Premesso che: La Costituzione esplicita tutti i compiti e i poteri del Presidente della Repubblica, che in dettaglio sono:
         dichiarare lo stato di guerra, deliberato dalle Camere.
 
 Dov'è bisogna subito chiedere al Presidente del consiglio Mario Monti il pronunciamento delle Camere di autorizzazione della 
guerra all'Afghanistan? Dov'è bisogna chiedere al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la Sua dichiarazione di guerra 
all'Afghanistan e in base a quali motivazioni?  Se non ci sono sono forse degli ignobili eversori colpevoli di alto tradimento Napolitano, Monti e i vertici italiani delle Forze Armate? Non basta certo informare le commissioni difesa per autorizzare il bombardamento e quindi la guerra contro un paese straniero come l'Afghanistan come ha fatto il Ministro della Difesa De Paola. Ci vuole la delibera delle Camere e la dichiarazioni di guerra del Presidente della Repubblica secondo la Costituzione del 1948. Dove sono?
Questa è la notizia:
UFFICIALE : L 'ITALIA BOMBARDA IN AFGHANISTAN
  Il Sole 24 Ore, organo di Confindustria, rivela quel che tutti 
sospettavano: l'Italia è in guerra, bombarda le postazioni ritenute 
"talebane" e quindi ammazza anche i civili che dice di voler proteggere.
 I quattro cacciabombardieri italiani AMX Acol del 51° Stormo 
dell'Aeronautica militare schierati a Herat effettuano diverse 
operazioni di bombardamento contro gli insorti. Le fonti del Sole 24 Ore
 non rivelano il numero di raid messi a segno né il numero di bombe 
sganciate o di talebani uccisi ma è certo che le incursioni sono state 
effettuate sia nel settore occidentale del Paese posto sotto il comando 
italiano sia in altre aree su richiesta del comando alleato di Kabul. Il
 pieno coinvolgimento dei jet italiani nei raid aerei condotti dalle 
forze aeree alleate è stato autorizzato in gennaio dal ministro della 
Difesa, Giampaolo di Paola, dopo due anni di impiego dei velivoli 
limitato alla ricognizione o, in caso di emergenza, all'attacco con i 
soli cannoncini di bordo. Già l'anno scorso l'allora ministro Ignazio La
 Russa aveva cercato invano il consenso del Parlamento ad autorizzare 
l'impiego di bombe sui nostri velivoli schierati a Herat. 
 Dopo aver
 informato le Commissioni Difesa di Camera e Senato il 28 gennaio scorso
 Di Paola annunciò che «tutti i mezzi che abbiamo useranno tutte le loro
 capacità perché abbiamo il dovere, oltreché il diritto, di difendere i 
nostri militari, gli amici afghani e gli alleati». 
 Sottoliniamo che
 l'"ammiraglio tecnico", Giampaolo De Paola, è contemporaneamente 
responsabile politico e vertice militare. Alla faccia della divisione 
dei poteri che dovrebbe essere obbligatoria in un paese liberale.
 il Sole 24 Ore e Contropiano.org
Laura Picchi