Il 03/07/2012 09:10, ciaby scrisse: > - Matteo Flora e' un infame, amico degli sbirri, e qui non entra.
> - naif e vodka si sono incazzati per questo e sono stati respinti
> anch'essi.
> - naif e' amico degli sbirri (proprietà transitiva?)
io, al tempo, mi ricordo di quando si diceva di chiesa ecc ecc, e quello
che devo dire è che molte volte quello che si fa è una specie di
"fidati", ossia tizio è amico degli sbirri, te lo dico io, fidati. io mi
sono sempre fidato perchè le info sono sempre arrivate da persone con
cui avevo trust, però a me non piace questa forma di fare. secondo me
dire tizio ha fatto xyz con gli sbirri vale mille volte di più di un
fidati, prima di tutto perchè avere fatti circostanziati impedisce il
facile giochetto di quelli che dicono ah no non è vero esagerate, in
secondo luogo le informazioni vanno condivise, tanto più se sono gravi,
del resto se sono infamie sono anche facili da smentire.
> Questo mi pare il punto più saliente. Se M.F. e' giudicato una
> "persona non grata", in quanto fa' cose in ambito lavorativo che hanno
> a che fare con polizia e politici di destra, allora io vorrei sapere
> quante persone all'interno di questa comunità hanno mai fatto lavori
> per:
>
> - forze dell'ordine
> - esercito
> - corporations
> - partiti di destra / fascisti
> - media mainstream
> - etc. etc.
>
> Vogliamo veramente giudicare le persone per quello che fanno
> all'esterno della comunità, e vogliamo stabilire dei paletti su cosa
> e' eticamente corretto o no per un partecipante ad hackit?
senza dubbio. io un fascista lo giudico SEMPRE per quello che fa, non è
che siccome viene ad una degustazione di vino allora è mio gradito
compare anche se quando non degusta vino va a picchiare i negri.
> L'ho detto e lo ripeto, io stesso mi sono trovato a fare lavori per
> alcune delle entità sopra citate. La mia scelta e' stata motivata da
io ho perso un lavoro perchè a suo tempo non ho voluto avere nel mio
portfolio clienti la nestlè. poi facendo una rapida cernita direi che
no, per l'esercito non ho lavorato, per sbirri nemmeno, per partiti di
destra non mi pare, per fasci figuriamoci, per media mainstream non ho
avuto l'occasione ma probabilmente lo avrei fatto, per corporations
dipende, valuterei caso per caso.
ma non ne faccio un mistero, non lo nascondo nè mi metto a giustificarlo
con cazzate di qualsiasi genere, per cui sarebbe igualmente utile se
queste persone - e anche tu, e tutti volendo - dicessero un po'
chiaramente i propri parametri o i propri pregressi borderline, perchè
non ha senso usare per sè alcuni parametri e poi dopo però essere
rompicazzo con gli altri.
> delle tecnologie. Questo per me e' FARE politica, per altre persone e'
> semplicemente la curiosità di scoprire come funzionano le cose.
> Entrambe le cose sono hacking, e in ambiti internazionali questa
> distinzione viene accettata e rispettata. La comunità italiana pero'
> nasce da una cultura dei centri sociali e di movimento, e (secondo me)
> non riesce a venire a patti con il proprio passato. Se veramente
> vogliamo svecchiare questa comunità, dovremmo cercare di essere
> INCLUSIVI, ovvero accettare persone che la pensano diversamente da noi
> su alcuni punti ma condividono la passione per l'hacking. Quello che
> invece vedo al momento e' una comunità ESCLUSIVA, in cui riesci a farne
> parte solo se condividi in toto la visione politica di hackmeeting.
non lo vedo come un problema. anche perchè le cose hanno inizio e hanno
fine. del resto se la gente invece che portare i progetti dentro hm
preferisce farli fuori con persone che poi magari forse lavorano per gli
sbirri ma non si sa bene ecc ecc il problema è delle singole persone.
pensa che io identifico la sempre meno presa di hm con altre cose, tipo
la voglia di idoli, il farsi coinvolgere dalle cazzate design-cose
invece che dalle cose semplici (insegnare linux, spiegare le basi, i
concetti), ecc ecc ecc non ho voglia di dilungarmi
> A questo punto, vedo solo due approcci possibili. O la comunità cerca di
> ripensare se stessa, senza abbandonare i suoi valori fondamentali, ma
> cercando di tornare all'avanguardia nell'underground digitale italiano.
> Questo vuol dire anche aprirsi a correnti diverse, cercare di non
> chiudersi nel proprio angoletto e puntare il dito contro gli "altri". In
> poche parole, un rewrite completo.
tipo?
> La seconda possibilità e' accettare il fatto che una comunità cosi'
> matura non può ripartire da zero, e a questo punto si può solo cercare
> di fare un altro evento. Ci sono già altri eventi in Italia che
> racchiudono un pubblico più ampio e variegato (ESC, MOCA), e forse
> ripartendo da quelli si può costruire un nuovo, grande evento nazionale.
> In una parola, fork.
> Il dove, come e quando rimane tutto da decidere, ma se ci sono le
> energie e la volontà di farlo, non vedo cosa ci possa fermare.
in effetti mi chiedo perchè non sia già stato fatto visto che ogni tot
passano qui mail che propongono questo.