal to
the Israeli District Court, where the judge eventually ordered the Israeli
Prison Service (IPS) to allow the entry of the independent doctor no later
than 3 July.

Following the visit to Akram, the PHR-IL doctor reported the alarming
deterioration of Akram’s asthma, which continues to be unstable. The doctor
believes Akram has been given very high doses of steroids as treatment,
which can cause severe long-term and irreversible damage. The doctor
reiterated recommendation for immediate examination by a lung specialist,
which was not performed as recommended after the last
visit<http://www.addameer.org/etemplate.php?id=486> by
an independent doctor on 6 June.

Akram also reported that he is experiencing severe dizziness, can no longer
walk and is having difficulty standing. Even more troubling, Akram has not
been given any assistance in these matters, leaving him vulnerable to the
danger of falling, which could result in fatal injury due to his
osteoporosis. The doctor further noted that Akram is experiencing tingling
and numbness in his left thigh, which could indicate peripheral nerve
damage, and recommended immediate examination in a public hospital, for
fear of permanent neurological damage.

The IPS has continued to punish Akram for his hunger strike by confiscating
his books and reading materials, isolating him from other prisoners and
cancelling his daily break. He is also being held in a cell with no fan or
air conditioning, despite the high humidity and how badly it affects his
asthma.

Akram pointed out to the independent doctor and to Addameer lawyer Mona
Neddaf in her visit today that he was recently hospitalized at Assaf
Harofeh Hospital, but was shackled at all times to the hospital bed and
felt his needs were mostly ignored by the medical staff. He emphasized to
Ms. Neddaf his desire to have unrestricted access to the independent
doctors from PHR-IL.

Ms. Neddaf also visited *Samer Al-Barq*, who is on his 45th day of renewed
hunger strike in protest against the extension of his administrative
detention. Ms. Neddaf noted that he seems significantly weaker than during
her last visit <http://www.addameer.org/etemplate.php?id=492> on 25 June.
He is consuming only water with glucose.

Samer’s family has reported that he suffers from kidney problems and high
blood pressure and has lost more than 25% of his original weight. On 21
June, PHR-IL submitted a request to allow access for independent
physicians. On 25 June the IPS denied this request without providing any
reasons.

*Hassan Safadi* is on his 15th day of renewed hunger
strike<http://www.addameer.org/etemplate.php?id=490>,
after previously spending 71 days on prolonged hunger strike. His last
administrative detention order was due to expire on 29 June and, according
to the agreement ending Palestinian prisoners’ mass hunger strike, he was
supposed to be released on that date. However, his lawyer was informed on
21 June of the renewal of his administrative detention order for a further
six months, in violation of the agreement.

According to Ms. Neddaf after her visit with him today, Hassan’s lawyer
submitted a request to the military judge that he review the agreement and
consider his immediate release. The judge responded that he would give a
decision on this matter in two weeks. Hassan stressed that he will not
break his hunger strike until he is release to his home in Nablus.

Hassan was transferred to Ramleh prison medical center last week and is
currently being held in an isolated cell. He is drinking water with salt
and taking vitamins due to a low potassium level in his blood. He has lost
approximately 8 kilos in weight since the beginning of his renewed strike.
PHR-IL submitted a request to allow access for an independent doctor on 26
June and have not yet received a response from the IPS.

In light of the deterioration of the conditions of the remaining
Palestinian prisoners on hunger strike, PHR-IL and Addameer urge the
international community to immediately intervene on their behalf and demand:

- unrestricted access for independent physicians to all hunger strikers;
- the immediate transfer of Akram Rikhawi and Samer Al-Barq to a public
hospital, and the transfer of all prisoners on hunger strike for more than
40 days to public hospitals;
- that no hunger striker be shackled while hospitalized;
- that all hunger strikers­especially those in advanced stages of hunger
strike­be allowed family visits, while they are still lucid;
- that all information be given to families as to the medical condition
of their loved ones, which is the responsibility of hospitals and medical
staff in accordance with standards of medical ethics;
- that Akram Rikhawi be granted release on humanitarian grounds;
- that Hassan Safadi and Samer Al-Barq, along with all other
administrative detainees, be immediately and unconditionally released.



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Padre Dall'Oglio dalla Sria: non è Palestina, ma importante- Città dell'Altraeconomia, 11luglio ore 21E 21
loretta mussi <loretta.mussi@???> Jul 06 01:01PM +0200

Informo che l'11 luglio alle ore 21 in sala Biagetti alla Città
dell'Altraeconomia, diverse associazione del movimento di pace e contro la
guerra romano hanno promosso un incontro pubblico con Padre Paolo
Dall'Oglio, importante testimone della situazione siriana.

Padre Paolo, arabista di formazione, è un gesuita che vive da 30 anni in
Siria, dove ha fondato il Monastero di Mar Musa ed ha portato avanti un
importante dialogo tra Islam e Cristianità. Nell'ultimo anno ha lavorato
per promuovere iniziative pacifiche per la risoluzione del conflitto
siriano.
Ad inizio giugno è stato espulso dal Governo Siriano, ma ha continuato a
muoversi nei paesi attorno per scongiurare la guerra civile e la
deflagrazione in un conflitto ancora più vasto.

Cercate di partecipare: è una importante occasione di confronto e
partecipazione unitaria per tutto il movimento romano per la pace

Loretta
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flavia donati <donati.flavia@???> Jul 06 01:07PM +0200

splendido, rientro da UK mercol tardo pom e quindi verro di sicuro e dico a Vincenzo di far circolare

inviato da iphone



Patrizia Cecconi <cecconipatrizia@???> Jul 06 12:34PM +0100

Padre Dall'Oglio sarà anche al mattino in Campidoglio, alle 11... in tutt'altro contesto! Chi può e è interessato vada a entrambi gli incontri.
Patrizia



________________________________
Patrizia Cecconi
Presidente
Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese
tel/fax +39.065880187 mob+39.3476090366


________________________________
Da: flavia donati <donati.flavia@???>
A: "reteromanapalestina@???" <reteromanapalestina@???>
Inviato: Venerdì 6 Luglio 2012 13:07
Oggetto: Re: [reteromanapalestina] Padre Dall'Oglio dalla Sria: non è Palestina, ma importante- Città dell'Altraeconomia, 11luglio ore 21E 21


splendido, rientro da UK mercol tardo pom e quindi verro di sicuro e dico a Vincenzo di far circolare

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