Autore: ono-sendai Data: To: Flussi di ciotia. Oggetto: Re: [Ciotoflow] per il seminario
On 19/06/2012 15:46, kandy wrote: > Si, in realtà il blocco è sui dsn e quindi si sta anche pensando di attivare dns
> esterni su domini di sec. livello non indymedia.org (ma in questo caso si avrà
> che il sito nuovo non avrà la medesima posizione su google per es. rispetto a
> piemonte indymedia che invece è ad una posizione molto elevata se facciamo
> ricerche su motore di ricerca g.). Poi altra questione è che in teoria un sito
> del genere si può oscurare immediatamente nella pratica occorre un provvedimento
> del gip.
Guarda io a sto punto creerei un nuovo dominio con due o tre paginette,ma tutti
i tag di indymediapiemonte e lo linkerei tantissimo sugli altri siti in modo
tale che scali rapidamente i motori di ricerca. Cosi' quando uno cerca indimedya
piemonte appare questo. Questo sito non ripropone i contenuti di piemonte
indymedia (per evitare l'oscuramento in pochi giorni),ma spiega come cambiare i
dns,mette a disposizione un semplice proxy web per raggiungere il sito censurato
e magari mette il link al sito su hidden service. Magari lo ricensurano,ma
questo sarebbe ancora piu' grave..perche' stai censurando informazioni su come
aggirare dei blocchi,non "il materiale in se"! Farebbe ancora piu' scalpore...e
piu' stringono il pugno piu' la gente si informa e piu' riescono ad
aggirare/sfuggire all acensura.
> altra cosa pensata è creare un dominio .onion ma dicono ui tech esperti che non
> è molto praticabile o meglio non si potrebbe creare
> piemonte.indymedia.org.onion.to . Tuttavia i pericoli che siti simili vengano
> oscurati a breve esiste...se un sito del genere punta sul sito incriminato pare
> che non serva nemmeno avere una nuova disposizione legale per agire.
Mha' non so come e' stata argomentata la cosa (sarei curioso di leggere,magari
imparo qualcosa di nuovo),ma che io sappia e' impossibile "censurare" un .onion,
a meno di bloccare l'accesso alla rete TOR,cosa tentata da Iran e Cina in molti
modi,ma tutti prontamente aggirati. L'unico rischio e' che l'hidden service
venga bucato,ma non so nemmeno se legalmente si puo' procedere in questo modo.
In ogni caso basterebbe mettere su un server statico e con software robusto e
sicuro dietro per scongiurare questa eventualita' (o almeno ridurne le probabilita')
> Ad ogni modo l'analisi che stiamo facendo è che si è scelto proprio di oscurare
> piemonte perchè stiamo per entrare in un periodo caldo...centianaia sono i post
> di quel genere su tutta indymedia...la censura ha colpito proprio
> piemonte...insomma si, siamo abbastanza preoccupati :-\ .
A maggior ragione,ora che si puo',ora che ancora indymedia esiste,bisognerebbe
sensibilizzare di piu' su TOR. Un hidden service di indymedia piemonte imho
potrebbe avvicinare parecchia gente all'argomento dandogli gli strumenti per
sopravvivere all'apocalisse!